I quattro colori di Hogwarts

Raccontaci le tue storie di gioco!
Da quelle inventate alle sfide che hai intrapreso!
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§HermioneSims§
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#161

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Nonna Sybille: …
Nonno Edwin: cosa succede, cara?
Nonna Sybille: sono preoccupata per Will… volevo dire William. Credi che gli faccia bene starsene sempre chiuso qui dentro?
Nonno Edwin: sia io che Alexander siamo cresciuti così, e pure sua sorella. E non mi sembra che nessuno di noi abbia avuto problemi per questo.
Nonna Sybile: (poco convinta) uhm, se lo dici tu...
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Suppongo che a questo punto avrete già notato in molti un piccolo dettaglio: non avevamo mai sentito parlare di Edwin prima di due capitoli fa, che cosa gli sarà mai successo?

Come ricorderete, Edwin era appassionato dello studio delle branche più misteriose della magia. Dovete però anche sapere che questo tipo di magia è imprevedibile per definizione, e quindi anche molto rischiosa per chi la studia.
Fu proprio una delle sue sensazionali scoperte a tradire Edwin. Stava cercando manufatti magici antichi dalle parti di Stonehenge, quando restò vittima di un’antica maledizione nascosta.

27 Giugno 2013

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I mesi successivi non furono facili per nessuno. Nonostante quello che era successo, i signori Walker dovettero riprendere subito a lavorare tanto quanto facevano prima. A casa restavano solo Nonna Sybille e i suoi nipotini, ma l’atmosfera che si respirava era completamente diversa da quella di pochi mesi prima.

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Morgan ripose il libro di divinazione che stava leggendo, non riusciva proprio a concentrarsi. Normalmente le sarebbe piaciuto parlare di quello che stava leggendo con nonna Sybille, quello che era scritto sul libro era completamente diverso da quello che lei diceva sempre… chissà perché, poi.

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William: ma stai ancora leggendo quelle cavolate?
Morgan: non sono cavolate! E poi se la nonna sa Prevedere il futuro voglio riuscirci anch’io!
William: tsé, come se fosse mai riuscita a Prevedere qualcosa!
Morgan: e invece sono sicura che ci riesce! Ad esempio la settimana scorsa ha Visto...
William: ma non ci arrivi proprio? Ci hanno solo preso in giro!
Morgan: questo non è vero!

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William: se fosse davvero capace di Prevedere qualcosa, pensi davvero che non avrebbe Visto in anticipo quello che stava per succedere al Nonno?
Morgan: ... come fai anche solo a pensare una cosa del genere, Will?

Ma William non tentennò neanche per un momento, ci aveva ragionato per tanto di quel tempo da esserne sicuro. Se davvero fosse stato possibile Prevedere il Futuro in anticipo, allora perché continuavano a capitare tutte quelle cose brutte e nessuno faceva niente?

William: (serio) non è possibile Prevedere il Futuro, e chi dice il contrario dice solo bugie. Rassegnati.

Poco più di un mese dopo anche William incominciò a frequentare Hogwarts, riconducendoci nuovamente ai primissimi capitoli di questa storia.
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#162

Off Topic
Finita la prima parte e finita la parentesi famigliare, è ora di passare alla seconda parte della storia!

Ho deciso di ambientare questa parte durante il quinto anno dei ragazzi a Hogwarts. Visto che la prima parte si riferiva all'anno scolastico 2014-2015, questa si riferirà quindi al 2018-2019. Per sottolineare la cosa i capitoli passeranno dalla numerazione XX.1 a quella XX.5.

Ho deciso di fare così perché non avevo né il tempo né le idee per fare una storia distinta per ogni anno, quindi sono saltata direttamente al quinto anno. Ho scelto proprio il quinto perché così i ragazzi iniziano a essere un po' più grandi (adesso hanno circa 15 anni) e hanno iniziato a imparare qualche incantesimo più serio. Poi al quinto anno ci sono i famigerati GUFO, gli esami di fine anno, a movimentare un po' le cose.

Dei 3 anni intermedi che ho saltato dovete solo sapere che le cose siano andate avanti tranquillamente (almeno per gli standard dei maghi), e che i ragazzi hanno continuato ad andare d'accordo tra di loro. Ho deciso di lasciare praticamente invariato il look dei personaggi per non confondere troppo le cose (con tutti i personaggi che ci sono altrimenti sarebbe difficile riconoscerli), ma cercate comunque di ricordarvi che sono cresciuti tutti di qualche anno rispetto alla fine dello scorso capitolo.

La storia di questa parte a me piace molto di più rispetto alla prima, perché si concentra di più sui protagonisti e quindi è molto meno dispersiva. ;)
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#163

Capitolo 21.5:
Inizia un nuovo anno


Sono passati alcuni anni dalla fine dello scorso capitolo. I ragazzi sono cresciuti molto nel frattempo, ormai adesso stanno per iniziare il loro quinto anno a Hogwarts. Il castello invece è rimasto sempre lo stesso, imprevedibile e misterioso come sempre.

31 agosto 2018, casa Collins

Randall: vediamo un po'... pedone in D4.
???: ma che fai, non muovi? Mica si spostano da soli gli scacchi!
Randall: oh, certo che no! (Muove il pezzo) Ecco fatto.
???: certo che sei proprio distratto, a volte.

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La ragazza con cui Randall stava giocando a scacchi si chiamava Victoria Smith e abitava nell'appartamento di fianco a quello dei Collins. Aveva un anno in meno di Randall e uno in più di suo fratello Hershel, quindi loro tre in pratica erano cresciuti insieme.

Lei non era una strega, quindi non sapeva assolutamente nulla né del mondo magico né tantomeno di Hogwarts. Questo comportava parecchi problemi a Randall e a Hershel (ammesso anche lui a Hogwarts due anni prima), che negli ultimi anni si erano trovati costretti a giustificare in qualche modo tutto il tempo che passavano al castello. Il che non era per niente facile, considerando quanto sveglia fosse Victoria.

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Victoria: ma quindi tu e tuo fratello dovete tornare in quel collegio?
Randall: (muove un pedone) sì, partiamo domani.
Victoria: non ho ancora capito perché diavolo abbiano deciso di mandarvi in collegio. La scuola che frequento io non è così male, sai? Dall'anno scorso studiamo anche programmazione, sono sicura che ti piacerebbe.
Randall: beh, ecco...

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Hershel: (affacciato alla porta) Randall, puoi venire qui? Dobbiamo ancora finire di preparare i bau... bagagli!
Randall: va bene, arrivo subito!

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Victoria: ma... e la partita?
Randall: adesso devo proprio andare. Ma tornerò per Natale, giuro.
Victoria: almeno quest'anno vedi di non sparire come al solito, almeno chiamaci ogni tanto!

Questo sarebbe stato un bel problema, visto che l'unico modo per contattare il mondo esterno da dentro Hogwarts rimanevano le lettere portate dai gufi postini. Si sarebbe dovuto inventare qualcosa.

Randall: ma certo, non devi preoccuparti!

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Hershel: finalmente sei arrivato! Senti, dove le hai messe le pergamene e le penne nuove?
Randall: dovrebbero essere nel mio baule.
Hershel: negativo, là dentro è rimasta solo la tua bacchetta.
Randall: come non ci sono?
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#164

Ma le pareti degli appartamenti possono essere molto sottili…

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Victoria: (tra sé e sé) bacchetta? Ma in che razza di scuola vanno quei due?
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1° settembre 2018

Così cominciava un nuovo anno scolastico a Hogwarts, che come di consueto si apriva con lo smistamento dei nuovi allievi e il successivo banchetto. In particolare, c’erano due ragazze particolarmente ansiose di conoscere l'esito dello smistamento.

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Natalie: comunque vada, da oggi sarete comunque tutte due a Hogwarts, no?
Isabelle: sì, però se fosse una tassorosso anche lei sarebbe tutto molto più facile. Poi di solito i fratelli finiscono nella stessa casa, no? Guarda Randall e suo fratello, per esempio.
Natalie: non sempre, prendi i due Walker. La più grande è con i corvonero, mentre l'altro è con i serpeverde. In effetti, speriamo che non finisca con i serpeverde...
Isabelle: …

I serpeverde non erano cattivi, non tutti per lo meno. Ma di solito non accettavano di buon grado chi proveniva da una famiglia babbana, come lei e sua sorella Julia.

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Prof Collins: cominciamo con lo smistamento! Il primo studente di quest’anno è... (legge) Julia Harris!

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Julia si incamminò con decisione verso il cappello parlante. Fino a poco prima non vedeva l'ora di entrare a Hogwarts, ma in quel momento non poteva negare di essere un po' intimorita da quel castello maestoso. Cercava comunque di non darlo troppo a vedere.

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Isabelle: (incrocia le dita) tassorosso tassorosso tassorosso...

Cappello Parlante: Grifondoro!
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#165

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Isabelle: …
Natalie: dai, poteva andare peggio, no?
Isabelle: uhm... credo comunque che dopo chiederò a Scarlett di darle una mano.



Poco dopo, appena fuori dalla Sala Grande…

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Isabelle: ehi Scarlett, ciao!
Scarlett: ciao Isabelle!

Per avvicinarsi a Scarlett Isabelle dovette farsi strada in una piccola folla. Da quando era diventata capitano della squadra di quidditch, l’anno precedente, era spesso circondata da un gruppetto di suoi compagni di casa intenti a discutere delle tattiche da usare nelle partite successive.

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Scarlett: ma era tua sorella la Harris che hanno smistato da noi?
Isabelle: proprio così. Posso chiederti di...
Scarlett: non preoccuparti, le posso dare una mano io.
Isabelle: grazie mille! Un secondo, te la presento... EHI JULIA!

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Julia: (emozionata) Isa! Qui è tutto così... wow!
Isabelle: vero? Comunque, ti ricordi di Scarlett? Ti ho già parlato di lei.
Julia: sì, certo che mi ricordo!

Le luccicavano gli occhi, sembrava quasi emozionata.

Scarlett: (tra sé e sé) ma che le ha raccontato su di me?
Isabelle: benissimo, eccola qui in carne ed ossa. Scarlett, lei è la mia sorella Julia. Julia, lei è Scarlett.
Julia: piacere di conoscerti!
Scarlett: piacere mio.
Isabelle: adesso voi due siete nella stessa casa, quindi per qualsiasi cosa puoi chiedere aiuto anche a lei.
Julia: un po' mi dispiace che non siamo nella stessa casa però.
Isabelle: ma no, dai, se il cappello ti ha messo con loro significa che era giusto così. Ci possiamo comunque vedere tutte le volte che vuoi.
Julia: va bene, Isa!

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Randall: ciao ragazze!
Isabelle: ciao!
Scarlett: ciao Randall. Tutto bene?
Randall: sì, certo. Aspettate un attimo, non ditemelo: lei è Julia, giusto?
Isabelle: sì.
Randall: piacere di conoscerti, io mi chiamo Randall. Sono un vecchio amico di Isa.
Julia: piacere mio.
Randall: e così non siete finite nella stessa casa, eh?
Isabelle: no...
Scarlett: guarda che non sempre è un male startene un po' per conto tuo.

Mentre parlava Scarlett pensava a quanto fosse stato appiccicoso suo fratello maggiore Lucas, che fortunatamente si era diplomato due anni prima.

Randall: avete visto Will? Oggi non l'ho ancora salutato.
Isabelle: in effetti neanch'io l'ho visto... (allunga il collo) forse è laggiù, guarda un po'.
Randall: vero! Ehi Will, ciao!

William si girò verso di loro, non sembrava particolarmente sorpreso di essere stato chiamato.
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#166

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William: buonasera a tutti.
Randall: eddai Will, va bene che adesso sei prefetto, ma non tirartela troppo!
Scarlett e Isabelle: (sorprese) prefetto?
Randall: sì, o almeno così ho sentito dire dalla mamma.
William: per adesso, sinceramente, è solo un'altra scocciatura.
Randall: tua sorella non la pensava così, quando hanno dato a lei la spilla da prefetto.
William: non me lo ricordare. Più tardi abbiamo una riunione di tutti i prefetti, e prevedo che Morgan mi romperà le scatole tutta la sera... che c'è?

Quando aveva detto “prevedo” tutti si erano fatti più attenti. Da anni ormai giravano le voci più assurde sulle sue capacità divinatorie e, considerando quanto William fosse riluttante a parlare dell’argomento pure con i suoi amici, anche il cenno più velato veniva sempre accompagnato da reazioni come quella. Ma non c’era nessuno che voleva farsi i fatti suoi in quella scuola?

William: guardate che non serve essere un Veggente per prevedere una cosa del genere.

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Morgan: ehi Will! Ricordati della riunione, mi raccomando!

Morgan non aveva ancora finito di parlare che era già corsa via, sembrava proprio di corsa.

William: (annoiato) sì, lo so. (Rivolto agli altri) Visto? Adesso però devo andare, sono già in ritardo. Ci vediamo.
Randall: un secondo, sei sicuro di stare bene? Hai una faccia...
William: (vago) ho solo un po’ di mal di testa, niente di preoccupante.

Detto questo, gli salutò con un cenno del capo e si incamminò verso l’aula in cui si sarebbe tenuta la riunione.

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Isabelle: solo a me ultimamente sembra un po' strano?
Randall: se intendi più strano del solito, forse sì.

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#167

Capitolo 22.5:
Segreti


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Strano attentato al Ministero
Nella tarda serata di ieri uno strano incidente si è verificato al Ministero della Magia: è stata registrata una piccola esplosione in corrispondenza dell'ingresso per i visitatori. Quando gli Auror della squadra presente nel Ministero in quel momento sono usciti per indagare hanno trovato solo ignari passanti babbani, preoccupati per lo strano trambusto nel bel mezzo della strada. Non sono state rintracciate tracce di nessun incantesimo nella zona, ma resta aperta l'ipotesi di una pozione deflagrante o di qualche altro dispositivo difficilmente captabile con i mezzi convenzionali. Le indagini comunque continuano.


Era proprio una notizia strana. Chi poteva avere interesse a creare uno scompiglio così al Ministero? Erano anni che non succedeva più nulla del genere...

Nell'articolo si accennava agli Auror, forse allora avrebbe potuto chiedere informazioni più dettagliate a suo fratello. Lucas, infatti, era cadetto degli Auror da quasi due anni ormai, quindi doveva aver visto l'evento in prima persona. Gli avrebbe inviato una lettera via gufo non appena avesse avuto mezz’ora libera.

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William: ehi, ma stai ancora leggendo il giornale? Se non ci sbrighiamo faremo tardi a lezione.
Scarlett: (distratta)… sì, arrivo subito.

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Prof Thompson: come sicuramente sapete, quest'anno dovrete affrontare gli esami di stato, meglio noti come GUFO. Quindi abbiamo un sacco di cose da fare. Visto che vi sarà chiesta anche una dimostrazione pratica di difesa contro le arti oscure, ho deciso che per oggi possiamo ripassare quello che avete imparato l'anno scorso sui duelli. Dopotutto non avete fatto magie per tutta l'estate, almeno in teoria. Qualche volontario?

Scarlett alzò immediatamente la mano: le piacevano i duelli e, modestamente, era anche molto brava. L'anno precedente era anche stata l'unica a totalizzare il massimo punteggio nella prova finale di difesa contro le arti oscure.

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Prof Thompson: (annoiato) naturalmente Davies... qualche altro volontario?

Nessun’altro si azzardò ad alzare la mano, sapevano tutti fin troppo bene cosa sapesse fare Scarlett.

Prof Thompson: che manica di fifoni che siete. Vorrà dire che sceglierò io: Walker, vai tu.

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William esitò un attimo prima di rispondere, sembrava dubbioso. Nonostante questo, disse:

William: va bene, sono pronto.
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#168

La classe si spostò in cortile, per avere un po' di spazio in più.

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Prof Thompson: duellate!
Scarlett: pronto Will?
William: c’è da chiederlo?

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Scarlett: Petrificus Totalus!

William non provò neanche a lanciare un incantesimo di scudo, si limitò a spostarsi di un passo sulla destra per schivare il colpo. Eppure Scarlett aveva fatto del suo meglio per lanciare quell’incantesimo il più velocemente possibile, come aveva fatto?

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Scarlett: ma che... ma è valido?

Un raggio di luce rossa passò a poca distanza dalla sua testa.

William: non dovresti distrarti durante un duello.

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Scarlett: non ero distratta! Expelli Armus!
William: Protego!

Il resto della classe osservava la scena a bocca aperta: per tutto l'anno precedente tutti i duelli di Scarlett si erano conclusi in breve tempo, e sempre con il malcapitato sfidante steso a terra.

Scarlett: ma come accidenti fai a...

Stava per finire la frase dicendo “... a prevedere tutto quello che sto per fare?”, ma non ne ebbe il tempo. William aveva lanciato un incantesimo di pietrificazione particolarmente potente che la colpì in pieno, facendola cadere a terra. Non riusciva neanche più a parlare.

Stesa a terra non poteva accorgersene, ma William in quel momento sembrava tutto meno che trionfante.In compenso, sembrava essere sbiancato paurosamente, come se non si sentisse bene.

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Prof Thompson: Qualcuno sblocchi Davies, per oggi abbiamo finito.
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#169

Subito dopo la lezione, Scarlett rincorse William per tutto il corridoio, furente. Aveva la certezza che le stesse nascondendo qualcosa, come anche che avesse barato nel duello.

Era talmente arrabbiata da non farci particolarmente caso, ma William non sembrava affatto sorpreso quando lo raggiunse. Piuttosto, sembrava stanco e preoccupato.

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Scarlett: (arrabbiata) fermo lì!
William: che c’è?
Scarlett: lo sai perfettamente! Sei solo un imbroglione! Tu sapevi già quello che stavo per fare, non è così?
William: non so di cosa tu stia parlando...
Scarlett: non fare il finto tonto adesso!

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Scarlett: non mi importa se sei un Veggente, o qualche altro tipo di mostriciattolo, comunque non puoi metterti a barare così! Non è leale!

“O qualche altro tipo di mostriciattolo”... Fino a qualche istante prima, William era stato molto incerto su come continuare la discussione. Aveva perfino preso in considerazione l’ipotesi di cercare di spiegarle cosa fosse successo. Dopotutto Scarlett era una sua amica, più o meno, e lì non c’era nessun altro che potesse sentire quello che si dicevano. Ma in quel momento tutta la sua incertezza era sparita.

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William: dici così solo perché hai perso! Credi davvero l’unico modo che ho per vincere sia imbrogliare? Sveglia, è pieno il mondo di gente molto più brava di te!

Le voltò le spalle e se ne andò indignato. Scarlett si stava per mettere a piangere, ma a lui non importava. Non avrebbe dovuto chiamarlo mostriciattolo.



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Isabelle: ehi, ciao Scarlett!
Scarlett: …
Isabelle: ma hai pianto?
Scarlett: certo che no!

In realtà si vedeva benissimo che aveva appena smesso di piangere.

Isabelle: va bene… ma che cosa ti è successo?
Scarlett: è tutta colpa di quel cretino di Will! Non vuole ammettere che imbroglia nei duelli!
Isabelle: cosa? Voi due avete fatto un duello?
Scarlett: sì, a lezione di difesa contro le arti oscure…
Isabelle: fammi indovinare, hai perso.
Scarlett: solo perché lui imbrogliava! In qualche modo sapeva quello che stavo per fare, riusciva a anticipare tutto quello che facevo!

Isabelle non capiva perché fosse tanto arrabbiata, poteva capitare a tutti di perdere ogni tanto. Doveva esserci dell’altro.

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Isabelle: può capitare a tutti di perdere ogni tanto…

Scarlett mise su il broncio, non sembrava voler dire altro.

Isabelle: cos’altro è successo?
Scarlett: niente…
Isabelle: Scarlett…
Scarlett: (esasperata) e va bene. Dopo sono andata a cercarlo, per chiedergli come avesse fatto. E lui… mi ha detto che sono solo una montata che vuole vincere sempre! (Ricomincia a piangere)
Isabelle: (perplessa) strano, non sembra da lui…
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#170

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William quel pomeriggio si era rintanato in biblioteca, aveva bisogno di starsene un po’ per conto suo. La situazione gli stava ormai sfuggendo di mano, se solo quel dannato mal di testa l’avesse lasciato un po’ in pace, non riusciva neanche a ragionare…

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William: cosa vuoi?
Morgan: ma hai gli occhi anche la testa? Ero sicura di aver fatto pianissimo.
William: …
Morgan: mi hanno detto che oggi pomeriggio hai saltato le lezioni, mi hai fatto preoccupare.
William: come hai…
Morgan: … fatto a trovarti? Facile, è bastato seguire la nuvoletta di depressione che aleggia qua attorno. A proposito, che ti succede? È da giorni che ti comporti in modo strano.
William: non è niente.

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Morgan: ho sentito che hai litigato con un’altra studentessa del tuo anno a pranzo, com’è che si chiama… Scarlett, mi sembra.
William: e allora?
Morgan: dicono tutti che l’hai battuta in duello. E dicono anche che è il primo duello che perde in tre anni.
William: (si alza) non sono affari tuoi. E poi adesso devo tornare al mio dormitorio, se non ti dispiace…

Morgan fissò la schiena del fratello che si allontanava con aria pensierosa. C’era qualcosa che non quadrava, William era anche più strano del solito. E poi non era da lui prendersela tanto per una stupidaggine simile.

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Più silenziosamente possibile, prese il libro che si trovava sul tavolo, prese la mira e lo lanciò con forza verso la testa di suo fratello.

Come si aspettava, William si parò istintivamente la testa e si spostò dalla traiettoria del libro, che così andò a sbattere contro il muro di fronte.

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William: ma sei impazzita? Potevi farmi male!
Morgan: ma piantala, guarda che ho capito tutto. Ero sicura che l’avresti evitato!
William: cosa?
Morgan: da quanto tempo va avanti questa storia?

In risposta, William si limitò a fissare la sorella, sconcertato. Era mai possibile che avesse già capito?
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