Luce, incredula, si interrogò sull'insolito arredamento, così Lestat poté spiegare alla principessa che, per evitare i posti di blocco della guardia reale che sorvegliavano le vie di accesso alle terre dei Fiori, il cocchiere li aveva condotti attraverso le foreste che costeggiavano le tristi valli di Acquaneve, territorio devastato dalla lunga guerra tra i due casati.
I boschi circostanti, grazie alla fitta vegetazione, avevano a quel tempo costituito un rifugio sicuro per i popoli di elfi e fate che avevano dovuto abbandonare la propria casa ed i propri averi, ricostruendo delle piccole abitazioni di fortuna intrecciate con i secolari alberi che avrebbero però salvato loro la vita.
Il trio decise che era inutile proseguire oltre: erano ormai stremati per la lunga e faticosa camminata e anzi, probabilmente si erano addentrati anche troppo nella boscaglia tanto da perdere la strada del ritorno; concordarono quindi che accamparsi in quella radura "attrezzata" non avrebbe senz'altro potuto peggiorare la situazione.
Mentre i due uomini procedevano in un fugace giro di ricognizione per accertarsi dell'assenza di animali molesti, Luce raccolse dei ramoscelli secchi caduti nelle vicinanze e con estrema abilità riuscì in pochissimo tempo ad accendere un piccolo fuoco all'interno del camino abbandonato.
Lestat, vedendo Luce che si dava da fare malgrado la sua situazione di "ostaggio", ne rimase impressionato: mai avrebbe immaginato quella fragile creatura affondare le candide mani nella fuliggine e accendere un fuoco in così breve tempo.. le principesse non passavano il tempo a mutilare margherite e sospirare d'amore?
Poiché non era così svagata come dava a vedere, Luce aveva già notato lo sguardo stupito da parte del cavaliere, e non esitò a precisare che il fuoco avrebbe riscaldato anche lei, di certo non era stato acceso in segno di ricnoscenza per i suoi rapitori.
Il tono di Luce era deciso, per nulla impaurito, e questa sua fermezza, più di qualunque altra cosa avrebbe fatto in seguito la principessa, spiazzò Lestat: a guardarla così, un po' arruffata, intimidita per l'abbigliamento poco consono, esile e indifesa.. veniva quasi voglia di.. stringerla a sé?!
Temendo di non riuscire più a controllare l'insano istinto di protezione che lo stava assalendo, Lestat decise di dare un ultimo sguardo ai dintorni prima di tentare di riposare per qualche ora.
Una strana inquietudine non lo lasciava tranquillo: dopo anni di combattimenti e duelli, la sua percettività si era acuita, permettendogli di sviluppare anche un sesto senso molto spiccato, e in quel momento proprio il suo sesto senso lo faceva sentire osservato.
Scrutando nella boscaglia, per un attimo gli sembrò di intravedere una piccola sagoma fugace, ma non udendo alcun suono sospetto, si convinse che era stato uno scherzo degli occhi annebbiati dalla stanchezza.
Mentre Luce si era autonomamente conquistata la posizione più comoda su un divanetto sgualcito poco distante e dormiva già profondamente, Lestat e il cocchiere trascinarono due seggiole accanto al camino per riscaldarsi e cercare di mantenersi svegli a vicenda.