[CONCLUSA] Terra

Raccontaci le tue storie di gioco!
Da quelle inventate alle sfide che hai intrapreso!
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archisim
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#41

Capitolo 8: "Raccolto"


Cano si gettò nel vortice, e fu investito da una luce intensa che lo costrinse a chiudere gli occhi.. si sentì sollevare dolcemente nell'aria e dopo un attimo ebbe la senzazione di essere lanciato ad altissima velocità.
Il tutto non durò che pochi secondi, quando Cano apparve in un luogo a lui sconosciuto, proprio davanti a Loth che lo aspettava impazientemente.

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Cano: Loth ma che diavolo è successo?!
Loth: La colonna di luce al centro del lago non è altro che un passaggio tra due luoghi diversi.. esiste una formula per attivarla, e una volta dentro si è teletrasortati al luogo corrispondente.. Quindi niente pesci mutanti, è una cosa che voi avete creato, non certo la natura o le mutazioni ecosistemiche..
Cano: E come le sai queste cose tu, che non ricordi nemmeno da dove vieni?!
Loth: In certe situazioni, ho dei brevi flash sulla mia vita.. è già successo con Ryu, e poco fa.
Cano: E cosa ricordi? Ma è fantastico stai recuperando la memoria!
Loth: No, non proprio, ho come la sensazione che i miei ricordi vengano come "sbloccati" in determinate situazioni.. per farmi vedere solo il minimo indispensabile.. questa volta ero in una specie di laboratorio con delle persone in camice.. al centro di una piattaforma c'era quella luce e.. tutto qui, non è molto..
Cano: E sempre un inizio.. piano piano ricorderai tutto ne sono sicuro..
Loth: Già.. speriamo.. anche se ho paura di quello che potrei scoprire..


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Poco distante dal punto in cui i due erano ricomparsi, una minuscola casa in completo stato di abbandono attirò l'attenzione dei due ragazzi.
Si avvicinarono cautamente, e mentre Loth esplorava il perimetro, Cano individuò l'unica finestra con le persiane aperte, e si arrampicò fino a intravedere all'interno una piccola scala che portava a un piano sotterraneo.

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Dopo essersi assicurati che dall'interno della casa non provenisse alcun rumore, e che quindi non ci fosse nessuno nei dintorni, con la massima cautela forzarono una delle porte con i cardini già quasi divelti, e entrarono furtivamente all'interno.
Mentre Loth, forse relativamente consapevole di ciò che stava accadendo, sembrava a proprio agio e curiosa di arrivare in fondo al mistero, Cano aveva il cuore in gola e trasaliva ad ogni scricchiolio, ma non voleva perdere d'occhio Loth, e soprattutto non voleva dimostrarsi vigliacco agli occhi della ragazza.
Al centro del locale, polveroso e malridotto, si trovava la scala che Cano aveva visto dalla finestra.
Dopo pochi scalini, a causa dell'oscurità, era impossibile scorgere la fine della rampa, ma Loth senza pensarci due volte iniziò a scendere di sotto, e anche questa volta Cano non potè fare altro che seguirla.

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Il piano sotterraneo era completamente al buio, e Loth e Cano potevano procedere solo a tentoni cercando nell'aria eventuali ostacoli.
Dopo aver percorso a lungo quello che sembrava uno stretto tunnel in discesa, sbucarono in uno spazio aperto fiocamente illuminato, una specie di caverna sotterranea naturale, al centro della quale crescevano delle delicate piantine i cui frutti sembravano emettere una debole luce capace però di illuminare l'ambiente.

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archisim
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#42

Arrampicandosi sulle rocce scoscese, Loth riuscì ad avvicinarsi alla radura dove crescevano le piantine, e osservando da vicino i frutti che pendevano maturi dai rami, si accorse con stupore che erano proprio i frutti del suo sogno, gli stessi che anche il dottore e Ryu avevano potuto vedere sullo schermo durante il test al laboratorio.

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Loth avvertì un grande senso di liberazione, come se avesse portato a termine un importante compito, e immediatamente chiamò Cano, il quale si stava ancora timorosamente inerpicando sulle rocce, per farsi aiutare a raccogliere più frutti possibili.
I frutti gialli e luminosi erano anche caldi al tatto, e avevano un aspetto davvero succulento, ma Loth raccomandò a Cano di non assaggiarne nemmeno un morso, dicendo che voleva provare a piantarli ella stessa per poterne avere in quatità maggiori.
I frutti maturi non erano molti, e il raccolto si ridusse a 5 esemplari, gli unici in buono stato.

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Tornando sui loro passi, questa volta Loth e Cano poterono farsi luce attraverso il lungo tunnel con uno dei frutti, e con orrore constatarono che le pareti umide sulle quali si erano appoggiati scendendo, erano in realtà piene di piante morte e infestate da parassiti e insetti.
Accelerando il passo finalmente si trovarono di nuovo in superficie, e controllandosi a vicenda di non avere trasportato ospiti indesiderati, si avviarono verso il punto in cui erano stati teletrasportati poco prima.

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Con desolazione di accorsero che la colonna luminosa, o "passaggio", dal quale erano arrivati, non era l'unica nei dintorni, ce ne erano molte altre provenienti da diversi piccoli laghetti, e nel buio della sera, in mezzo a quella palude fatta solo di acqua e fango, era per loro impossibile ricordare la posizione esatta di quella che li aveva trasportati li.

continua...
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Akuiyumi
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#43

:-o :-o :-o :-o
Nooooo proprio ora che forse potevano essere vicini a una qualche risposta :ssob: :ssob:

Come faranno a tornare a casa? C'è solo da sperare che qualcun altro, da dove sono venuti, venga a cercarli, rivelando così qual è il laghetto giusto..
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archisim
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#44

Akuiyumi ha scritto: :-o :-o :-o :-o
Nooooo proprio ora che forse potevano essere vicini a una qualche risposta :ssob: :ssob:

Come faranno a tornare a casa? C'è solo da sperare che qualcun altro, da dove sono venuti, venga a cercarli, rivelando così qual è il laghetto giusto..
Pensa che quando ho letto il tuo commento ho pensato: ehgia cribbio e mo come tornano a casa??? :shock:
Non mi ricordavo della super pensata che avevo avuto quando avevo partorito la storia :hm:
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#45

Capitolo 9: "Uno, due, tre"


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Questa volta fu Cano a sentirsi stranamente tranquillo: assunse improvvisamente un aria seria, chiuse gli occhi e sembrò concentrarsi per qualche istante.
Loth lo fissò preoccupata, tentò di avvicinarsi ma si bloccò quando si rese conto che Cano si era completamente irrigidito e sembrava fosse caduto in trance. Cercò di accostarsi senza fare rumore per accertarsi che il ragazzo stesse bene, ma improvvisamente Cano aprì gli occhi facendo sobbalzare Loth, guardò la ragazza, la prese per mano e la trascinò deciso verso una colonna luminosa in mezzo a uno dei laghetti.

Cano: Coraggio pronuncia la formula e ci buttiamo! Uno.. due.. tre!
Loth: Fermo ma che fai! Rischiamo di perderci chissà dove! Cosa fai! Lasciami!


Ma Cano l'aveva ormai trascinata in prossimità dell'acqua.. Loth pronuciò velocemenete la formula per aprire il passaggio e chiuse gli occhi.

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I due si ritrovarono a mollo in acqua salata, nei pressi di una spiaggetta dispersa tra le rocce, dove a pochi metri li stava scrutando con infinito stupore Atarie, che si recava spesso li per pescare.

Atarie: Ma da dove siete sbucati?? Siete come piovuti dal cielo proprio li dove si trova quella colonna di luce! Ho sentito che mi hai cercato.. ma non pensavo che mi trovassi cosi in fretta!

Cano, un po' imbarazzato, spiegò a Loth che tra loro tre gemelli c'era una sorta di collegamento mentale per cui, anche se non potevano comunicare chiaramente tra loro, erano comunque in grado di individuare la posizione l'uno dell'altro.. quindi Cano, conoscendo gli orari e la passione di Atarie per la pesca, aveva provato a visualizzare il posto in cui il fratello si trovava, e una volta confermato che si trovava a pesca nella solita spiaggetta dietro casa, era stato sufficiente seguire l'istinto e gettarsi nella colonna di luce che lo guidava dal fratello.

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Loth, ormai abituata a questa sorta di stranezze, accettò la spiegazione, mentre fu molto più complicato spiegare ad Atarie come i due erano piombati improvvisamente li sulla spiaggia ma, anche se con qualche difficoltà, Atarie sembrò recepire e fidarsi della spiegazione, sebbene assurda, del fratello.
Vista l'ora tarda, i tre si avviarono verso casa dove purtroppo li attendeva Nava, infuriata per il ritardo.

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Nava era furibonda e non appena i tre ragazzi entrarono si scagliò contro Cano e Loth (Atarie era solito rientrare tardi ma Nava sapeva che era a pescare dietro casa).
Mentre Cano, che era abituato a fare arrabbiare la madre, cercava di rabbonirla con le solite scuse, Loth si sentiva mortificata ma non sapeva come spiegare l'accaduto a Nava, e dentro di sè era divorata dal senso di colpa per aver fatto preoccupare la donna che si era presa la briga di trovarle una sistemazione e inserirla nella comunità.. nella sua condizione, e con la curiosità che suscitava in città, non era proprio il caso di girovagare per luoghi sconosciuti senza che chi si occupava di lei, Nava, ne fosse a conoscenza.
Dopo 10 lunghissimi minuti di ramanzina, Cano e Loth furono spediti nelle loro stanze.

Loth si era appena messa in tenuta da notte quando Cano si introdusse di soppiatto in camera sua.
Voleva rassicurarla sul fatto che Nava era solita fare certe sfuriate e che questa era stata anche una delle meno aggressive, e che se l'era presa anche con lei era perchè la sentiva come una propria responsabilità.
Il senso di colpa di Loth continuava a morderle la coscienza, così quando Cano si fece più affettuoso, lei si lasciò "coccolare" per un po' pensando che il ragazzo, così come altre volte in passato, voleva solo dimostrarsi premuroso con lei.
Loth piano piano iniziò a sentirsi meglio, ma quando ringraziò Cano cercando di rispedirlo nella sua stanza, il ragazzo sembrò temporeggiare, e avvicinandosi sempre di più a Loth, la costrinse quasi contro la parete e improvvisamente, cercando di afferrare la ragazza, protese il viso verso di lei per ottenere la sua ricompensa con un bacio.

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#46

Quando Loth si rese conto della situazione, si divincolò e lo allontanò in malo modo: questo fece infuriare il ragazzo che, profondamente umiliato per il rifiuto, le rinfacciò le sue ragioni.

Cano: E' da quando sei arrivata qui che cerco di essere gentile e tu non hai nemmeno un minimo di riconoscenza? Non riesci a parlare con nessuno, ti diverti a fare la misteriosa.. vuoi passare l'esistenza a rimuginare su un passato che nemmeno ricordi? Io pensavo di darti una mano a inserirti e crearti una tua vita ma a quanto pare preferisci restare nel tuo nido a farti imboccare.. Cosa avresti fatto fino ad ora se non ti avessi fatto da balia? 'Grazie Cano', 'Cano quanto sei gentile'... tante parole ma niente fatti!
Loth: Ma Cano cosa dici tutto questo non ha niente a che vedere.. io non smetterò mai essere riconoscente per tutto quello che tu e tua madre state facendo per me.. ma la riconoscenza.. non consiste in un bacio.. io e te.. non possiamo.. non possiamo assolutamente!


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Ma prima che lei riuscisse a spiegare, Cano se ne era già andato sbattendo violentemente la porta.
Loth, sconvolta dall'accaduto, provò a mettersi a letto ma non riusciva a chiudere occhio, e quando sentì che l'aria della piccola camera iniziava a soffocarla, silenziosamente, nel cuore della notte, salì le scale verso il terrazzo, proprio dove pochi giorni prima, attorno al fuoco e alla famiglia riunita, si era sentita come a casa.

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Si era affacciata alla balconata per rinfrescarsi con l'aria frizzante della sera, quando alle sue spalle avvertì dei passi leggeri.
Era Nava, che era stata svegliata poco prima dal trambusto provocato da Cano.
Si accorse subito che la ragazza era profondamente turbata, e, senza indagare più di tanto sull'accaduto per non metterla a disagio, cercò qualche parola di conforto per tirarla su di morale.

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Malgrado l'apparenza e lo sguardo glaciale, Loth scoprì che Nava era in realtà una donna molto sensibile, e mentre le raccontava le peripezie che i suoi figli le facevano passare, il suo sguardo divenne dolce, e quando infine concluse dicendo che i ragazzi erano in un età molto particolare, e le attenzioni di una ragazza carina non facevano che acuire la loro impetuosità, Loth capì che ancora una volta avrebbe dovuto sopportare le passioni e le assurdità della vita da adolescente.
Dopo aver parlato con Nava, Loth si sentiva decisamente sollevata, e pensò che il giorno successivo si sarebbe tutto sistemato, ma prima di andare a letto, si ricordò che quel giorno aveva un compito molto importante da portare a termine, così prese dalla tasca uno dei frutti che aveva raccolto nella cava abbandonata e lo piantò con cura.

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[url=http://thesimsaga.altervista.org/forum/ ... 5895#p5895]continua...[/url
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#47

Ma povero Cano XD :s**:
Bella la parte in cui Loth e Nava si confidano.
Aggiorna presto!
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archisim
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#48

Capitolo 10: "Quiete..."

Quel giorno Loth era stata fuori casa tutto il giorno, aveva dei compiti arretrati e aveva passato tutto il pomeriggio in biblioteca, e poi si era recata al parco a fare uno spuntino e finire di leggere un libro.
Stranamente i gemelli non si erano fatti sentire, e subito dopo la scuola erano spariti dalla circolazione.
Loth era preoccupata di aver incrinato in modo irreversibile il rapporto tra lei e Cano, ma la sera precedente non avrebbe potuto reagire altrimenti.

Non pioveva ormai da mesi, precisamente da quando si era svegliata nel mezzo della boscaglia e, nuda e spaventata, si era trascinata fino alla casa di quella donna che, contro ogni regola di buon senso, l'aveva accolta e protetta fino a quel momento.
La calura nel pomeriggio era quasi soffocante, ma verso sera, quando il sole iniziava a calare, la temperatura si abbassava e a Loth piaceva tornare a casa a piedi, malgrado la distanza dal centro, godendosi lo spettacolo del tramonto.

Rientrando a casa, trovò Atarie e Beren in attesa sul divano.
Beren era vestito in modo elegante, mentre Atarie indossava abiti quotidiani ma era visibilmente impaziente.

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Atarie: Accidenti ma quanto ci mette Cano! Io mi devo ancora vestire.. Se non si sbriga in bagno non farò mai in tempo!
Loth ma ti sembra l'ora di arrivare non sei ancora pronta... tra mezz'ora dobbiamo uscire!


Loth non capiva di cosa stesse parlando e per quale motivo in casa ci fosse tanto scompiglio.
Improvvisamente Nava la chiamò da dietro la porta della sua camera, e Loth la raggiunse: si accorse che sul letto era posato un meraviglioso vestito in organza, abbinato a dei delicati sandali con decorazioni dorate.

Nava: Mi dispiace non averti avvertito prima, ma anche io sono stata informata questa mattina.. Stasera siamo invitati a casa della fidanzata di Ryu, una notissima cantante, la quale si esibirà per un 'pubblico ristretto di amici e conoscenti'.. intanto prova il vestito.

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Loth si infilò con infinita cura il vestito, avendo paura di sgualcirlo, mentre Nava la aggiornava su alcuni dettagli della serata.

Nava: Dunque la fidanzata di Ryu è molto famosa, e quando capita che si fermi qualche giorno qui in città, è sua abitudine organizzare queste serate "private" per poter frequentare amici e parenti. Poichè sono invitati anche personalità politiche e militari, per me è un ottima occasione per tenermi aggiornata e dedicarmi alle relazioni pubbliche. Per te e i ragazzi è invece un'ottima occasione di fare qualche nuova conoscenza, poichè a queste feste "private" partecipa praticamente tutta la città.

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Quel lato civettuolo di Nava piacque molto a Loth: mentre si truccava nervosamente e controllava la piega del suo abito, Nava sembrava quasi una qualunque donna single che si imbellettava per fare colpo su qualche avvenente scapolo che partecipava alla festa. 'Chissà che fine aveva fatto il padre dei gemelli', finì per chiedersi Loth, quando il suono del clacson la fece sussultare.

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Cano aspettava impazientemente nell'auto accesa, anche lui in abbigliamento quasi elegante. Al terzo colpo di clacson, Nava gettò l'eyeliner e si precipitò coi figli e Loth in auto, e un attimo dopo Cano partì a tavoletta per recuperare il ritardo.
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#49

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La villa dove abitava la cantante era enorme e favolosa: ogni stanza era riccamente decorata e piena di oggetti preziosi o premi vinti durante la carriera, e ogni stanza era gremita di ospiti che chiaccheravano animatamente sorseggiando champagne.
L'ingresso al salone era costituito da una galleria rivestita in boiserie scura, lungo le cui pareti erano disposte in bella mostra una serie di grosse gemme preziose tagliate a forma di teschio.
Loth li osservò uno ad uno, impressionata dalla bellezza delle gemme ma anche dal carattere macabro della scelta della forma.

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Si soffermò su un teschio particolarmente brillante, dal quale scaturiva una luce sinistra.. fissandolo attentamente, Loth non potè trattenersi dall'esclamare..

Loth: Ma questa gemma è un'altro....

Ma Nava la strattonò nervosamente portandola nel salone dove sarebbe stata presentata alla famosa cantante.
Nella sala potè incontrare alcuni studenti del suo stesso istituto, numerose personalità in vista che aveva riconosciuto dalle foto sui giornali, nonchè, non senza un certo senso di nausea, il dott. Mellyn, il quale, elegantissimo, si stava intrattenendo a parlare proprio con la cantante.

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Dietro l'insistenza di Nava, e proprio sotto gli occhi del dott. Mellyn, Loth fu così presentata a Oluha, famosa cantante, fidanzata di Ryu, nonchè donna di incredibile bellezza e fascino, che lasciò Loth senza parole.. e speranze.

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Oluha dimostrò subito molto gentile, prese Loth a braccetto e la accompagnò a fare un giro della casa, la presentò a molti ragazzi (Loth era imbarazzatissima) e le parlò per una buona mezz'ora dei pettegolezzi cittadini.
Loth, un po' esausta dall'incessante parlare di Oluha, fu contenta di non dover rispondere a domande personali, ma limitarsi ad ascoltare.
Improvvisamente Oluha ebbe un sussulto, sorrise radiosa e si sganciò dal braccio di Loth per gettarsi tra quelle di Ryu, il quale era appena rientrato da una missione che lo aveva tenuto lontano dalla città e da lei per parecchi giorni.

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Per non assistere alla scena, Loth cercò di dileguarsi il più in fretta possibile e confondersi tra gli ospiti, ma ovunque si sedesse, udiva solo discorsi riguardanti la bellezza di Oluha, la bravura di Oluha, la felicità della coppia Oluha e Ryu, i preparativi per il matrimonio di Ryu e Oluha.. non ne poteva più di sentire quel nome!
Fortunantamente, proprio quando Loth aveva raggiunto il limite della sopportazione, le luci si abbassarono: era il segno che l'esibizione stava per cominciare.
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#50

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La sala traboccava di gente, ma quando Oluha iniziò a suonare e cantare, nessunò osò più parlare, e tutti ascoltavano adoranti le note della canzone.
Oluha era davvero una cantante straordinaria, e persino Loth non potè che abbandonarsi ad ascoltarla.
Si accorse poi di essere seduta proprio accanto al bel ragazzo che i gemelli le avevano indicato il primo giorno all'istituito, il quale, accortosi della graziosa biondina seduta al suo fianco, le rivolse un sorriso compiaciuto, allungando furtivamente la mano per presentarsi sottovoce.

Setsuna: Piacere mi chiamo Setsuna, Setsuna Mudo, ti ho notata qualche giorno fa all'istituito, sei nuova giusto?
Loth: Ehm piacere.. Loth..... Loth. Si sono arrivata in città da poco.. abito..
Setsuna: Si so dove vivi, le voci girano.. che ne dici di fare un giro domani dopo le lezioni?


Loth rimase basita da tanta intraprendenza, ma quel ragazzo era incredibilmente carino, e inoltre i vicini iniziavano a lanciare sguardi sprezzanti per il brusio, per cui Loth sorrise e accennò un timido "si" con la testa.

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Il concerto stava per terminare, e Oluha annunciò che avrebbe dedicato l'ultima canzone al suo Ryu.
Fissando i due fidanzati, Loth non potè fare a meno di pensare quanto fossero innamorati: lei, muovendosi con grazia sul palco, guardava il suo lui con occhi sognanti e dolci, e Ryu sembrava letteralmente incantato dalla sua bellissima fidanzata, e ricambiava intensamente lo sguardo languido.

Una volta finito il concerto gli ospiti si strinsero attorno a Oluha per complimentarsi e porgerle fiori e regali.
Loth era ferma in disparte cercando nella folla Nava, quando Ryu le si accostò e, facendole segno di non opporsi, la trascinò silenziosamente in un angolo appartato dell'immensa dimora.

continua...
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