Marmalade Girl
NO ma come continua ?????
CONTINUAAAA
Cmq, ok, Noemi non c'entra nulla u_u
Come sospettavo
E cmq
#gombloddo (anche qui)
CONTINUAAAA



Cmq, ok, Noemi non c'entra nulla u_u
Come sospettavo
E cmq
Per la serie "come rigirare la frittata"- Noemi: “Capisco… E io che credevo di potermi fidare… invece… voi stavate parlottando alle mie spalle..”



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- annalaura55
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O come dice Susanna: "rigirare la focaccia"archisim ha scritto:Per la serie "come rigirare la frittata"![]()
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Anche se questa storia di Noemi non sembra c'entrare apparentemente nulla con la storia principale, in realtà introduce una tematica importante che dovrà affrontare Susanna ed ha a che fare con il suo "processo di crescita": ovvero la differenza tra le proprie convinzioni personali e superficiali (sulle persone o le cose) e i fatti così come sono nella realtà visti da una prospettiva più aperta (e matura).
Non so se sono riuscita a rappresentarlo in maniera efficace


Comunque nella la terza parte (nonché ultima) il discorso su Noemi sarà più completo e il suo personaggio delineato :-D Potrei aprire nel "dietro le quinte" una sezione con le biografie dei personaggi che aggiornerò man mano che verranno approfonditi nella storia!
- Tati
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Bellissimo capitolo! Chissà cosa nasconde Noemi...di sicuro però non è stata lei a fare i volantini...continua prestoooo
- annalaura55
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Grazie! Nella terza e ultima parte si concluderà (finalmente) il capitolo su Noemi e i primi segreti verranno svelati.
Con il quinto episodio inoltre si concluderà la prima parte della storia e mi prenderò una pausa per scrivere il continuo con calma :-D
Con il quinto episodio inoltre si concluderà la prima parte della storia e mi prenderò una pausa per scrivere il continuo con calma :-D
- annalaura55
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Episodio 5: Il segreto di Noemi (parte 3)

[In macchina]
"Voi conoscete mia sorella Lucrezia vero?...”


- Noemi: "Ecco, questa è una foto che ci siamo scattate poco tempo fa.." [fa vedere la foto]


- annalaura55
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- Noemi: “Per questo motivo non avevo idea che si stesse frequentando con qualcuno. Un giorno invece, mentre passavo davanti alla sua camera, la sentii piangere e scoprii la verità. Era da mesi ormai che si frequentava con il figlio dell’uomo con il quale nostro padre lavora, il signor Terrence, e che stava cercando da mesi di soffiare la promozione al nostro. Ultimamente mio padre era sempre stressato a causa di questa promozione, talmente tanto che il medico gli dovette prescrivere dei calmanti. Ha lavorato davvero sodo in questi due anni per guadagnarsela e adesso, a causa di questo Terrence saltato fuori dal nulla, raccomandato da alcun alti dirigenti per chissà quale parentela, sta cercando di soffiargliela.”
- Angela: “Che storia!”
- Noemi: “E non è finita.. quando quella volta entrai in camera di mia sorella per consolarla mi accorsi che aveva in mano qualcosa… era un test di gravidanza e il risultato era positivo…”
- In coro: “COOOOSA?!”
- Noemi: “Già, non potevo crederci nemmeno io. La mia perfetta, impeccabile e ineccepibile sorella era rimasta incinta del figlio del nostro peggior nemico. Era una situazione davvero complicata che si aggravò ulteriormente non appena i miei genitori vennero a conoscenza anche loro della verità.”
- Angela: “Accidenti! E che cosa hanno detto?”
- Noemi: “Mia madre era scioccata e mio padre a dir poco furibondo. L’hanno presa talmente male che mia sorella, in preda al panico e ai sensi di colpa è fuggita via di casa!”
- In coro: “Fuggita di casa?!”
- Noemi: “Già… e per qualche tempo non avemmo più sue notizie, però eravamo molto preoccupati. Nonostante i nostri tentativi di ricerca, non riuscimmo comunque a trovarla, poi un giorno ricevetti una chiamata da mia sorella stessa che mi disse di raggiungerla all’ospedale perché aveva avuto delle complicazioni con il bambino. Mi chiese di non dire niente ai miei e di precipitarmi lì da lei e così feci..”

- Angela: “Che storia!”

- In coro: “COOOOSA?!”


- Noemi: “Mia madre era scioccata e mio padre a dir poco furibondo. L’hanno presa talmente male che mia sorella, in preda al panico e ai sensi di colpa è fuggita via di casa!”
- In coro: “Fuggita di casa?!”


- annalaura55
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- Susanna: “Oddio, e come stava?”
- Noemi: “Per fortuna bene ma il medico le disse di starsene a riposo per qualche settimana così da riuscire a rimettere in sesto la situazione… Era così risoluta nel non voler tornare a casa, nonostante i miei tentativi di convincerla.. così l’unica cosa che potevo fare era aiutarla a trovare una buona sistemazione, e mi fece promettere di non farne parola con nessuno, soprattutto con i nostri genitori. Mio padre però, dopo quella chiamata, divenne sempre più sospettoso e iniziò a proibirmi l’uso del PC di casa e a controllarmi il telefono. Non sapevo più come comunicare con mia sorella…”
- Katia: “Cavolo.. e come hai fatto?”
- Noemi: “L’unico modo per comunicare con lei era via e-mail e, poiché il mio PC era sequestrato e dato che dovevo tenere il segreto, dovetti utilizzare quelli della scuola.. solo che l’unico PC in tutto l’istituto che era connesso con una rete internet veloce era quello del laboratorio di informatica..”
- Susanna: “Adesso comincio a capire…”
- Noemi: “Usando la mia influenza nei club sono riuscita ad avere il permesso di un professore per l’utilizzo di quel PC e in quell’occasione sono riuscita ad appuntarmi la password..”
- Katia: “E’ così che quel Kevin Omara è riuscito a intrufolarsi nell’aula informatica! Sei tu il compagno misterioso che gli ha fornito l’accesso..”
- Susanna: “Proprio come diceva quel volantino di questa mattina… cavoli, come sono venuti a sapere anche di questa cosa?!”
- Noemi: “Sinceramente non lo so!”
- Angela: “Su continua a raccontare.”
- Noemi: “Scoperta quella password riuscii ad intrufolarmi più di una volta nell’aula di informatica per inviare messaggi a mia sorella riguardo il nostro successivo incontro. Le assenze che facevo a scuola era perché la andavo a trovare nell’ hotel in cui ora si trovava, era molto lontano da raggiungere con i mezzi e se ci fossi andata durante il mio tempo libero mio padre si sarebbe sicuramente insospettito. Ormai mi teneva sotto controllo e conosceva tutti i miei orari di ritorno e partenza.. l’unico momento per uscire quindi era durante la scuola.”
- Katia: “Ora è tutto più chiaro…”
- Noemi: “Sono settimane che mia sorella è nascosta in quell’hotel ed io le porto cibo, e altre cose utili mentre lei sta a riposo per non danneggiare il bambino… tuttavia l’altro ieri mio padre ha scoperto il modo di entrare nella mia posta elettronica ed è venuto a scoprire la verità.. le mie assenze, le bugie che gli ho raccontato.. è venuto a sapere tutto. Infuriato per aver scoperto di avergli mentito, mi ha forzato a rivelargli il luogo in cui mia sorella si trova in questo momento, poiché era l’unica cosa che nelle e-mail non scrivevamo mai con chiarezza, per paura di essere intercettate da lui, appunto. Ho cercato di resistere ma alla fine oggi pomeriggio ho ceduto e gli ho detto tutto…. Tutta la situazione era diventata davvero troppo assurda e insopportabile.. “
- Susanna: “Non avevo assolutamente idea…”

- Noemi: “Per fortuna bene ma il medico le disse di starsene a riposo per qualche settimana così da riuscire a rimettere in sesto la situazione… Era così risoluta nel non voler tornare a casa, nonostante i miei tentativi di convincerla.. così l’unica cosa che potevo fare era aiutarla a trovare una buona sistemazione, e mi fece promettere di non farne parola con nessuno, soprattutto con i nostri genitori. Mio padre però, dopo quella chiamata, divenne sempre più sospettoso e iniziò a proibirmi l’uso del PC di casa e a controllarmi il telefono. Non sapevo più come comunicare con mia sorella…”
- Katia: “Cavolo.. e come hai fatto?”

- Susanna: “Adesso comincio a capire…”

- Katia: “E’ così che quel Kevin Omara è riuscito a intrufolarsi nell’aula informatica! Sei tu il compagno misterioso che gli ha fornito l’accesso..”
- Susanna: “Proprio come diceva quel volantino di questa mattina… cavoli, come sono venuti a sapere anche di questa cosa?!”
- Noemi: “Sinceramente non lo so!”

- Noemi: “Scoperta quella password riuscii ad intrufolarmi più di una volta nell’aula di informatica per inviare messaggi a mia sorella riguardo il nostro successivo incontro. Le assenze che facevo a scuola era perché la andavo a trovare nell’ hotel in cui ora si trovava, era molto lontano da raggiungere con i mezzi e se ci fossi andata durante il mio tempo libero mio padre si sarebbe sicuramente insospettito. Ormai mi teneva sotto controllo e conosceva tutti i miei orari di ritorno e partenza.. l’unico momento per uscire quindi era durante la scuola.”

- Noemi: “Sono settimane che mia sorella è nascosta in quell’hotel ed io le porto cibo, e altre cose utili mentre lei sta a riposo per non danneggiare il bambino… tuttavia l’altro ieri mio padre ha scoperto il modo di entrare nella mia posta elettronica ed è venuto a scoprire la verità.. le mie assenze, le bugie che gli ho raccontato.. è venuto a sapere tutto. Infuriato per aver scoperto di avergli mentito, mi ha forzato a rivelargli il luogo in cui mia sorella si trova in questo momento, poiché era l’unica cosa che nelle e-mail non scrivevamo mai con chiarezza, per paura di essere intercettate da lui, appunto. Ho cercato di resistere ma alla fine oggi pomeriggio ho ceduto e gli ho detto tutto…. Tutta la situazione era diventata davvero troppo assurda e insopportabile.. “
- Susanna: “Non avevo assolutamente idea…”

- annalaura55
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- Noemi: “Non appena gli ho detto il nome dell’hotel sono usciti per andare a riprenderla, lasciandomi a casa da sola.”
- Angela: “Perché ti hanno lasciata a casa?”
- Noemi: “Mio padre ha detto di non volere più che io sia coinvolta in questa storia… ma come posso non esserlo, è mia sorella! Per questo devo assolutamente raggiungerli.”
- Katia: “Che storia..”
- Susanna: “Mi dispiace moltissimo.. non avevo idea che stessi passando tutto questo…”
- Noemi: “Non importa.. infondo non potevate saperlo… ehi riconosco la strada, l’hotel si trova proprio laggiù. Chissà se i miei sono già arrivati…”
[Arrivate a destinazione...]
- Angela: “Ehi ragazze guardate... c’è un ambulanza proprio ferma davanti all’hotel!"
- Noemi: "Scendiamo, presto!"

- Angela: “Perché ti hanno lasciata a casa?”
- Noemi: “Mio padre ha detto di non volere più che io sia coinvolta in questa storia… ma come posso non esserlo, è mia sorella! Per questo devo assolutamente raggiungerli.”

- Susanna: “Mi dispiace moltissimo.. non avevo idea che stessi passando tutto questo…”
- Noemi: “Non importa.. infondo non potevate saperlo… ehi riconosco la strada, l’hotel si trova proprio laggiù. Chissà se i miei sono già arrivati…”

[Arrivate a destinazione...]
- Angela: “Ehi ragazze guardate... c’è un ambulanza proprio ferma davanti all’hotel!"
- Noemi: "Scendiamo, presto!"

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[Scese dalla macchina, davanti all’hotel]
- Angela: “Cerchiamo di farci strada tra la folla”
- Noemi: “Mi auguro non sia quello che penso..”
- Katia: “Laggiù… c’è qualcuno disteso… ma non riesco a vederlo bene…”
- Angela: [si rivolge a un passante] “Che cosa è successo?!”
- Passante: “Sembra che una giovane ragazza si sia sentita male…“
- Noemi: “Lucrezia! E’ mia sorella, fatemi passare!”
- Genitori di Noemi: “Noemi..?!”
E’ davvero straziante vedere una scena del genere. Lo sguardo disperato che hanno i genitori di Noemi in questo momento è totalmente diverso rispetto a quello che avevano mentre lasciavano la loro casa per raggiungere la figlia maggiore. Non ho mai visto uno sguardo più afflitto e miserabile…
Nemmeno lo stupore di vedersi comparire la figlia più piccola all’improvviso è riuscito a sopraffarli in un momento simile.. Questo fatto sembra averli lasciati stupiti e un po’ disorientati… ma non è riuscito a cancellare l’afflizione che si è impadronita dei loro volti.
- Angela: “Cerchiamo di farci strada tra la folla”
- Noemi: “Mi auguro non sia quello che penso..”



- Noemi: “Lucrezia! E’ mia sorella, fatemi passare!”

E’ davvero straziante vedere una scena del genere. Lo sguardo disperato che hanno i genitori di Noemi in questo momento è totalmente diverso rispetto a quello che avevano mentre lasciavano la loro casa per raggiungere la figlia maggiore. Non ho mai visto uno sguardo più afflitto e miserabile…
