[I 10 Eredi] The Butterfly Effect

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Akuiyumi
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#11

Questa legacy è favolosa, mamma mia scrivi benissimo e sono rimasta incollata :panda: :panda:
Povera Erika, la sua pigrizia e la sua poca lungimiranza la costringono ora a cercarsi un lavoro :lol: :lol: Magari è la volta che cambia un po' carattere... no? Sono troppo ottimista? :lol:
Aggiorna prestooo **
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Lithea
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#12

Akuiyumi ha scritto: Questa legacy è favolosa, mamma mia scrivi benissimo e sono rimasta incollata :panda: :panda:
Povera Erika, la sua pigrizia e la sua poca lungimiranza la costringono ora a cercarsi un lavoro :lol: :lol: Magari è la volta che cambia un po' carattere... no? Sono troppo ottimista? :lol:
Aggiorna prestooo **
@Akuiyumi - Sono contenta che l'inizio della legacy ti sia piaciuto :slove:
Certo è che sperare in un miglioramento con Erika è da inguaribili ottimisti ma.. come si dice? Solo il Tristo stabilisce quando, realmente, non vi è più nessun cambiamento possibile XD
Il secondo capitoletto è in lavorazione, vedremo Erika alle prese con la ricerca di un lavoro che possa definirsi tale. Facciamole gli auguri :ofelice:
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valuccia85
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#13

Ciao Lithea! Ho letto con piacere il primo capitolo della tua legacy e ci tenevo a farti i complimenti sia per le foto che per il tuo modo di scrivere, ma, soprattutto, per come sei riuscita a caratterizzare Erika così dettagliatamente. Forse non la troverai molto simpatica, ma permettimi di dire che invece la trovo fantastica XD Sono sicura che ci farà divertire un mondo e sono abbastanza fiduciosa che la vedremo, pian piano, crescere e sbocciare sotto i nostri occhi. Bisogna essere ottimisti, no? ;D
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Lithea
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#14

valuccia85 ha scritto: Ciao Lithea! Ho letto con piacere il primo capitolo della tua legacy e ci tenevo a farti i complimenti sia per le foto che per il tuo modo di scrivere, ma, soprattutto, per come sei riuscita a caratterizzare Erika così dettagliatamente. Forse non la troverai molto simpatica, ma permettimi di dire che invece la trovo fantastica XD Sono sicura che ci farà divertire un mondo e sono abbastanza fiduciosa che la vedremo, pian piano, crescere e sbocciare sotto i nostri occhi. Bisogna essere ottimisti, no? ;D
@ valuccia85 - Sei gentilissima valuccia :slove:
ma... mai detto che sia io a raccontare la Legacy :muaha: ..in ogni caso vi lascio la speranza, in fondo l'ottimismo è il profumo della vita!
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valuccia85
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#15

Lithea ha scritto:
valuccia85 ha scritto: Ciao Lithea! Ho letto con piacere il primo capitolo della tua legacy e ci tenevo a farti i complimenti sia per le foto che per il tuo modo di scrivere, ma, soprattutto, per come sei riuscita a caratterizzare Erika così dettagliatamente. Forse non la troverai molto simpatica, ma permettimi di dire che invece la trovo fantastica XD Sono sicura che ci farà divertire un mondo e sono abbastanza fiduciosa che la vedremo, pian piano, crescere e sbocciare sotto i nostri occhi. Bisogna essere ottimisti, no? ;D
@ valuccia85 - Sei gentilissima valuccia :slove:
ma... mai detto che sia io a raccontare la Legacy :muaha: ..in ogni caso vi lascio la speranza, in fondo l'ottimismo è il profumo della vita!
Questa ipotesi, ovvero che non sia tu a raccontare la Legacy, rende il tutto ancora più intrigante e coinvolgente... :s**:
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mettiu
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#16

Eccomi ce l'ho fatta! Mi accodo alle altre con i complimenti sul tuo modo di scrivere (impeccabile) e le foto. Mi piace molto... tutto, ecco! :lol:
Erika la trovo simpaticissima nonostante sia un completo disastro. La hai caratterizzata benissimo! Chissà però chi è il narratore :mmh: O forse ho preso troppo sul serio la tua risposta al commento di Valuccia? Uffa voglio sapere!
Aggiorna presto! Alla prossima :mrgreen:
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Lithea
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#17

I °GENERAZIONE
-Erika Visconti-
-----------------------------------------------------------------------
"E poi l’ho capito che la vita non è mai sana.
Che per essere Vita, la vita deve essere
un po’ malata
."
-----------------------------------------------------------------------
-1.2 -
Mens Insana in corpore (molto più) Insano.
[1/2]
Trovare. Un. Lavoro.
Ecco l'imperativo categorico che è diventato - finalmente- la priorità di Erika.
Ma la desolazione delle sue esperienze lavorative è seconda soltanto all'attuale incapacità di avere effettivamente uno scopo, anche solo un indizio, su quale possa essere il percorso a lei più congeniale. Fosse anche solo un sogno nel cassetto da poter usare come base, estratto da un improbabile cilindro di aspirazioni pigramente lasciate da parte.
Non che con il suo incrollabile ottimismo questo rappresenti un problema. Ad una bella biondina, con grandi occhi da cerbiatta e una discreta parlantina, in fondo, non si può negare qualcosa. Secondo il suo discutibile metro di giudizio questo basta per riuscire a essere assunti, Attitudine, essere positivi e...GRAZIOSI.
E' chiaro come non mai: non è mai uscita dall'adolescenza.
Spiegarle che non è più come tra le mura scolastiche, dove il numero di contatti e la vittoria nell'essere Miss Popolarità determinava a prescindere uno status positivo, è perderci tempo e, purtroppo, è così caparbiamente ingenua che l' ascoltare qualche saggio ammonimento è qualcosa che non andrà mai nemmeno lontanamente a intaccare quel poco di cervello che possiede.
Ha sfruttato l'impressionante tempo di tre secondi per decidere di saltellarsene in giro per Oasis Springs ed andare, letteralmente, porta a porta nella ricerca del suo primo, favolosissimo, impiego. Ed è stato così, che ha avuto inizio una serie di pessime figure per le quali avrebbe potuto essere nominata a pieno titolo come vincitrice della giornata più sfigata vista mai. Ma di questo Erika, al contrario di me, non ne è ancora cosciente.
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La prima tappa è stata la Palestra Brucia e Potenzia. Un luogo che lei ha sempre caldamente evitato come la peste.
Tranne per un breve periodo di due settimane dove si face appositamente trovare appostata all'esterno per flirtare spudoratamente con il manzo tutto muscoli che aveva adocchiato durante una delle proprie passeggiate: Marcus Flex.
Una relazione da poco conto, iniziata con qualche bacio e parola sdolcinata che andarono inevitabilmente a schiantarsi contro l'incompatibilità caratteriale dei due.
Per quanto tutti quegli ondeggianti pettorali potessero far salire di parecchi gradi la temperatura solo a guardarli, l'abitudine di Marcus di svegliarsi alle sei del mattino per andare a far jogging e il suo desiderio di trascinarcisi dietro anche Erika era un prezzo che la biondina non era stata disposta a tollerare. Cose che succedono quando scoccano scintille tra un ragazzo così attivo e l'incarnazione fatta a femmina della pigrizia.
Ma un contatto è comunque pur sempre un contatto. E la desolazione del portafoglio (nonchè dello stomaco), sufficiente per attraversare le porte di quel luogo ostile e misterioso.
Non è stato difficile, per Erika, capire dove fosse Marcus. Non le è bastato altro che seguire il fiume di testosterone rimasto nell'aria e trovare l'angolo di palestra con il maggior numero di persone. Perchè di una cosa bisogna davvero dargli atto: pur non brillando d'intelligenza, il carisma del palestrato è tutto meno che da sottovalutare.
Dopo tutto il tempo passato senza vedersi non possono non notare quanto Erika rischi di lasciarsi sopraffare da quell'insieme di caratteristiche che, al liceo, rendono popolare e desiderato il capitano della squadra di football. Per una ragazza rimasta incastrata con la testa ai suoi 15 anni senza maturare oltre, mi rendo conto con la premonizione di chi vede due macchine in traiettoria per scontrarsi del pericolo nascosto dietro al sorriso spigliato che lei gli rivolge, mentre sfarfalla le lunghe ciglia dando credito al suo miglior sguardo languido da cerbiatta.
«Guarda guarda un po' chi c'è...» pronuncia Erika, con un tono di voce che degusta fin troppo allusivamente le sue intenzioni. Non fosse che verte in un istante in un cinguettio brioso: «...Ti trovo bene, Marcus!». Lo sbigottimento sorpreso dell'uomo è comprensibile. Vorrei fosse più tendente al facepalm di biasimo ma, invece, tutto ciò che posso scorgere nello sguardo che percorre il fisico piacente della biondina è.. apprezzamento. Oltre alla sorpresa già citata.
«Erika» sogghigna beffardo, lui. Non deve essergli sfuggito lo sguardo da triglia lessa celato dal flap flap civettuolo delle ciglia. «come mai da queste parti?». Le sorride con la fastidiosa sicurezza di chi è convinto di essere la ragione della sua presenza. Non che abbia del tutto torto ma questo non lo rende meno squallido.
Ed Erika coglie la palla al balzo, da brava disgraziata in astinenza romantica. Da rilanciare il dialogo con malizia innata «ma come..?» fa la scena, mentre il labbro inferiore sporge donandole un'aria deliziosamente imbronciata «rivederti non può essere una motivazione sufficiente?».
Fortunatamente Marcus la prende in ridere, lesto nel farle notare un dettaglio cruciale «Quando ci frequentavamo non lo era, hai sempre evitato di entrare»
Presa in contropiede, sicuramente stordita da quel commisto di prestanza maschile e sudore, non le resta che riconoscere l'evidenza dei fatti «Touché».
«...Dunque?» la esorta.
«Dunque, cosa?»
L'alzata d'occhi al soffitto non sfugge né a me né ad Erika. La differenza sta nel fatto che lei lo trova affascinante. E io vorrei vomitare.
«Dunque-perchè-sei-qui!»
«Ah!...mh..giusto!» Non è semplice apparenza: in quel momento d'esitazione Erika ha davvero dimenticato il motivo per cui si trova in un luogo a lei così estraneo. Il guardare Marcus aumentare l'intensità dell'allenamento e vederlo correre così sicuro di sé, l'ha fatta svalvolare male. «..Sto cercando un lavoro!» glielo confessa schiettamente, con un sorriso a trentadue denti.
«...un lavoro?» la squadra da capo a piedi, dubbioso «Tu?»
«esatto! proprio io!» gli ribatte, orgogliosa. Non posso non empatizzare con il scetticismo dell'uomo.
«..e sei venuta qui»
«Precisamente!»
Sono imbarazzata io per lei. Così tanta faccia tosta e così poco cervello per capire che razza di figura ci sta facendo.
« Gira voce che tu abbia molta influenza alla "Brucia e Potenzia", Marcus» afferma, rendendo la voce appositamente carezzevole nel lusingarlo «..non potresti aiutarmi? in memoria dei.. bei vecchi tempi»
Avrebbe dovuto capirlo dal sorrisetto bastardo di Marcus che il suo darle corda sarebbe stata una tragedia annunciata...
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...e invece no.
Eccola qui. Accettato di cambiarsi nello spogliatoio, Erika ha modo di rimirarsi allo specchio dandosi la carica per l'entusiasmante prospettiva di iniziare a guadagnare qualche simoleon. Certo, oggi dovrebbe essere solo una giornata di prova, le ha detto Marcus, ma che se verrà superata potrebbe favorire un colloquio per l'assunzione.
Qualcosa, per un breve momento, devo riconoscere che ha attraversato la mente di Erika, una nota stonata in tutto quel discorso fatto dall'ex compagno. Purtroppo l'attimo è svanito nel momento in cui, fedele alla sua natura frivola, la sensatezza ha lasciato posto al suo ego. Al notare quanto, in mise sportiva, non stia affatto male!
I pantaloncini le fanno un lato B da urlo e il fatto di aver intercettato lo sguardo di ammirazione di Marcus - ed altri soggetti di sesso maschile presenti in palestra- non fa altro che incentivarle l'orgoglio nell'aver preso questa iniziativa come prima scelta. Venire in palestra non le appare, al momento, il terribile spauracchio che ha sempre snobbato.
Al punto che adesso non ha nemmeno memoria del perchè abbia esitato così tante volte a varcare il magico confine dei patiti della forma fisica.
Se ne renderà conto molto presto, ve lo garantisco.
Mettetevi comodi e prendetevi qualche snack da sgranocchiare.
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E' stato Marcus a distoglierla dal suo momento di gloria vanesia.
Ottenuta la sua attenzione, viene sommerso da una marea di quesiti, fastidiosamente ottimisti.
«Eccoti qui! Dunque.. con cosa comincio? Vado al banco e prendo nota dei nuovi iscritti? Mi assicuro che chi fa gli addominali non schiatti per terra?»
Lui scuote la testa, dissociato completamente dalla sua visione delle mansioni in palestra «No, Erika» le mormora, dando un cenno eloquente verso lo specchio, nel cui riflesso qualcosa deve poter attirare l'attenzione di Erika. E lo fa. Lì vicino non ci sono altro che un gruppo di panche multifunzione dall'aspetto complicato e la facilità di una tortura medievale.
«QUELLA?» ad occhi spalancati, la biondina cerca una possibilità di fraintendimento che Marcus non le concede. Tant'è che ribadisce, tranquillo «quella, esatto»
«E' più facile di quel che sembra» tenta di rassicurarla, nell'accompagnarla senza possibilità di fuga dopo averle messo un braccio dietro la schiena. Sono certa di sentire Erika mormorare, a denti stretti: "Certo..per te che sei il mister muscolo dell'anno, forse".
Fatto sta che Marcus sa essere convincente. Le sciorina diverse motivazioni, dai vantaggi per i pettorali da farla vergognare della misura del seno al fatto che è necessario testare la sua resistenza e il suo grado di capacità prima di prendere qualunque decisione su una possibile assunzione.
E a quel punto come si può non ballare quando sei stata tu a decidere di accendere la musica?
Purtroppo, o per fortuna, ad Erika non manca un'incrollabile faccia di bronzo grazie la quale, allungato il sorriso e sollevato il mento con fare di sfida, ha permesso a Marcus di andarsene per dedicarsi a un gruppo impegnato con i sacchi da boxe senza sembrare la bimbominkia spaventata che, invece, è.
Avrebbe vinto la sfida o sarebbe morta nel tentativo!
Il risultato, a tutt'oggi, rientra tra i video più esilaranti che è possibile vedere su SimsTube, la piattaforma di condivisione video più cliccata di Internet, per quanto considerata spesso superata, se non addirittura "vintage", ad essere carini.
E il responsabile non è altri che Marcus che, già sghignazzandosela di suo, è stato pronto a cogliere la palla al balzo e filmare la performance discutibile della sua ex.
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Quella che, sudata e con i polmoni ormai trascinati sul pavimento per pura fortuna, gli si è presentata davanti cinque minuti dopo.
«Sai Marcus, credo che quella panca non faccia poi "esattamente" per me»
«..ma davvero?» dissimula sorpresa, il ragazzo, a stento trattenendosi dal riderle palesemente davanti. «quindi hai cambiato idea? ti arrendi?»
«oh, no! non intendevo certo questo!»
E' in questo momento che la mascella di Marcus ha rischiato di impattare contro il pavimento e di finire di fianco ai polmoni della bionda.
«A questo punto mi spingi a chiederti che "cosa" tu stia intendendo. Non è da te» e gliene devo dare atto. Non è da Erika resistere dopo un fallimento tanto cocente.
Lei sorride beota e, strette le spalle, passa l'indice sopra la spallina umidiccia della sua canotta.
«Vero» se non altro ha un minimo di autocritica personale. «Ma quella era la vecchia Erika, quella che tu ha conosciuto è diversa da quello che sono adesso»
Per la prima volta scorgo un interesse più genuino nello sguardo scuro di Marcus «Potrebbe essere intrigante conoscerla»
« SE mi darai un'altra possibilità!» gli impone la bionda, suadente. Sarebbe stata una frase ad effetto perfetta non fosse che lo stomaco di Erika ha deciso di dire la sua.
Brontolato pesantemente da aver fatto fermare diverse persone, ignare su quale fosse in realtà la vera fonte del suono ignoto, l'imbarazzo è abbastanza per far abbassare la cresta ad Erika che, in difficoltà, pigola un supplice «..per favore»
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E con una risata sonora, forte della promessa di lei, Marcus ha scelto di accettare.
Se non altro per aver modo di godere ancora di un turno di lavoro spassoso come da tempo non ne capitavano più.
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Lithea
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#18

-1.2 -
Mens Insana in corpore (molto più) Insano.
[2/2]
Sembra che Erika sia riuscita, alla fine, a trovare qualcosa in cui abbia un minimo di capacità.
«Visto?» pungola Marcus, con espressione tronfia ed orgogliosa.
L'uomo annuisce ma nonostante questo il sorrisetto resiste spavaldo sulle labbra.
«Sono impressionato» ammette «non mi aspettavo affatto che avessi talento nella corsa»
E' il turno di Erika il sorridere, la sa lunga e non lo cela «C'è il trucco»
«Ovvero?» le domanda il palestrato, incuriosito. «dovevo essere veloce per schivare le scopettate di mia madre, quando mi beccava con qualche ragazzo o a poltrire»
«E così tutto si spiega. Posso lasciarti sola per qualche minuto?»
Assolutamente certa delle proprie capacità, per Erika non è difficile rispondere con spavalderia «Tutto si spiega. E naturalmente puoi! Che vuoi che succeda?»
Che questo sia un chiamarsela addosso non le passa minimamente neanche dall'anticamera del cervello.
Il tempo trascorre più velocemente del previsto e, tra una pausa e qualche complimento raccattato da diversi uomini incuriositi dalla sua presenza che le vale qualche barretta proteica scroccata, la vita torna a sorriderle. Può sentire il corpo rinvigorirsi mentre la mente viaggia sulle prospettive, per niente spiacevoli, che la possibilità di lavorare lì potrà portarle.
Punto 1- Uno stipendio. E a quanto pare anche degli snack sottobanco, se saprà lavorarsi bene i frequentatori della palestra.
Punto 2- Lavorare con Marcus, ed è una prospettiva tutt'altro che malvagia. La sua mente già fantastica su scenette patetiche da romanzetto Simharmony per casalinghe arrapate.
Punto 3- con un po' di abitudine potrebbe riuscire a mantenere un fisico invidiabile, venendo pure pagata per farlo. Il che unisce tutti e tre i punti, visto che avvenenza+soldi+Marcus è una formula matematica che garantisce tremendamente il sognare a occhi aperti.
...un po' troppo.
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Specialmente perchè entra di prepotenza in atto la temuta legge di Murphy. Se qualcosa può andar male, lo farà. Ciò non impedisce affatto di restarci da schifo quando ciò avviene e con Erika l'effetto è anche più devastante. Ha inizio tutto con il parlottare senza pensiero con la vicina di tapis roulant e finisce con dei suoni raccapriccianti provenienti dalla macchina che, dopo qualche scossone, muore. Si ferma. Caput,
«Ommaremma Simmica e ora?! che succede? perchè si è fermata?!»
Prova a pigiare tasti a caso guidata dall'istinto dettato dal puro panico, con il sudore freddo che inizia a colare e il cuore che perde diversi battiti, inesorabilmente.
In uno slancio di speranza disperata, interpella la vicina di esercizio «Tu ne capisci qualcosa?»
Quel che ottiene è una negazione che, però, la incuriosisce visto che la ragazza sembra altamente distratta da qualcosa.
Voltandosi, Erika ha modo di osservare solo un fisico tonico e scolpito. Una donna dai capelli scuri che, sculettando, sta andando proprio a parlare con Marcus, poco lontano.
E quando Marcus si ferma per guardarla, con sul volto tutti i segni della delusione che non si sforza nemmeno di nascondere, non può che avere un pensiero.
"Sono tremendamente f*****a"
Non me la sento di darle torto, sarebbe ipocrita da parte mia.
Sconsolata, scende dall'attrezzo e, mortificata, aspetta che Marcus la raggiunga.
La compagna di tapis roulant la imita, per potersi allontanare. Non senza passarla a fianco e, attenta a non essere ascoltata, mormorarle:
«Attenta, deve averti presa di mira»
Erika non fa in tempo a farfugliare un "c-chi?!" che la donna si è già eclissata in direzione degli spogliatoi.
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«Erika, dobbiamo parlare»
Le ore successive passano tra i tentativi di Marcus di riparare il tapis roulant deceduto e il suo trascorrere diversi, inquietanti, minuti all'interno dell'ufficio della direzione.
Uscito da quella porta, il volto del palestrato è una maschera indecifrabile ma il tono del dialogo non si preannuncia dei migliori. Se in una relazione è indice di un'alta possibilità di lasciarsi, quando si tratta del lavoro le cose non vanno molto meglio comunque.
«Marcus, mi dispiace» premette, sinceramente rammaricata «non so cosa sia successo, stava andando tutto bene e poi..» mima con le mani una piccola esplosione, eloquente.
Sbuffando, l'uomo la guarda senza esprimere una sola parola fin quando sgonfia il petto nel sospirare a pieni polmoni «Ti credo, Erika. Ma purtroppo non cambia che si sia danneggiata una proprietà della palestra e senza che tu fossi ufficialmente in regola»
Il panico prende il sopravvento facendo partire Erika a briglia sciolta « Q-Questo cosa vuol dire?! Mi arresteranno?! sono nei casini? Oh..merda» sproloquia ed, atterrita, si porta le mani ai lati della faccia «mamma mi uccide. Dimmi che mi arrestano subito e che butteranno via la chiave senza dare a nessuno il permesso di visitarmi in cella!»
Ci vuole l'ira del Plumbop per far sì che Marcus possa riuscire a calmare in parte le paranoie della bionda.
«Nessuno ti arresterà, tranquilla. Ma il danno fatto va ripagato..»
«Ecco!» scatta subito lei senza lasciarlo finire, al culmine dei vaneggi mentali «e io sono senza un simoleon! mi staccheranno le utenze, poi mi prenderanno la casa e.. dovrò tornare da mamma! No!»
Le lacrime iniziano ad affacciarsi, ed un paio si versano inesorabilmente.
«..che farò, adesso? Potrei emigrare a Bellavista» farfuglia tra sé e sé.
«L'ho ripagato io» sono queste parole, finalmente, a ridarle una parte di lucidità. E avessi modo di intervenire, darei una sberla a Marcus.
Avete sentito bene. Ci ha pensato lui. Ed Erika non è meno interdetta di me.
«..hai fatto cosa? puoi..» deglutisce «..ripetere?»
Riceve in risposta un buffetto affettuoso sulla punta del naso «Ci ho pensato io. In fondo..» minimizza « ho accettato la responsabilità di questa follia per mia scelta. Certo..» specifica «questo non vuol dire che tu non sia in debito con me. Ma nessuno ti arresterà. E me la ricordo tua madre, non lo verrà a sapere, parola mia»
«Ma..» tenta di obiettare, lei « Io non ho un soldo, Marcus. E visto che non mi assumerete qui, nemmeno un lavoro per sperare di ripagarti.» Viene colta da una piccola illuminazione e tenta comunque l'impossibile, con un sorriso tirato «Perchè non mi assumerete, giusto?»
Poco ci manca che, scuotendo la testa, Marcus non finisca con il ridere tanto è assurda la domanda «No, testolina. Non posso farti assumere».
La delusione di Erika è palpabile ma mi domando che diamine si aspettasse visto come è andata la giornata.
«Sai, ricordo ancora qualcuna delle nostre folli uscite. Rifacciamone qualcuna, uno di questi giorni» non che, con quello che è successo, Erika abbia margine per rifiutare.
Ma l'arroganza del sorriso di Marcus cede ad un tipo d'espressione calda, rassicurante, di buon cuore. E lei è troppo stupida per non aggrapparsi a queste gentilezze da riuscire a evitare di sorridergli a sua volta, l'ha intrigata.
.«In fondo.. sono in debito con te» risponde, la decerebrata.
«Sei in debito con me» conferma Marcus, spavaldo.
«Ora, ti conviene farti una doccia, del resto parleremo un'altra volta. Cerca di defilarti senza fare altri danni»
E magari non fosse stata solo una presa in giro, quel suo modo di dire.
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Erika ha deciso di seguire il consiglio di Marcus.
Certo, la giornata è stata dir poco disastragica ma, nel suo piccolo spiccio di ottimismo rimasto, non è ancora finita. Per mia disgrazia.
Nel parlare poco prima di entrare nello spogliatoio, scortata ad esso manco ci fosse davvero il timore che potesse causare chissà quale altra calamità dentro la palestra se lasciata incustodita, non vi elenco quanti ricordi Marcus ed Erika abbiano condiviso. Sui loro "bei vecchi tempi". Sto ancora cercando di digerire tutto ciò che è successo.
Fatto sta che è proprio in quello scambio di memorie, di risate e giornate di follie spensierate, che la bionda ha trovato modo di avere un piccolo indizio su dove andare a cercare ulterioremente.
La palestra è completamente Out, questo è certo.
Ma mentre l'acqua scorre sul suo corpo accaldato dallo sforzo fisico, si profilano idee, troppe idee.
E nel momento in cui si avvolge in un telo spugnoso e confortante, la direzione da intraprendere è siglata dal ricordo di un pomeriggio in particolare, nel quale la propria curiosità fu persino lodata. La speranza è proprio vero che è l'ultima a morire. Per quanto possa aver agonizzato, quella di Erika è lì lì per risorgere come l'araba fenice dalle sue ceneri.
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So già a cosa dovrò assistere...
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valuccia85
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#19

Erika...Erika... ma cosa mi combini?
Ti presenti in palestra con l'obiettivo di trovare un lavoro e rompi il tapis roulant? :lol: Fortuna che c'ha pensato Marcus a ripagare il danno o l'avrei vista decisamente male come situazione.
Che poi, trascorsi a parte, insieme non sono affatto male, sai? Sono carini come coppia... forse Erika ci sta facendo un pensierino sul palestrato? :hehehe:
Dove si dirigerà adesso?
Sono troppo curiosa di scoprirlo, perciò aggiorna appena puoi e bravissima per lo splendido lavoro che hai fatto anche stavolta :)

Ps. Le espressioni di Erika sono buffissime e dolcissime: l'adoro :slove:
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#20

Mi ci è voluto un secolo ma ce l'ho fatta XD
Bella l'dea e come viene raccontata, bellissime anche le immagini :-D
Hanno tutti lo stesso aspetto...In questo mare di mediocrità....Posso essere qualsiasi cosa....Tutto ciò che voglio essere...
Io sono il Nemico
Io sono l'Antidoto
Bloccato