[CONCLUSA] Terra

Raccontaci le tue storie di gioco!
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archisim
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#51

Capitolo 11: "... e tempesta"

Il cuore di Loth batteva all'impazzata... subito dopo il concerto della fidanzata, Ryu le si era avvicinato con fare misterioso, e senza darle spiegazioni ora la stava trascinando frettolosamente fuori dalla sala, lontano dagli ospiti e dagli occhi di Oluha.
La mano calda di Ryu, stretta sull'esile braccio di Loth, sembrava diventare incandescente a contatto con la pelle della ragazza che a sua volta era infuocata per l'emozione.
Quando Ryu si fermò, in un angolo appartato della grande casa, il viso di Loth avvampava e le gambe le tremavano.
Ryu la fissò coi suoi occhi profondi, poi guardò più volte verso il pavimento e intorno a sè, come per trovare delle parole difficili da dire..

Ryu: "Loth.. tu.. sei estremamente importante per me.."

In quel preciso istante il cuore della ragazza sembrò fermarsi.
Una esplosione di emozioni le si annodarono in gola: nessuno le aveva mai sussurrato una frase così intensa ed ora, l'uomo davanti a lei, proprio quell'uomo che ormai da tempo turbava i suoi sogni e desiderava sempre più ardentemente, le stava dicendo ciò che non avrebbe mai osato sperare..

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Ryu: "Sapevo che c'era qualcosa in te.. finalmente ho avuto gli esisti dei tuoi esami.. ciò che ho scoperto è incredibile.. è di vitale importanza che tu venga con me al laboratorio, insieme a Nava. Se le mie conclusioni sono esatte, tu potresti essere la chiave di tutto, sei estremamente importante per noi tutti.

A quelle parole, il corpo di Loth fu come raggelato: quella di Ryu non era una dichiarazione, bensì un resoconto sulla riuscita del suo esperimento.. lei era dunque stata solo una cavia per lui? Gli occhi le si riempirono di lacrime, e l'espressione assente e incredula che le si stampò sul viso fece esitare Ryu, che accorgendosi del turbamento della ragazza, le si avvicinò per capire..

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Proprio in quel momento, non vista, Oluha osservava da dietro un angolo tutta la scena, cercando di percepire le parole pronunciate e, fraintendendo ogni gesto, sentiva crescere dentro di sè la rabbia verso quella ragazzina smunta che nemmeno lontanamente poteva reggere il confronto con la sua bellezza e la sua classe, e che invece sembrava aver ammaliato il suo fedele fidanzato.

Quando vide Ryu avanzare dolcemente verso la ragazza, non potè più trattenersi e uscì dalla penombra facendo sussultare la coppia apparentemente appartata, e si lanciò versò Loth la quale, ancora sconvolta per la delusione appena incassata, non fu nemmeno in grado di reagire spiegando la situazione ad Oluha, che urlava e inveiva contro di lei intimandole di stare lontano dal suo fidanzato e lasciare immediatamente la sua abitazione.

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Le grida della donna attirarono gli altri ospiti verso la saletta d'ingresso dove Ryu aveva trascinato Loth, e tra le persone accorse anche Nava che, senza capire bene cosa fosse successo, si gettò tra Oluha e Loth cercando di calmare la donna e proteggere la ragazzina.
Dopo la sfuriata Oluha, lentamente, riprese il controllo di sè, mentre Ryu, ancora attonito, se ne stava imbambolato senza sapere cosa dire (poichè non aveva ben afferrato il motivo della lite).
Nava cercò di allonotanare gli ospiti accorsi, ma ormai tutta l'attenzione era rivolta verso Loth la quale, pallidissima e tremante, fissava un punto nel vuoto senza muoversi, come fosse in trance.
Nava, i gemelli e Loth furono così accompagnati alla porta, e Oluha, senza proferire parola, seguì con lo sguardo l'uscita di scena di quella efebica ragazzina, alla quale volle comunicare tutta la sua rabbia e il suo disappunto attraverso un'occhiata terribile che fece scoppiare Loth in un pianto disperato.

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Non appena appena fuori, Loth dovette subire anche la rabbia di Cano, ancora scottato per il rifiuto della ragazza, e degli altri due gemelli, i quali accusarono Loth di aver rovinato la reputazione della famiglia, poichè ovviamente alle feste organizzate da Oluha erano presenti genitori e figli frequentanti l'isitituto, nonchè le famiglie più rispettate della città, e se fino a quel momento era andato tutto liscio, l'episodio verificatosi quella sera non sarebbe passato sotto silenzio anzi, avrebbe generato una serie interminabile di pettegolezzi.

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Loth era definitivamente annientata e tutto ciò che desiderava in quel momento era solo sparire ed essere dimenticata da tutti, non poteva sopportare tanto rancore, e per di più per qualcosa che non era successo, se non nei suoi sogni..
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archisim
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#52

Nava nel frattempo aveva chiamato un taxi per far riportare a casa i figli, e prendendo delicatamente per mano Loth, la condusse alla macchina, e senza aggiungere altro, informò la ragazza che prima di tornare a casa avrebbero fatto una deviazione.

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Nel buio della notte, complice il rombo del motore, Loth pianse disperatamente, finchè l'auto non si fermò, giunti a destinazione.
Nel frattempo aveva iniziato a piovere.

continua...
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Tati
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#53

Bellissimo capitolo come sempre!!! Non vedo l'ora che continui!!!
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#54

Tati ha scritto: Bellissimo capitolo come sempre!!! Non vedo l'ora che continui!!!
Per il prossimo capitolo serve un po' di incoraggiamento :wave:
(non so se mi spiego :lol: )
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#55

:sfru: Te pareva se non mi ero persa dei capitoli... ma ora ho recuperato :daii:
Cooomunque la foto di Oluha che ghigna è inquietante, mi ha fatto lo stesso effetto di quando lessi la storia la prima volta anni fa!
A presto!!!
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#56

albakiara ha scritto: :sfru: Te pareva se non mi ero persa dei capitoli... ma ora ho recuperato :daii:
Cooomunque la foto di Oluha che ghigna è inquietante, mi ha fatto lo stesso effetto di quando lessi la storia la prima volta anni fa!
A presto!!!
magari nel frattempo ho cambiato il finale 8-)
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#57

Capitolo 12: "Doni"


Nava guidò per qualche kilometro, mentre Loth osservava la pioggia disegnare mille ruscelli sul finestrino.
L'automobile scorreva silenziosa nel buio, sempre più distante dalle luci della città nottambula, e il bagliore dei fari si proiettava lontano senza incontrare casa o albero, poichè la zona in cui si stavano addentrando era desolata e brulla.
Dopo una lieve salita, Nava arrestò la macchina e fece cenno a Loth di scendere.
Sempre in assoluto silenzio la ragazza scivolò fuori dall'auto, e seguì la donna sotto la pioggia incessante, attraverso quello che doveva essere un antico cimitero dimenticato.

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Nava si fermò davanti a due grosse lapidi vicine, cicondate dai rovi e quasi ricoperte dalla vegetazione, le cui iscrizioni erano state cancellate dalle intemperie.
Loth pensò che era molto triste per quelle due persone che riposavano li, non avere più nessuno al mondo che potesse conservare il loro ricordo, o peggio essere state dimenticate dai propri cari.
Dopo un momento di raccoglimento, Nava, quasi sottovoce, spiegò a Loth il motivo della visita: le tombe infatti erano quelle dei genitori di Nava, due scienziati tra le prime giovani vittime dei disastrosi esperimenti che avevano portato al collasso il pianeta.
Inizialmente il senso di colpa di Nava (la quale era pur sempre un militare) l'aveva portata a scavare nei rapporti top secret e ad indagare presso i suoi superiori le cause dell'epidemia, ma dopo aver scoperto di essere stata contagiata anch'essa in modo lieve (con la comparsa dell'abilità di veggenza) aveva preferito lasciar perdere per non compromettere la propria carriera, e con la nascita dei tre gemelli, si era dedicata alla sua nuova famiglia, seppellendo per sempre i ricordi del passato.

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Nava: Questo è stato l'ultimo ricordo di mia madre, lo porto sempre con me.
Mi fu regalata quando ero ancora una bambina.. pochi giorni dopo però si verificò quel problema al laboratorio, e mia madre ne restò coivolta, e morì dopo poche settimane, insieme a mio padre e ad altri milioni di persone.


Nava aveva infatti estratto dalla tasca una piccola gemma tagliata a forma di cuore, e ora la osservava con occhi tristi.

Nava: In te, Loth, mi sembra di vivere la gioventù che mi è stata negata, e posso chiaramente percepire l'insicurezza e la solitudine che nascondi dietro la tua spensieratezza e i tuoi modi dolci.
Quando stringo questa piccola gemma, ricordo a me stessa che qualcuno è vissuto per me, poichè per mia madre ero tutta la sua vita, e questo mi da la forza di non rassegnarmi alla disperazione.
Per questo motivo, voglio farti dono di questa stessa gemma, in modo che anche tu possa trarne forza.


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Loth non poteva proferire parola, poichè un nodo in gola le impediva anche di pronunciare quelle poche parole che avrebbero potuto dare forse sollievo a Nava: la storia che aveva appena ascoltato era terribile, e il viso della donna davanti a lei lasciava trasparire tutta l'amarezza e il dolore che doveva aver provato e provava tutt'ora. Tuttavia quella donna era disposta a donarle un oggetto così prezioso per lei, solo stimolarla a reagire?
La ragazza non potè fare altro che lanciarsi tra le braccia di Nava, scoppiando in un pianto a dirotto e sfongando una volta per tutte la tristezza che si teneva dentro.
Anche Nava, inaspettatamente, fece lo stesso.

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Dopo un lungo abbraccio, le due donne convenirono che era meglio rientrare a casa e infilarsi in abiti asciutti.
Allontanandosi dalle due lapidi, Loth si voltò un ultima volta verso i genitori di Nava, ripromettendosi un giorno di tornare a portare dei fiori e eliminare le erbacce che crescevano intorno.
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#58

Il mattino seguente, dopo averla ripetutamente chiamata, ed aver bussato insistentemente alla sua porta, Cano decise di irrompere in camera di Loth per svegliarla, poichè non si era ancora presentata per colazione e tutti la stavano aspettando.

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Inaspettatamente trovò la camera vuota: il letto era rifatto, i vestiti in ordine, Loth non c'era.
Cano, interdetto, si chiese dove potesse essere la ragazza.. forse era stato troppo duro con lei la sera prima? Loth non era tipo da fuggire per un banale scambio di opinioni.. o forse si?
Stava ancora riflettendo sulle proprie responsabilità, quando alle sue spalle avvertì una nuova presenza.. si girò di scatto e trovò.. Loth..

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La ragazza aveva una espressione colpevole, e stava cercando velocemente qualcosa da dire per evitare spiegazioni, ma Cano aveva già capito che qualcosa non quadrava, la porta si era chiusa dietro di lui e non era più stata aperta (ne avrebbe sentito il cigolio) quindi, Loth era comparsa nella camera in un altro modo.
Se qualche mese prima questa cosa gli sarebbe sembrata completamente assurda, ora Cano era invece pronto a qualsiasi spiegazione irrazionale.
Inizialmente Loth cercò di negare l'evidenza, ma poi, capendo che non c'era modo di convincere Cano cedette all'insistenza del ragazzo e decise di rivelargli il suo segreto, o meglio, uno dei suoi segreti.
Spiegò a Cano che dopo aver trovato quegli strani frutti nella grotta, aveva provato a coltivarli in giardino, ma poichè i frutti luminosi potevano attirare l'attenzione e avvicinare qualche passante curioso, aveva deciso di spostarli dove nessuno avrebbe potuto trovarli: in un'altra dimensione.
Detto ciò, si volto verso la parete della camera e, tenendo la mano, vi passò attraverso, e così fece Cano seguendola, ormai rassegnato a non capire nulla di ciò che stava accadendo.

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Il muro sembrava di burro, e passargli attraverso fu una sensazione davvero strana per Cano, che era abituato ad usare le comuni porte: quando ebbe il viso completamente immerso in quello che doveva essere lo spessore del muro, si sentì soffocare, cercò di retrocedere, ma si accorse di essere bloccato.. era come se, man mano che attraversava la parete, ciò che rimaneva alle sue spalle riacquistasse solidità.
Terrorizzato all'idea di restare così incastrato, si agitò, ma la mano di Loth che lo raggiunse dall'altro lato lo rassicurò, e riuscì a passare indenne dall'altra parte.
Lì c'era Loth visibilmente preoccupata che lo attendeva: Cano non sapeva se chiedere nuovamente spiegazioni o arrendersi ad accettare qualsiasi cosa di non convenzionale vedesse compiere dalla ragazza.. guardarla negli occhi gli fece trovare la risposta.

Quando entrambi si furono rassicurati di non avere nulla fuori posto, Loth mostrò a Cano il suo piccolo giardino segreto, dove lei aveva amorevolmente coltivato due piccole piantine dei frutti colti, che infatti erano cresciute rigogliose e ora stavano a loro volta generando dei frutti.

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Loth spiegò a Cano che le piantine inzialmente erano molto deboli e facevano fatica a crescere, e doveva continuamente aggiungere terra fresca e innaffiarle spessissimo perchè altrimenti seccavano tutto ciò che avevano intorno, e la terra diventava subito arida, poi molto casualmente, aveva trovato un metodo alternativo per tenerle in vita, e così aveva fatto fino a quel giorno, ed ora erano pronte per il raccolto, infatti quattro fruttini luminosi pendevano dai fragili rami.
Con estrema cura Loth prelevò tutti i frutti, mentre Cano osservava esterrefatto quel meraviglioso giardinetto al di fuori della realtà, che quella ragazza era riuscita a creare dal nulla, come se niente fosse.

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Dopo che ebbe finito il suo prezioso raccolto, Loth si rivolse a Cano e, lasciando il ragazzo completamente spiazzato, gli porse uno dei frutti che aveva appena raccolto.

continua...
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#59

:s**: che dolci Nava e Loth!
Eheheheh ora il mistero si infittisce... I frutti?? I poteri?? :mmh:
A presto!
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#60

albakiara ha scritto: :s**: che dolci Nava e Loth!
Eheheheh ora il mistero si infittisce... I frutti?? I poteri?? :mmh:
A presto!
si tra l'aggiornamento della Legacy di Mely e questo diario mi si sono cariati i denti.. :sohno:
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