Il premuroso ragazzo oltretutto non sapeva che, proprio mentre lui cercava di convincere Rouge della pericolosità del suo nuovo amico, egli stesso subiva accuse di losche pianificazioni da parte di Dagger, il quale contemporaneamente in chat cercava di far capire a Rouge come il suo coinquilino stesse cercando di screditarlo a causa della sua gelosia.
Poco dopo, nel pomeriggio, Percival potè tristemente constatare che, malgrado i suoi ammonimenti, nulla era cambiato: mentre si occupava del giardino, si imbattè infatti nella tenera coppietta che indisturbata si scambiava effusioni su una panchina del giardino.
I due, sebbene si conoscessero solamente da un paio di giorni, sembravano già più uniti che mai, e il povero Percival si struggeva nel cercare di capire come fosse possibile che una ragazza così sveglia e graziosa come Rouge fosse stata completamente sopraffatta da un banale ragazzetto da bar la cui unica qualità era probabilmente quella di saper sedurre giovani fanciulle indifese.
Fatto sta che Rouge e Dagger restarono praticamente inseparabili fino a sera e dopo infiniti baci e infinite carezze sembrarono salutarsi giurandosi eterno amore e incondizionata fedeltà.
Percival ovviamente, aggirandosi di soppiatto per il giardino, tagliuzzando a caso cespugli qua e là, era stato testimone indesiderato di tutto quello scambio di coccole e saliva, e dopo tutte quelle ore passate a arrovellarsi, si era quasi convinto che i loro reciproci sentimenti fossero sinceri, anzi si era persino risentito di aver formulato quelle accuse irrispettose nei confronti di Dagger, il quale aveva l’unica colpa di essersi intromesso troppo presto nel platonico rapporto che lui si era costruito con Rouge.
Quando finalmente Dagger lasciò la villa, verso sera, il bel taglialegna dal cuore tenero, sentendosi terribilmente in colpa, e anche un po’ per rientrare nelle grazie della ragazza, pensò di cogliere la più bella rosa del giardino e portarla in dono a Rouge.
Non essendo molto sicuro della reazione della ragazza, Percival si premurò di eliminarne tutte le spine, nel caso la rosa gli si fosse ‘ritorta contro’; inaspettatamente però, Rouge si dimostrò molto lusingata di ricevere un simile dono, e lasciò il suo ammiratore di stucco quando si allontanò verso la sua stanza canticchiando allegramente e inebriandosi ripetutamente del profumo del fiore.
Calata ormai la sera, tutti nella villa, persino la nonna insonne, occupavano comodamente i loro letti, sprofondati in un lungo sonno che non si sarebbe interrotto fino al mattino successivo se gli avvenimenti di quella notte non avessero tristemente turbato i loro sogni beati.