Preside Powell:
(serio) suppongo che abbiate già tutti capito che il motivo di questa riunione siano le difficoltà che la piccola Holly sta incontrando nelle lezioni. Non posso nascondervi quanto questa situazione abbia destato la mia preoccupazione.
Holly: … signor Preside, vuole mandarmi via da scuola?
Preside Powell: come? Assolutamente no, vi assicuro che è mia intenzione fare il possibile affinché ciò non accada.
Isabelle: quindi cosa ha intenzione di fare, signor Preside?
Preside Powell: ci ho ragionato a lungo, credo di aver trovato una potenziale soluzione.
In risposta Holly si limitò a fissare il Preside con aria confusa. Non riusciva proprio a interpretare quali potessero essere le sue intenzioni, quindi non le restava che restare ad ascoltare che altro avesse da dire.
Preside Powell: Isabelle, Handir, posso chiedervi di fare una dimostrazione?
Isabelle:
(perplessa) sì, nessun problema.
Il Preside non si aspettava una risposta diversa, quindi aveva già fatto apparire due aeroplanini di carta con un gesto distratto della bacchetta.
Preside Powell: sapete entrambi come far volare uno di questi aeroplanini, non è così?
Sia Isabelle che Handir annuirono, per poi lanciarsi nella dimostrazione chiesta dal Preside.
Isabelle prese la bacchetta da una tasca, fece un largo svolazzo e scandì la formula: “Wingardium Leviosa!”. Handir invece si concentrò qualche istante e schioccò le dita. Subito dopo, entrambi gli aeroplanini volteggiavano per l’ufficio.
Preside Powell: Holly, la vedi la differenza? I maghi usano la bacchetta per incanalare la loro magia, e hanno bisogno di visualizzare quanto hanno intenzione di fare nella loro mente. Gli elfi invece hanno bisogno di percepire ed entrare in contatto con quanto gli sta attorno prima di poter compiere magie.
Holly continuava a fissare il Preside con aria confusa, senza capire dove volesse andare a parare.
Holly: signor Preside, queste cose le sapevo già. Ma io non riesco a fare nessuna di quelle due cose.
Preside Powell: questo lo immaginavo. È proprio questo il punto, in effetti.
Holly:
(confusa) ah.
Preside Powell: Holly, lo sai di cos’è fatta la tua bacchetta?
Holly: … ehm...
Holly sapeva solo che nessuna delle bacchette che aveva provato in quel polveroso negozio di Diagon Alley sembrava voler funzionare con lei, anche in quel caso aveva rischiato di dar fuoco al negozio. Alla fine i suoi genitori avevano dovuto chiedere a un loro conoscente, un certo Lorenzo Stradivario, di farne una apposta per lei. Non sapeva di preciso cosa avesse usato, ma aveva subito percepito che quella bacchetta era molto diversa da tutte le altre.
Holly: no, non lo so di cos’è fatta. È tanto importante?
Preside Powell: la tua bacchetta è stata fatta a partire da un rametto di agrifoglio*, mentre come nucleo è stata utilizzata una foglia della Grande Quercia. Tuo padre li ha chiesti personalmente agli elfi che abitano nella Foresta.
(*a quanto pare, Holly in inglese vuol dire proprio agrifoglio*)
Holly: ah.
Preside Powell: quella bacchetta mette assieme la magia dei maghi con quella degli elfi. E penso che questo sia anche quello che dovresti fare tu, quando cerchi di compiere una qualsiasi magia.
Holly: ...
Preside Powell: adesso, ti andrebbe di riprovare a far volare questo aeroplanino di carta? Non c’è un modo giusto o uno sbagliato per farlo, l’importante è che si sollevi dalla scrivania.
Un po’ titubante, Holly prese la sua bacchetta e si avvicinò alla scrivania del Preside. L’idea di fondo non era difficile: se non sapeva fare incantesimi allo stesso modo dei maghi o degli elfi, avrebbe dovuto trovare un modo suo per riuscirci. Il che però era più facile a dirsi che a farsi...
Handir: cerca di percepire bene quello che hai attorno.
Isabelle: e di scandire bene la formula.