Capitolo 60.3:
Una nuova droga?
Leo: allora, siete riusciti a capire che sia preso a quelle persone nel locale?
Tecnico di Laboratorio: nel sangue avevano tutti tracce di tossine analoghe a quelle rinvenute nei campioni di spore che ci hai portato da Strangerville.
Leo: eppure non credo che nessuno di loro abbia avuto occasione di farsi contaminare da quelle spore, non si sono mai neanche avvicinati a quel posto.
Tecnico di Laboratorio: nel loro sangue c'erano anche tracce di altre sostanze psicoattive note. Se posso azzardare un'ipotesi, credo che qualcuno si sia messo ad aggiungere il principio attivo di quelle spore a una delle droghe in commercio. Probabilmente, quei tizi che avete trascinato in ospedale l'altra sera hanno sbagliato il dosaggio e sono finiti in quello stato.
Leo: ...
Ci avevo pensato anch'io a un'ipotesi del genere, ma c'erano ancora troppe cose che non mi quadravano. Quella molecola causava convulsioni e perdita della ragione, chi poteva pensare di usarla per produrre "droghe ricreative"? E dove avevano preso le spore che gli sarebbero servite per produrla?
Avevamo interrogato per giorni interi il gestore di quello strano chiosco di souvenir di Strangerville, usando anche la lettura del pensiero, ma non eravamo riusciti a cavare un ragno dal buco. Quello svitato aveva causato l'incidente sperando di attirare turisti e aumentare i suoi profitti, ma non sembrava sapere proprio nulla di droghe o quant'altro.
Qualcuno doveva aver approfittato di quel trambusto per fare incetta di spore senza essere notato, qualcuno con esperienza nel settore. Forse, dopotutto, la traccia delle mie indagini sulla banda di spacciatori nel quartiere, quella che mi aveva portato fino a Strangerville, non era stato un completo buco nell'acqua...
Parlando di Strangerville, anche mio fratello Orion è ancora occupato nella faccenda, stasera abbiamo programmato di incontrarci per scambiarci tutte le informazioni che possiamo. Dopotutto, in ultima battuta le spore neurotossiche provenivano proprio dal laboratorio in cui lavorava lui, quindi neppure loro potevano ignorare quanto stava succedendo.
Leo: ma quella nuvola resterà là per sempre?
Orion: mi hanno detto che c'era già da prima dell'incidente, anche secondo i vecchietti del posto è una cosa normale.
Leo: bah, se lo dicono loro...
Per lo meno però non sembrava più viola e satura di spore. Anche lungo la strada che avevo fatto per arrivare lì non avevo visto nessuna di quelle piante strane né gente che vagava con aria stralunata, finalmente quel posto sembrava una cittadina del tutto normale.
Orion: oggi che ci siamo solo noi possiamo anche provare gli hamburger, dicono tutti che siano una bomba.
Leo: andata.
Cameriera:
(un po' scombussolata) due hamburger, arrivano subito...
Leo: perché aveva quella faccia?
Orion: fino all'incidente qui ci eravamo sempre venuti con un camuffamento addosso, essere "gli alieni arrivati da Sixam a fare esperimenti strani nel cratere" non ispirava molta fiducia... Poi però ci siamo beccati un richiamo ufficiale, e siamo stati obbligati a smettere.
Non lo dissi ad alta voce, ma la mia espressione diceva: "che ti avevo detto?"
Orion: quindi diciamo che Holly, la cameriera, non si è ancora abituata a vedermi in tutta la mia azzurra magnificenza.
Leo: ma per favore...
Non potevo però evitare di notare che in quella cittadina la gente continuasse a guardare noi alieni con ancora più sospetto di quando non succedesse in altre zone. Più o meno consciamente, sembravano incolparci dell'incidente.