- Susanna: “Oddio, e come stava?”
- Noemi: “Per fortuna bene ma il medico le disse di starsene a riposo per qualche settimana così da riuscire a rimettere in sesto la situazione… Era così risoluta nel non voler tornare a casa, nonostante i miei tentativi di convincerla.. così l’unica cosa che potevo fare era aiutarla a trovare una buona sistemazione, e mi fece promettere di non farne parola con nessuno, soprattutto con i nostri genitori. Mio padre però, dopo quella chiamata, divenne sempre più sospettoso e iniziò a proibirmi l’uso del PC di casa e a controllarmi il telefono. Non sapevo più come comunicare con mia sorella…”
- Katia: “Cavolo.. e come hai fatto?”
- Noemi: “L’unico modo per comunicare con lei era via e-mail e, poiché il mio PC era sequestrato e dato che dovevo tenere il segreto, dovetti utilizzare quelli della scuola.. solo che l’unico PC in tutto l’istituto che era connesso con una rete internet veloce era quello del laboratorio di informatica..”
- Susanna: “Adesso comincio a capire…”
- Noemi: “Usando la mia influenza nei club sono riuscita ad avere il permesso di un professore per l’utilizzo di quel PC e in quell’occasione sono riuscita ad appuntarmi la password..”
- Katia: “E’ così che quel Kevin Omara è riuscito a intrufolarsi nell’aula informatica! Sei tu il compagno misterioso che gli ha fornito l’accesso..”
- Susanna: “Proprio come diceva quel volantino di questa mattina… cavoli, come sono venuti a sapere anche di questa cosa?!”
- Noemi: “Sinceramente non lo so!”
- Angela: “Su continua a raccontare.”
- Noemi: “Scoperta quella password riuscii ad intrufolarmi più di una volta nell’aula di informatica per inviare messaggi a mia sorella riguardo il nostro successivo incontro. Le assenze che facevo a scuola era perché la andavo a trovare nell’ hotel in cui ora si trovava, era molto lontano da raggiungere con i mezzi e se ci fossi andata durante il mio tempo libero mio padre si sarebbe sicuramente insospettito. Ormai mi teneva sotto controllo e conosceva tutti i miei orari di ritorno e partenza.. l’unico momento per uscire quindi era durante la scuola.”
- Katia: “Ora è tutto più chiaro…”
- Noemi: “Sono settimane che mia sorella è nascosta in quell’hotel ed io le porto cibo, e altre cose utili mentre lei sta a riposo per non danneggiare il bambino… tuttavia l’altro ieri mio padre ha scoperto il modo di entrare nella mia posta elettronica ed è venuto a scoprire la verità.. le mie assenze, le bugie che gli ho raccontato.. è venuto a sapere tutto. Infuriato per aver scoperto di avergli mentito, mi ha forzato a rivelargli il luogo in cui mia sorella si trova in questo momento, poiché era l’unica cosa che nelle e-mail non scrivevamo mai con chiarezza, per paura di essere intercettate da lui, appunto. Ho cercato di resistere ma alla fine oggi pomeriggio ho ceduto e gli ho detto tutto…. Tutta la situazione era diventata davvero troppo assurda e insopportabile.. “
- Susanna: “Non avevo assolutamente idea…”