I quattro colori di Hogwarts

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#281

Per il momento i ragazzi erano invece rimasti al riparo dietro il colonnato, per cercare di capire cosa stesse succedendo.

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Randall: sono tutti incappucciati…
Scarlett: ...incappucciati di nero.
Randall: “Quando la tenebra calerà sul loro capo…”, la tua Profezia non sarà mica riferita a questo?
Scarlett: Will, non riesci proprio a Vedere niente?
William: …non esattamente…
Scarlett: che ti prende adesso?
William: (nervoso) non capisco quale sia il problema, ma non riesco a mettere a fuoco quello che sta per succedere nel centro del cortile.

Per qualche strano motivo sembrava proprio che non riuscisse a Vedere nulla di quello che i membri della Resistenza stessero per fare. Non sapeva proprio che fare, fino a quel momento le Premonizioni erano sempre arrivate da sole e, anzi, di solito faceva una fatica tremenda per tenerle fuori dalla sua testa.

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William: (si concentra più che può) niente da fare, non riesco proprio a metterli a fuoco…
Scarlett: cosa? Cerca di impegnarti un po’, c’è il delirio là fuori!
William: cosa credi che stia facendo?

La situazione era grave, nessuno capiva cosa stesse succedendo. Perché la Resistenza era là? Come facevano a tenere testa ai maghi come se niente fosse? E, soprattutto, cosa avrebbero dovuto fare ora?
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#282

Capitolo 40.5:
“…gli oppositori della magia porteranno il gelo nel cuore del nemico”


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Scarlett: guardatelo là, quel brutto vecchio bast…
William: calmati, non possiamo buttarci là in mezzo e basta.
Scarlett: perché no?
Randall: guardali! Non ne hanno ancora fermato neanche uno, eppure hanno già contro mezza scuola. C’è qualcosa che non quadra.

In sostanza, erano messi veramente male: i Ribelli erano riusciti a prenderli di sorpresa e, per qualche oscuro motivo, sembravano invulnerabili agli incantesimi. E, come se non bastasse, il Preside non si vedeva ancora.

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Randall: che stanno combinando alla fontana?
Scarlett: sembra che ci stiano piazzando qualche macchinario.
Randall: e poi tengono quegli strani cosi in mano, che possono essere?
Scarlett: non ne ho idea…
William: non riesco a Vedere niente di chiaro su quello che faranno loro, ma credo che qualcuno risponda agli incantesimi dei nostri. Che usino quei cosi?
Randall: per lanciare incantesimi? Ma è impossibile!
Scarlett: avevano preso il tuo prototipo per fare qualcosa del genere, no?
Randall: va bene, io e Hershel volevamo una macchina che facesse incantesimi da sola, ma non così! E poi come accidenti sono riusciti a farlo funzionare?
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Anche i ribelli all’inizio ebbero qualche difficoltà a capire cosa stesse succedendo. Di punto in bianco si erano ritrovati a lottare faccia a faccia contro tutti quei maghi, cosa molto diversa dai piccoli atti di vandalismo che portavano avanti di solito. Eppure se la stavano cavando sorprendentemente bene, chissà cos’erano quegli arnesi che il Signor Davies aveva costruito per loro...

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Jeff: attenta, Victoria!
Victoria: ah!

L’incantesimo stava per colpirla in pieno, stava per…

Pouf.

Era scomparso nel nulla.

Sig. Davies: sta tranquilla, non possono colpirvi. Ma voi tenetevi stretti i cappelli, intesi?
Victoria: (scossa) va… va bene.

Doveva darsi una mossa e aiutare gli altri. Quindi alzò l’arma che le era stata data e cercò di puntarla contro qualche mago.
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#283

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Sig. Davies: avete finito di piazzarla? Bene, allora accendete la macchina!
Aurora: (fa segno di Ok)

La macchina si mise in moto con un rumore sferragliante. All’inizio sembrò a tutti che non succedesse nulla, ma ben presto tutti si accorsero che la temperatura iniziava a scendere. E anche molto in fretta.

Il Preside, il signor Clarke e Lucas raggiunsero il cortile solo in quel momento. La situazione era anche peggiore di quanto pensassero.

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Preside Powell: per la barba di Merlino…
Lucas: ma che sta succedendo?
Scarlett: hanno appena acceso quella macchina, che sta congelando tutto.
Sig. Clarke: in che senso “sta congelando tutto”?
Randall: quella macchina abbassa la temperatura del castello, di questo passo rischia di trasformare tutti in ghiaccioli.

Preside Powell: ma voi dovreste essere tutti nei vostri dormitori, che ci fate ancora qui?
Scarlett: tutta la scuola è qui, signor Preside.
Preside Powell: awh, e va bene. Cercate almeno di fare attenzione però.

Così detto il Preside e il Signor Clarke si buttarono in mezzo alla mischia, con tutte le intenzioni di chiudere quella faccenda il più in fretta possibile. Ma avevano evidentemente fatto un errore di valutazione.

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Preside Powell: (diretto alla macchina) Reducto!

In teoria l’incantesimo avrebbe dovuto frantumare la macchina in migliaia di pezzi. Invece si limitò a rimbalzargli contro per poi andare a colpire le mura del castello.

Preside Powell: ma cosa…

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Isabelle: (arrivando di corsa) ma che sta succedendo?
Randall: da pazzi, vero?
Scarlett: quella cosa sembra lanciare una specie di incantesimo, eppure è anche una macchina. È stranissimo.
Randall: (pensieroso) non riesco proprio a capire come abbiano fatto a farlo funzionare…
Lucas: papà avrà anche fatto molte cose discutibili, ma era anche un genio quando si trattava di incantesimi.
Scarlett: Randall, credi di riuscire a spegnerla in qualche modo?
Randall: posso provarci. Però prima dovrei avvicinarmi, e al momento non mi sembra così facile.

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Scarlett: ti aiutiamo noi. Giusto Lucas?
Lucas: ma sei sicura di…

Lasciò la frase in sospeso perché Scarlett gli aveva appena lanciato un’occhiataccia che diceva: “certo che ne sono in grado, per chi mi hai preso?”

Lucas: ok, va bene.
William: vengo anch’io, posso...
Scarlett: non se ne parla neanche, tu non puoi andare là fuori adesso.
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#284

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William: perché no?
Scarlett: ormai fai troppo affidamento alle tue Premonizioni, adesso che non riesci a Vedere niente rischieresti soltanto di farti male. Ti conviene startene qui e cercare di riprenderti.

Di fianco a Scarlett, Lucas seguiva il discorso con un’espressione perplessa sul volto. Non riusciva proprio a capire di che stessero parlando, ma in quel momento non c’era tempo di indagare anche su quella faccenda.

William: … e va bene.

Anche se gli scocciava ammetterlo, aveva ragione lei. Anche se di solito si lamentava sempre delle sue Premonizioni, in quel momento non poter Vedere nulla era frustrante e disorientante.

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Scarlett: Petrificus Totalus!
Lucas: Stupeficium!
Scarlett: è assurdo, sembra quasi che gli incantesimi gli rimbalzino contro!

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Isabelle: Will, che succede?
William: i ribelli ci stanno attaccato. E non abbiamo idea del perché.
Isabelle: (guardando fuori) che casino… e ci sono dei feriti! Credi che dovremmo…
William: almeno che non voglia diventare un ferito anche tu, ti conviene startene qui.
Isabelle: ma…
William: i ribelli riescono a lanciare incantesimi e sembrano invulnerabili a qualsiasi magia. Non riesco neanche a Prevedere quello che faranno, devono avere qualche scudo molto forte addosso.
Isabelle: e cos’è questo freddo?
William: è la macchina che hanno piazzato al posto della fontana. Credo che vogliano congelare tutto.
Isabelle: più o meno come diceva la tua Profezia.
William: …
Isabelle: ma ci deve pur essere qualcosa che possiamo fare.

Morgan: io forse un’idea ce l’ho.

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William: (sorpreso) Morgan?
Morgan: non dirmi che non mi avevi Visto? Sono sicura che puoi fare molto meglio di così, concentrati!
William: (frustrato) è inutile, sembrano sotto una specie di cappa.
Morgan: sai che ci avevo pensato anch’io?
Isabelle: che vuoi dire?
Morgan: non sembra anche a voi che quei cappelli siano sospetti? Come se nascondessero un incantesimo di scudo?
Isabelle: cosa? Nel cappello?

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Morgan: loro non sono maghi, tutto quello che hanno è quell’attrezzatura assurda. Dovrebbe bastare togliergli il cappello…
William: … e quelle strane cose che tengono in mano, poi non potrebbero più fare nulla. Forse non è una cattiva idea.
Morgan: (soddisfatta) grazie. Voi vi ricordate l’incantesimo di appello, vero?
Isabelle: certo.
Morgan: allora vediamo se almeno quello funziona ancora. Accio cappello!
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#285

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I cappelli e quelle strane armi iniziavano a volare via dalle teste e dalle mani dei Ribelli, senza che loro potessero fare nulla per trattenerli.

Isabelle: (afferra un cappello) strano, questo incantesimo invece funziona.
Morgan: si vede che lo scudo li protegge solo dagli incantesimi offensivi. Meglio per noi, no?

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Victoria: ma che… che altro succede adesso?
Jeff: ci stanno togliendo l’attrezzatura!
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Intanto il gruppo in avanscoperta tentava di avvicinarsi alla macchina, ma non sarebbe stato affatto facile. A difenderla c’erano il Sig. Davies e la strana ragazza muta, e quell’affare sembrava pure invulnerabile agli incantesimi.

Scarlett: (sottovoce) i ribelli lo seguono solo perché pensano che sia uno di loro. Dobbiamo solo costringerlo a tirare fuori la bacchetta e poi…
Lucas: (sottovoce) è rischioso, però hai ragione. Potrebbe funzionare. Randall, tu sta’ indietro.
Randall:(sottovoce) ricevuto.
Scarlett: (sottovoce) e tenete d’occhio anche la ragazza, ha qualcosa di strano.

Il signor Davies era impegnato a parlare con Aurora quando Scarlett e Lucas gli si pararono davanti.

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Sig. Davies: oh, ma guarda un po’ chi si vede.
Scarlett: voi stare zitto una buona volta? Stupeficium!

Il Signor Davies si affrettò a togliersi dalla traiettoria dell'incantesimo, per non lasciarsi colpire.

(schiva l’incantesimo) Sig. Davies: ma che… (in tono di rimprovero) Scarlett! Potevi farmi male, sai?
Lucas: (sottovoce) l’ha schivato, non si è lasciato colpire come stanno facendo gli altri.
Scarlett: (sottovoce) quindi lui non ha uno scudo. Tu cerca di prendere tempo, forse ho un’idea.

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Lucas: che hai in mente? Perché proprio il castello?
Sig. Davies: ma non è ovvio? Questo luogo è il simbolo della supremazia dei Maghi sui poveri babbani!
Lucas: cosa? Questa è solo una scuola!
Sig. Davies: ma quanto sei ingenuo… secondo te quando inizierebbe la divisione tra maghi e babbani? Te lo dico io, proprio quando arriva quella maledetta lettera di ammissione per questo posto! È da qui che nascono tutti i nostri problemi!

Dietro di lui la strana ragazza annuiva energicamente, doveva essere d’accordo con lui.

Lucas non capiva dove volesse andare a parare, ma per lo meno finché fosse rimasto concentrato sul suo monologo non avrebbe notato che Scarlett si stava allontanando lentamente, cercando di portarsi alle loro spalle.
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#286

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Lucas: ma cosa te ne frega a te dei babbani?
Sig. Davies: ma come, non lo sapete? Non vi hanno raccontato niente?

Scarlett: Petrificus Totalus!

Aveva puntato alla ragazza, che in quel momento sembrava la più distratta.

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Sig. Davies: (tira fuori la bacchetta) Protego! (preoccupato) sta’ attenta, Aurora!

Non ci aveva pensato due volte, aveva tirato fuori la bacchetta per difenderla. Sembrava molto legato a quella ragazza, anche se nessun altro riusciva a capire il perché. Così facendo però si era anche smascherato da solo.

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Victoria stava cercando di mettersi al riparo insieme agli altri ragazzi della Resistenza a cui era stata sottratta l’attrezzatura, non c’era molto che potessero fare. Di punto in bianco però si bloccò: aveva visto bene? Era proprio una bacchetta quella che aveva in mano il Sig. Davies? Ma come faceva ad averne una?

Jeff: Victoria, che ci fai lì impalata?
Victoria: il signor Davies, guarda!
Jeff: ...
Victoria: perché ha una bacchetta?

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Sig. Davies: perché, tra tutti, dovete mettervi in mezzo proprio voi due? Se solo sapeste come stanno veramente le cose stareste dalla nostra parte!
Lucas: ma che dici?
Scarlett: non saremo MAI dalla tua parte, chiaro?
Sig. Davies: non volevo arrivare a questo, ma mi ci avete costretto voi. Expelli Armus!
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#287

Capitolo 41.5:
Infrangere la Profezia


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Victoria: AH! Ma ha lanciato un incantesimo con la bacchetta?! Allora è un mago anche lui!?
Jeff: è uno di loro! Avete sentito tutti?
? ?: cosa?

Non era possibile, non poteva essere un mago anche lui.
Li aveva ingannati e sfruttati per tutto quel tempo? Cosa poteva volere veramente quell’uomo? E soprattutto cosa potevano fare adesso? L’unica cosa certa era che non avrebbero continuato ad aiutarlo.

Victoria: ci ha ingannati! Dobbiamo fermarlo, chi è con me?
Jeff: hai ragione, andiamo a sfasciare quel suo macchinario diabolico!
? ?: giusto!
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Morgan: li avete presi tutti i cappelli?
Isabelle: mi sembra di sì. E sembra che abbiano anche abbandonato quelle loro strane armi.
Morgan: adesso va meglio, Will?
William: fammi controllare (si concentra un secondo) Sì, molto meglio in effetti. Ma tenetemi lontani quei cappelli.
Morgan: quindi erano proprio questi a schermare il tuo Occhio…
William: (sollevato) così sembra.
Morgan: adesso non ti lamenti più delle Premonizioni, eh? Sono quasi invidiosa.
William: e va bene, ogni tanto saranno anche comode. Soddisfatta?
Morgan: sì, molto. Adesso però che si fa?

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William: (si concentra) vediamo…
Morgan: tutto bene?
William: (preoccupato) non direi proprio… a quanto pare i ribelli si stanno disperdendo, solo il loro capo e la ragazza con i capelli rossi resteranno a proteggere la macchina. Però…
Morgan: però cosa?
William: (serio) da quanto Vedo, quella strana macchina ci congelerà tutti entro quindici minuti.

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Isabelle: (spaventata) cosa?
William: (tra sé e sé) porterà il gelo…in effetti è anche quello che diceva la Profezia.
Morgan: ma questo non significa che succederà davvero!

William si limitò a scuotere la testa, la Premonizione del castello completamente congelato nella sua testa stavolta era talmente nitida da fargli dubitare fortemente che le cose potessero andare in modo diverso.
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#288

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William: questo è uno dei nodi di cui parlava la nonna, non può essere modificato!
Morgan: Will, ti ricordi della volta che mi hai raccontato delle tue premonizioni che non si erano avverate?
William: uhm, e quindi?
Morgan: ci ho pensato un sacco, e credo di aver finalmente capito quale fosse il problema.

William si limitò a rispondere con un’espressione scettica.

Morgan: quello che Vedi sono le conseguenze nel Futuro di quello che è già successo, l’hai detto anche tu. Ti ricordi?
William: … e quindi?
Morgan: quindi per far succedere qualcosa di diverso nel Futuro, basta cercare di cambiare quello che sta succedendo adesso, no?
William: (scettico) e come penseresti di fare, di grazia?

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Morgan: dimmi Will, c’è davvero qualcosa che adesso ti impedisce di fare qualcosa di diverso rispetto a quello che hai Previsto?
William: …
Morgan: secondo me non te ne accorgi neanche, ma lo fai già di continuo. Quando quello che Vedi non ti piace, poi di solito ti comporti in modo da non farlo succedere. Come quando mi eviti apposta nei corridoi, per esempio. Alla fine quello che Vedi non è mai inevitabile, puoi sempre decidere di fare qualcosa di diverso.

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William fissava sua sorella con faccia pensierosa. Se avesse davvero fatto una cosa del genere se ne sarebbe accorto, no?

Poi però iniziò a pensare a cosa era successo quando le sue premonizioni non si erano avverate. Scarlett non gli aveva lanciato la saliera perché lui si era parato la faccia. Il preside Powell non aveva raccontato agli altri la storia su Maya perché lui lo aveva interrotto. Patrick non era inciampato sullo sgabello perché lui lo aveva avvertito.

Con il senno di poi poteva sembrare una deduzione ovvia, ma William doveva ammettere di non aver mai preso in considerazione questa possibilità in precedenza. Era sempre stato troppo occupato a lamentarsi.

William: … va bene, proviamo. Non so di preciso cosa potremmo fare per fermare quel macchinario, ma dobbiamo almeno provarci.
Morgan: (soddisfatta) ci inventeremo qualcosa. Andiamo?

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Isabelle: (preoccupata) Aspettate un attimo…

Ma William e Morgan erano già usciti allo scoperto, per cercare di dare una mano agli altri.

Isabelle: (tra sé e sé) e adesso che faccio?
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Scarlett e Lucas sembravano essere riusciti nel loro intento, la macchina era rimasta incustodita. Adesso Randall doveva solo sperare di riuscire a spegnerla.

Randall: (tra sé e sé) vediamo un po’ come funzioni…
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#289

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Per fortuna aveva dimenticato in tasca un cacciavite, quindi non ebbe nessun problema ad aprire il macchinario per vedere cosa contenesse. Visto che quell'affare sembrava immune alla magia, quello sembrava il modo più rapido per smontarlo.

Chissà aveva fatto il Signor Davies a farlo funzionare… lui e suo fratello avevano lavorato per mesi sul loro piccolo prototipo della radio senza ottenere nessun successo, e poi spuntava quel pazzoide con un macchinario enorme che poteva addirittura congelare un castello… A proposito, sarebbe stato meglio sbrigarsi, stava iniziando a fare veramente molto freddo.

Si mise ad esaminare l’interno del macchinario: era molto complesso, pieno di rotelle che giravano da tutte le parti. A che potevano servire poi?

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Victoria: Randall, sei tu?
Randall: c-che, Victoria?

Si era voltato di colpo non appena l’aveva sentita parlare e le aveva puntato contro il cacciavite. Aveva preso la prima cosa che aveva trovato sottomano, e quindi la bacchetta era rimasta nella tasca del mantello. Comunque, nonostante Randall fosse armato del solo cacciavite, Victoria si spaventò lo stesso per quella reazione repentina.

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Victoria: (a mani alzate) ehi, guarda che volevo solo aiutarti!
Randall: (arrabbiato) spiegami perché dovrei fidarmi ancora di te!
Victoria: ma…
Randall: guarda che lo so che sei stata tu a dire ai Ribelli del mio progetto, e che siete stati voi a mandare mio padre in ospedale! E adesso state anche cercando di usare il mio lavoro per congelare Hogwarts!
Victoria: ma noi… non avevamo idea di cosa volesse fare il Signor Davies! Ha ingannato anche noi!

Victoria non sembrava più la pazza esaltata che aveva visto a Natale, che si fosse finalmente accorta del pasticcio in cui si era cacciata? E poi sembrava anche disarmata, forse voleva veramente solo aiutarlo…

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Randall: (abbassando il cacciavite) io ti avevo avvisata… e comunque adesso avrei da fare, la temperatura è già scesa troppo.

In effetti stava iniziando a fare veramente freddo, stava addirittura iniziando ad accumularsi della brina in tutto il cortile. Dovevano sbrigarsi, non restava molto tempo.

Victoria: sai già come spegnerlo?
Randall: (sospettoso) no, stavo ancora cercando di capire come funzionasse quando sei arrivata tu.
Victoria: ah.

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Randall: è molto strano… qui dentro è pieno di rotelle, ma non sembra esserci nessuna componente in grado di abbassare tanto la temperatura. Sembra quasi che il macchinario sia solo un guscio per un incantesimo di congelamento molto potente…
Victoria: e come facciamo a spegnerlo?
Randall: è proprio quello il problema, non puoi spegnere un incantesimo.
Victoria: allora non ci resta che romperlo!
Randall: non credo che funzionerebbe… la macchina è solo un contenitore, anche se smontassimo la macchina pezzo per pezzo l’incantesimo non ne risentirebbe.
Victoria: e allora cosa possiamo fare?
Randall: lasciami ragionare, va bene?
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#290

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Sig. Davies: Aurora, sta’ indietro. Qui le cose potrebbero farsi pericolose.

A differenza degli altri ribelli Aurora era rimasta ostinatamente al fianco del Signor Davies. Non sembrava per niente sorpresa da vederlo lanciare incantesimi, evidentemente lei doveva già essere a conoscenza della sua vera identità.

Lucas: (sottovoce) fa’ attenzione, adesso farà sul serio. E non starlo ad ascoltare, sta delirando.
Scarlett: (sottovoce) questo lo vedo anch’io.
Sig. Davies: per la barba di Merlino, il macchinario! Ma che stanno combinando tutti?
Scarlett: lasciali stare! Questa faccenda è durata fin troppo! Stupeficium!
Sig. Davies: Protego! non vi rendete conto di cosa state facendo?
Lucas: Expelliarmus!
Sig. Davies: Protego!

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Sig. Davies: Ma quindi Kristine non vi ha detto proprio nulla? E neanche il Preside? Non vi hanno detto di vostra sorella?

Se stava cercando di depistarli era veramente un bravo attore, la disperazione nella sua voce sembrava autentica. Ma nessuno di loro aveva mai sentito parlare questa presunta sorella… e poi cosa c’entrava con la Resistenza e tutto il resto?

Lucas: non starlo ad ascoltare, vuole solo distrarci!
Scarlett: …
Sig. Davies: è solo per aiutare lei che ho fatto tutto questo, sapete?

Ormai la situazione era disperata per la Resistenza, ma non era ancora tutto perduto per loro. Il macchinario del signor Davies era ancora in funzione, quindi potevano ancora vincere. Avrebbero solo dovuto allontanarsi prima di restare congelati a loro volta.

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Sig. Davies: (sottovoce) Aurora, è quasi ora. Dobbiamo andarcene subito.
Aurora: (a gesti) e gli altri?
Sig. Davies: (sottovoce) ci hanno abbandonato, non lo vedi?
Aurora: (a gesti) ma…
Sig. Davies: (sottovoce) basta, adesso vieni con me.

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Lucas: Stupeficium! Accidenti, stanno scappando… Scarlett, credi di riuscire a sostenere un inseguimento?
Scarlett: (già correndo) c’è da chiederlo?
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Isabelle: cavolo, adesso che faccio?

Nel cortile erano rimasti alcuni studenti feriti, ma c’erano ancora anche tanti Ribelli, e quello strano macchinario, e…

Handir: ecco dov’eri finita!
Isabelle: (spaventata) ah!
Handir: tranquilla Isa, sono solo io!
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