[CONCLUSA] Per sempre

Raccontaci le tue storie di gioco!
Da quelle inventate alle sfide che hai intrapreso!
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archisim
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#21

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Umi - come al solito - non si curò delle critiche dell'amica, e si lasciò cadere trasognata su una poltroncina.
Le due ragazze, divertite, chiesero il motivo di tale stato d'animo e semplicemente impallidirono alla risposta.

Umi: Mi sono innamorata..

Si fosse trattato di una qualsiasi fanciulla del regno, Umi e Luce avrebbero posto eccitate mille domande su chi, come e quando.. ma trattandosi di Umi, si scambiarono uno sguardo imbarazzato senza proferire parola.
L'ancella era solita intrattenersi spesso con uomini di passaggio a palazzo, vuoi per il gusto della conquista, vuoi per scompensi affettivi - campo però di avveduti psicomentologi - ma non aveva mai manifestato particolare affetto per l'uno o l'altro amante, o almeno non così apertamente.

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Umi incurante dell'indifferenza delle amiche, si limitò a fissare un punto nel vuoto, con sguardo ebete - innamorato diciamo - sospirando e sorridendo.
Quando si fu ripresa dal momentaneo smarrimento, raccontò di come aveva passato la notte precedente, arricchendo il racconto di dettagli che Fuu e Luce avrebbero volentieri evitato di ascoltare, sostenendo che Lestat era senz'altro l'uomo della sua vita.

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Umi raccontò che quel misterioso cavaliere dall'apparenza così inquietante in realtà si era rivelato un vero gentiluomo - relativamente parlando - ed oltre ad essere un buon amante possedeva anche il dono della gentilezza, virtù alquanto rara per un uomo abituato ad avere a che fare con lame affilate e bruti avversari: il suo tocco era virile ma per nulla aggressivo, e per tutta la notte non aveva fatto altro che ripeterle quanto fosse bella e meravigliosa e sensuale e..

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Inoltre aveva voluto conoscere il suo nome - un vero gentiluomo! - e le aveva fatto molte domande su di lei e sulla famiglia, insomma avevano parlato moltissimo prima di addormentarsi, e lei si era rammaricata solo di aver saputo così poco di lui, che invece era stato molto evasivo sulle sue origini e sulla sua storia.
Si erano salutati quella mattina con la promessa di rivedersi la notte successiva, e prima di lasciarla andare, Lestat l'aveva attirata delicatamente a sé, e dopo averla stretta con passione le aveva sussurrato all'orecchio dolci frasi e non so che sul fatto che lei lo avesse salvato da qualcosa, probabilmente da una esistenza cupa e senza amore.. insomma Umi era completamente persa e Lestat sembrava altrettanto, e forse di lì a poco avrebbero deciso di dichiarare ufficialmente la loro unione.

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Lestat: Tu sarai la mia salvezza..
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archisim
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#22

***
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..Il piano sta procedendo come concordato, è stato addirittura più semplice del previsto.
Sì però non è facile, ingannarla così dico..
..Non possiamo fare diversamente! Sai cosa ci accadrebbe altrimenti.
Ma questa farsa non potrà durare prima o poi scoprirano la verità..

..Quando la scopriranno sarà troppo tardi.
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valuccia85
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#23

Mamma mia Archi, ma come fai a rendere assolutamente perfetto e meraviglioso ogni progetto a cui lavori?
La storia è davvero ben strutturata, le ambientazioni sono bellissime ed i personaggi mi piacciono tanto. Ho un debole per Umi, chissà perché, ma mi fa ridere, boh! XD Tuttavia ci sono intrighi e complotti nell'aria: cosa sta succedendo? :s**: Spero aggiornerai presto.
Ps. Ma Lestat è un vampirozzo? Perché sembra un vampirozzo... :swow:
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archisim
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#24

valuccia85 ha scritto: Mamma mia Archi, ma come fai a rendere assolutamente perfetto e meraviglioso ogni progetto a cui lavori?
La storia è davvero ben strutturata, le ambientazioni sono bellissime ed i personaggi mi piacciono tanto. Ho un debole per Umi, chissà perché, ma mi fa ridere, boh! XD Tuttavia ci sono intrighi e complotti nell'aria: cosa sta succedendo? :s**: Spero aggiornerai presto.
Ps. Ma Lestat è un vampirozzo? Perché sembra un vampirozzo... :swow:
addirittura, ma grazie :s**:
cmq, mi piace molto fare le foto (molto più che scrivere XD, non so se si nota dalla lunghezza dei capitolo :lol: ) quindi mi ci metto molto dietro a fare ambientazione, provare inquadratura, cercare il vestito adatto al personaggio... poi succede che mi innamoro di tutto ciò e quando c'è l'ammOOOre è tutto più bello :lol: :lol: :lol: (si un TSO me lo meritirei)
Sono contenta che ti piaccia Umi... forse l'hai già vista anche da qualche altra parte? 8-) 8-)
E Lestat (anche lui... ricordi?) è effettivamente un vampiro (sia qui che... là) ma solo per sfruttare la diversità del sim, non lo farò andare in giro a mordicchiare altri sim :lol: :lol: (o forse si? :shock: )
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archisim
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#25

Ad perpetuam rei memoriam
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Mentre le tre fanciulle si scambiavano segreti e confidenze, Nova doveva assolvere i suoi doveri di regnante: come promesso a Sephiro, si recò nella grande sala del ciliegio, luogo mistico e accessibile solo alla famiglia reale, per richiamare a sé il potere delle fate, da inviare come supporto strategico nelle terre di confine insieme ai due cavalieri.
Al centro della sala cresceva un albero di ciliegio nel pieno della fioritura: gli appartenenti al casato dei Fiori, alla fine dei loro giorni terreni, subivano una trasmutazione e, a seconda della potenza loro spirito, rinascevano come splendidi fiori o maestosi alberi, che non appassivano e non perdevano mai i loro fiori.
Una volta trasmutati, mantenevano in sé lo spirito che li aveva generati e, proprio per questo motivo, nel regno veniva celebrato il culto dei Fiori, per rendere omaggio alla memoria delle persone care che avevano abbandonato la forma umana, ma continuavano ad esistere sotto altra natura.
Nova accarezzò con dolcezza il tronco nodoso del ciliegio e chiuse gli occhi.

Nova: Madre adorata, concedimi ancora una volta la tua benedizione per affrontare i nostri nemici..
AD PERPETUAM REI MEMORIAM!


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Non appena Nova ebbe finito di pronunciare l'incantesimo, la corteccia dell'albero iniziò come a pulsare, prima piano, poi sempre più velocemente, finché ne scaturì una luce intensa che esplose in mille scintille che un attimo dopo si andarono a condensare una all'altra, fino a dare forma alla sagoma di una fanciulla dotata di bianchissime, luminose ali.

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Il suo nome era Ametista, ambasciatrice del popolo delle fate residente nelle sconfinate valli di Acquaneve.
Malgrado la discendenza dal casato della Pietra, le fate erano indissolubilmente legate al casato dei Fiori da una antica alleanza stipulata in tempi assai remoti: avevano offerto il loro supporto incondizionato in cambio della possibilità di dimorare tra gli alberi (spiriti trapassati) e nutrirsi del nettare dei fiori, grazie al quale erano riuscite a sopravvivere anche in seguito alla devastazione delle loro terre, campo di battaglia tra i due casati per molti cupi anni.
In memoria di ciò, il casato dei Fiori non perdeva occasione di servirsi del loro immenso potere, capace di ribaltare le sorti di una guerra ormai persa, e il popolo delle fate, a discapito della loro stessa stirpe e della loro indole più pacifica, non poteva che onorare il patto, poiché era in gioco la loro sopravvivenza.

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Sebbene avesse l'aspetto di una ragazzina poco più che adolescente, Ametista era una tra le più sagge e millenarie fate: aveva servito già in numerose occasioni la regina Emeraude, madre di Nova, ed ora era stata chiamata per scendere nuovamente in battaglia a fianco dei Fiori.
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#26

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Nova condusse Ametista nel suo studio, facendo convocare anche Sephiro e Lestat.
Con l'aiuto dei due cavalieri, la regina illustrò alla fata la situazione - che già ella ben conosceva - rammentando quanto decisivo fosse stato l'aiuto offerto in passato dalle fate, ma anche sottintendendo una devozione senza compromessi, pena l'interdizione dei privilegi riguardo ad alberi e fiori.
Ametista, per quanto contrariata, non poté far altro che ascoltare ed accettare di buon grado le richieste della regina, inghiottendo il boccone amaro delle velate minacce.

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Quando la fata rivolse la sua attenzione ai due cavalieri, i suoi acuti ma delicati sensi furono improvvisamente investiti da una quantità di sensazioni e pensieri che le provocarono non poco turbamento: attraverso le ferree armature aveva percepito il battito dei loro cuori, e la sua ancestrale esperienza le suggeriva che non era il battito di cuori sinceri.

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Non appena i due cavalieri si furono congedati, Ametista non poté trattenersi dall'esprimere alla regina le sensazioni negative che i due cavalieri le avevano trasmesso, sostenendo che entrambi nascondevano qualcosa di oscuro ed avevano mentito sulle loro reali intenzioni.
La regina, alquanto indispettita, non volle nemmeno ascoltare le ragioni della fata che per lo più erano basate su percezioni che i sensi di un comune mortale non potevano comprendere.
Ribadendo ancora una volta il vincolo che assoggettava il popolo delle fate alle sue decisioni, Nova impose il suo volere e la fata fu costretta a reprimere con tutta se stessa il proprio disappunto.

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Il suo animo nobile non le impedì però promettere a sé stessa di vegliare sulla regina e scoprire cosa i due cavalieri tramassero alle sue spalle.
Prima di lasciare la stanza, Ametista formulò sottovoce poche semplici parole, che insieme generavano però un potente incantesimo di protezione: quella notte Nova sarebbe stata protetta da qualsiasi maleficio, oscuro presagio che aveva poco prima accarezzato gli attenti sensi della fata.
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#27

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Sia Sephiro che Lestat avevano subito notato l'atteggiamento ostile di Ametista nei loro confronti: quasi certamente la fata aveva percepito la menzogna nelle loro parole, e se fosse riuscita a convincere Nova della disonestà delle loro intenzioni, non solo i due cavalieri avrebbero sopportato quel lungo viaggio invano, ma avrebbero probabilmente passato il resto della loro esistenza rinchiusi nelle segrete della prigione, accusati di alto tradimento nei confronti della famiglia reale.
Mentre il cielo si sfumava di rosa, sospesi su una terrazza ai piani alti del palazzo, lontano da orecchie indiscrete, Lestat espresse la sua preoccupazione all'amico e compagno d'armi.

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L'unica soluzione che si prospettava era di accelerare notevolmente i tempi di attuazione della missione che si erano preposti, nonché allontanare quanto prima la fata dalla compagnia della regina.
Finché Ametista fosse rimasta a fianco di Nova, Sephiro non sarebbe stato libero di portare a termine il suo compito, ma anche affrettando troppo gli eventi, la regina avrebbe potuto sospettare della veridicità dei sentimenti del cavaliere, quindi la situazione andava gestita con molta cautela..

Lestat: ..anche se mi sembra che portare a termine la missione sia l'ultimo dei vostri pensieri ora, caro Sephiro, amico mio..

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L'attenzione del bel cavaliere era stata infatti rapita da un profumo improvviso che aveva colto quasi impercettibile nell'aria umida della sera.. un profumo soave, delicato e famigliare.
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#28

Mente e corpo
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Sephiro non era uomo da farsi soggiogare dalla bellezza di una qualsiasi fanciulla: egli era abituato a essere corteggiato o corrisposto dalle più belle ragazze del regno, non aveva mai dovuto profondere troppo impegno nella conquista, non aveva mai impegnato nulla più che il suo corpo con una donna.
Raggiungendo Luce nel giardino, dove la fanciulla era immersa nella lettura, Sephiro si accorse che il moto interiore che lo sospingeva verso Luce non era cosa sperimentata in precedenza, non era sentimento noto.
Vedendolo arrivare verso di lei, Luce non poté trattenere un sorriso timido e imbarazzato.

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..eccolo si avvicina.. oddio mi sto agitando.. tranquilla, devo rimanere tranquilla..
Ehi, finalmente mia sorella ti ha lasciato libero!
..lo sapevo mi tremava la voce, gli sarò sembrata una cornacchia.. e poi, cosa mi è saltato in mente?! "Mia sorella ti ha lasciato libero!" Così avrà pensato che volessi essere maliziosa..


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..Luce.. sembra così a suo agio con me.. sapevo che mi avrebbe punzecchiato sul mio rapporto con la sorella.. come vorrei spiegarle tutto..
Già prima il dovere, poi il piacere!
..ma cosa?! non potevo trovare una frase meno ambigua?


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..non è cambiato per niente, sta già facendo il cascamorto.. no no non devo sorridere penserà che mi ha fatto piacere.. però almeno mi considera "piacere" e non "dovere".. si certo però passa la notte con mia sorella.. il "dovere"..
Ci sono cattive notizie dalle terre di confine?
..ecco si brava buttala su un argomento spassoso tipo "la guerra!" non ne potrà più di parlare del fronte e tu proprio li vai a parare.. adesso inizierà a raccontare di morti e feriti e prima che si parli un po' di noi sarà ora di cena..


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#29

Lasciamo le cattive notizie all'interno del palazzo, qui in questo bel giardino parliamo un po' di noi!
.. "di noi" ?? Devo aver bevuto troppo spinoncello.. dico ma "di noi" ? Non ci vediamo da un'eternità non so nemmeno se si ricorda il mio nome e parliamo "di noi".. così suona troppo affettuoso quasi sdolcinato..
Quanti ricordi vero?
..salvo per un pelo.. beh almeno parlare un po' dei vecchi tempi non mi farà pensare al presente..


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Già quanti ricordi.. sapessi quanto ero innamorata di te!
..sapessi quanto ancora sono innamorata di te..


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Già lo sapevo.. eri solo una bambina!
..e ora che non lo sei più..


I due passarono le ultime ore del pomeriggio a parlare dei bei momenti della loro infanzia, e insieme aspettarono il tramonto desiderando in cuor loro che il Sole non sparisse mai all'orizzonte, per prolungare all'infinito quel momento tutto loro, sospeso nel tempo.

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L'intesa tra i due sembrava essere perfetta, non fosse per il fatto che entrambi non avevano fatto altro che mentire.[
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#30

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Quella stessa sera diverse persone disertarono la cena.
Nova non sopportava quando la sorella o le ancelle non prendevano parte a pranzi, aperitivi o cene, non perché lo percepisse come una mancanza di rispetto ma perché sapeva bene che se qualcuno si era defilato il motivo non le sarebbe piaciuto: doveva avere la situazione sotto controllo, in particolare riguardo alla sorella, e le sue ripetute assenze iniziavano a preoccuparla, forse perché poteva intuirne la ragione.

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Non sarebbe servito nemmeno interrogare Fuu, l'ancella più giovane: elle aveva stretto con Umi, l'altra dama di compagnia, e la principessa Luce, una sincera amicizia, tale da impedirle di rivelare persino alla regina quello che in realtà stava succedendo.
Sebbene Nova avesse una profonda ammirazione per Fuu, la quale spesso aveva subìto in silenzio severe punizioni pur di non passare per spia, la reticenza della ragazza la irritava parecchio, poiché con il suo modo di fare metteva in discussione l'autorità regale e permetteva alla sorella di portare avanti una condotta inaccettabile per il suo rango.

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La cena fu consumata velocemente in silenzio, Nova aspettava un qualche commento o informazione da parte di Fuu che come previsto non arrivò; alla fine del pasto l'ancella scivolò via dalla sedia e con compostezza solenne provvide a ripulire i piatti dalla tavola.
Nova, sebbene Fuu non avesse lasciato la stanza, invitò apertamente il suo cavaliere a raggiungerla nelle sue stanze.
Per quanto fosse legata all'etichetta, interessata alla forma più che alla sostanza, non riusciva a sopprimere quella sua indole impulsiva e passionale che si accendeva prepotentemente ogni volta che era coinvolta sentimentalmente con un uomo: lato della personalità che Nova aveva ereditato dalla madre, Emeraude, anche se tale carattere si era manifestato senz'altro più vivacemente nella principessa Luce.
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