I quattro colori di Hogwarts

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#521

Elliott Collins era nato il 6 gennaio 2030, per la felicità di tutti quanti. Più cresceva più assomigliava al suo papà, a parte il colore dei capelli che era quello della mamma.

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Poco più di due anni dopo avevano avuto anche una bambina, Lucille, nata il 28 settembre 2032. La piccola aveva gli occhi chiari della mamma e i capelli biondi del papà, e già si capiva che crescendo sarebbe diventata una ragazza molto bella.

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I due figli assorbivano completamente il loro tempo, aggiungendo anche tutto il lavoro che dovevano fare in negozio arrivavano sempre stremati alla sera. Però, più passava il tempo più si convincevano di aver fatto la scelta giusta.


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Febbraio 2035

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A Lucille erano piaciuti i colori e le canzoncine sin da quando era piccolissima, quindi passava moltissimo tempo con i pastelli in mano scarabocchiando su qualsiasi superficie le capitasse sotto mano e canticchiando filastrocche.
Aveva anche dato i primi segni di magia estremamente presto, quindi non era raro vedere giocattoli svolazzare attorno a lei.

Tutte le volte che questo accadeva, il fratello maggiore non riusciva a far altro che guardarla con aria imbronciata. Non era raro che facesse domande del tipo:

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Elliott: ma perché io non ci riesco?

Domande a cui né Victoria né Randall sapevano come rispondere.

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Victoria: (sottovoce) Randall, secondo te Elliott potrebbe essere un magonò?
Randall: (sottovoce) è ancora piccolo, non è detto.
Victoria: (sottovoce) però Lucille riesce già a usare la magia. E anche i figli di Scarlett e William, i due più giovani sono pure più piccoli di lui.

A Randall e Victoria non importava se i loro figli fossero babbani o maghi, per loro non sarebbe cambiato nulla. Ma come facevano a dire a un bambino che conosce e che adora il mondo magico che non potrà mai fare magie?


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#522

La questione della magia involontaria nei figli di maghi e streghe era una faccenda seria, soprattutto quando si decideva di iscriverli alle scuole babbane.
Lo Statuto Internazionale di Segretezza poteva anche aver subito qualche aggiornamento negli anni precedenti, ma il succo non era cambiato: i babbani non dovevano scoprire accidentalmente l'esistenza del mondo magico.
Nonostante questo, Randall e Victoria avevano deciso di far frequentare le scuole elementari babbane a entrambi i loro figli, in modo che potessero conoscere sia il mondo babbano che quello dei maghi allo stesso modo.

Lucille era sempre stata piuttosto timida fuori da casa e non aveva stretto molte amicizie. Elliott invece era generalmente più socievole nei confronti dei suoi compagni di classe, ma il suo migliore amico era Stephen, il figlio di mezzo di Scarlett e William. I due bambini erano nati lo stesso anno e si divertivano un mondo insieme.

Ottobre 2037

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Stephen: (curioso) e questo cos’è?
Elliott: è un computer! Tu a casa non ce l’hai?
Stephen: no! Ma a cosa serve?
Elliott: ci puoi giocare!
Stephen: wow! Ma questo funziona con… come si chiama…
Elliott: la corrente?
Stephen: sì, quella!
Elliott: voi non ce l’avete a casa?
Stephen: mi sa di no!

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Elliott: ehi Lille, vuoi giocare anche tu?
Lucille: (concentrata)
Elliott: Lille?
Lucille: ah! Finito!

Lucille aveva appena finito un altro dei suoi disegni e, orgogliosa della sua opera, voleva farlo vedere a tutti quanti.

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Lucille: guardate che bello! È una casetta!
Elliott: è bellissimo, brava!
Lucille: adesso lo faccio vedere alla mamma!


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Marzo 2038

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Victoria: buongiorno signora Richards! Come posso esserle utile?
Sig.ra Richards: potrei parlare con suo marito?
Victoria: può dire direttamente a me, non c’è problema.

Anche se alcuni dei loro clienti continuavano a storcere il naso a vedere una babbana lavorare in un negozio per maghi, Victoria non si era lasciata intimorire e non aveva mai pensato di tirarsi indietro. Secondo la legge in vigore in quel aveva tutto il diritto di essere lì, anche se babbana, quindi nessuno sarebbe riuscito a farla desistere.
I maghi vecchio stampo potevano anche andare a quel paese.

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Sig.ra Richards: ok… vede, il telefono che abbiamo a casa ha iniziato a squillare di continuo. Secondo lei qual è il problema?
Victoria: di solito è colpa di una qualche interferenza. Ha per caso spostato l’apparecchio vicino a una radio di recente?
Sig.ra Richards: in effetti, adesso che mi ci fa pensare…
Victoria: come prima cosa, le suggerirei di spostare il telefono o la radio in un altro punto.
Sig.ra Richards: d’accordo, ci proverò senz’altro.
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#523

Al negozio avevano sempre molto da fare, quindi i bambini restavano spesso lì con loro dopo la scuola, per fare i compiti e per giocare nel retro.

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Lucille: finito!
Randall: bravissima!
Lucille: Elliott, andiamo a giocare?
Elliott: … un attimo, devo finire matematica.

L’esercizio che stava facendo non voleva proprio saperne di riuscirgli. Perché le frazioni dovevano essere così complicate?

Randall: fa’ vedere, che dovete fare?
Elliott: … ci sono quasi.

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Elliott si stava davvero impegnando per studiare, sembrava concentratissimo. Vederlo così fece ricordare a Randall quando, da bambino, era lui a dover faticare con i compiti. A pensarci bene, quando alla sua età si concentrava così tanto finiva per sfuggirgli sempre qualche piccola magia, come ad esempio…

Bam!

Un paio di libri dalla libreria alle spalle dei bambini erano caduti di punto in bianco, senza motivo apparente.

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Randall: Lille, per caso...
Lucille: stavolta non è colpa mia, sono sicura!

Dopodiché entrambi si voltarono verso Elliott, che a quel punto fissava i libri a terra, incredulo.

Elliott: s-sono stato io?
Randall: mi sa proprio di sì!

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Victoria: che succede?
Elliott: (emozionato) mamma, ho usato la magia anch’io!
Victoria: che? Davvero?

Elliott non stava più nella pelle: era un mago anche lui, avrebbe imparato a fare le magie come il suo papà e sarebbe andato a Hogwarts con il suo migliore amico Stephen e sua sorella Lille!

Nel frattempo, Randall e Victoria non poterono che evitare di tirare un sospiro di sollievo. Sapendo quanto Elliott ci tenesse a poter imparare a usare la magia non potevano che essere felici per lui.





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#524

Capitolo 74.16:
Elfi e streghe


20 settembre 2029, Casa di Isabelle e Handir

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Handir: (perplesso) ma perché si sono sposati? Cioè, vivono già assieme da un bel po’, che cambia?

Handir si riferiva al matrimonio tra Scarlett e William, a cui avevano partecipato meno di una settimana prima.

Isabelle: i matrimoni sono così belli, voi non fate niente del genere?
Handir: no, non ce n’è bisogno. Voi perché lo fate invece?
Isabelle: ehm, vediamo, come posso spiegartelo… quando ti sposi è come dire all’altro che ami solo lui, che vuoi passare il resto della tua vita insieme e che vuoi che faccia parte della tua famiglia. Cose così, insomma.

Handir era così, a volte si scontrava ancora con delle tradizioni che non avevano corrispondente tra gli elfi e che non riusciva a capire fino in fondo.

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Handir: ah. Ma, secondo te, dovremmo farlo anche noi?

Isabelle, che non si aspettava che il discorso prendesse quella piega, a quel punto era arrossita fino alla punta delle orecchie.

Isabelle: (imbarazzata) … in effetti potremmo.

Handir forse non era bravo a capire le tradizioni degli umani ma, come tutti gli altri elfi, era molto bravo a percepire cosa provassero le persone attorno a lui. E, più che dalla spiegazione, aveva capito quello cosa intendesse Isabelle proprio in questo modo. Ci teneva davvero tanto.

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Handir: (allegro) allora facciamolo!


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25 Marzo 2030

Avevano deciso di sposarsi la primavera successiva, nel pieno della fioritura degli alberi della Foresta Proibita.

Forse gli elfi non erano abituati a sposarsi, ma in compenso erano soliti regalare ai compagni delle corone di fiori che preparavano con le loro mani. Per questo scegliere la primavera era sembrava una scelta ovvia.

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Randall: ma non sei neanche un po’ agitato?
Handir: no, sono contento! Perché dovrei essere agitato?
William: di sicuro Isabelle non sarà così tranquilla invece…

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Julia: sei bellissima!
Sig.ra Harris: ma quindi vi scambierete sia gli anelli che quelle coroncine di fiori?
Isabelle: sì. A quanto pare gli elfi di solito non si sposano, quindi volevamo fare anche qualcosa da elfo.
Julia: ehi, guardate che ore sono! Credo che tu debba uscire!
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#525

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Isabelle in effetti era agitata come lo era stata poche volte in vita sua. Ma appena si trovò di fronte ad Handir e lo vide rivolgerle quel suo sorriso a trentadue denti, non poté che tranquillizzarsi a sua volta.

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Nessuno aveva mai assistito a delle nozze così, ma non potevano negare che fosse una delle cerimonie più sentite a cui avessero mai partecipato.

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Scarlett: queste coroncine sono carinissime! Quanto ci avete messo a farle?
Isabelle: Handir ci ha messo mezz’ora, io mezza giornata. E mi sembra ancora un po’ storta...
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#526

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Handir: è venuta benissimo, e me piace un sacco!

Al loro matrimonio aveva partecipato moltissima gente, e tutti si erano divertiti molto.

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C’era anche la madre di Handir, che si era tenuta in disparte a osservare i festeggiamenti. Forse non riusciva a capire bene cosa stesse succedendo, ma quello che le importava davvero era sentire come tutti quanti sembrassero così felici quel giorno.


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Arrivata all’inizio del 2033, Isabelle ormai si sentiva circondata da bambini. In pratica era una zia acquisita per i tre figli di Scarlett e William e per i due di Randall e Victoria, senza contare il fatto che anche Julia e Hershel fossero da poco diventati genitori.

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Scarlett: Alexis, non allontanarti troppo!

Isabelle: ciao Nicholas! Lo sai che assomigli tantissimo al tuo papà?
Scarlett: almeno gli occhi li ha presi anche un po’ da me, però.
Isabelle: sei così carino!
Scarlett: (scherzando) se vuoi te lo presto! Anzi, se vuoi ti lascio anche Steve.
Isabelle: ma dai, sembrano così buoni!
Scarlett: appunto, sembrano…
Victoria: tu e Handir invece non avete ancora mai pensato ad avere un bambino?

La prima risposta che Victoria ricevette a quella domanda fu un’occhiataccia da Scarlett. Forse lei non conosceva Isabelle bene quanto lei, Randall o William, ma non si era accorta che quello per lei fosse un tasto dolente?

Neanche a dirlo, il sorriso di Isabelle sembrò gelarsi di colpo. Dovette sforzarsi parecchio per riuscire ad accennare un sorriso e rispondere dicendo:

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Isabelle: … in effetti dovremmo iniziare a pensarci, non è così?


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Isabelle aveva sempre voluto avere dei figli. E anche Handir. Abitavano lì insieme da così tanto tempo, eppure quella casa era ancora così silenziosa...
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#527

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Handir: (allegro) ciao! Com’è andata la giornata?
Isabelle: …

Non sapevano di nessun altro caso di coppie tra maghi ed elfi, a dirla tutta non sapevano neanche se per loro fosse anche solo possibile avere dei figli. Glielo avevano detto pure i colleghi del San Mungo a cui aveva chiesto consiglio e che avevano fatto il possibile per aiutarli.

Handir: Isa…
Isabelle: …

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Forse doveva solo rassegnarsi ad essere la zia di tutti, dopotutto.

Isabelle: … quella che hai in tasca è lavanda?
Handir: sì, oggi ne abbiamo raccolta un po’ alla serra 1 per la professoressa Wood.

Strano, di solito le piaceva il profumo della lavanda. Quella volta invece quell’odore le sembrava quasi pungente, al punto che...

Isabelle: … scusami un attimo…

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Handir: (confuso) Isa, stai bene?



In sostanza, avevano scoperto di aspettare un bambino proprio quando stavano iniziando a perdere la speranza di poterne mai avere uno.


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Sia Isabelle che Handir non potevano essere più felici a quella novità, avevano aspettato quel momento così a lungo.

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Randall: congratulazioni!
Scarlett: e benvenuta nel club! Come stai oggi?
Isabelle: mai stata meglio!


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La piccola Holly era nata il 25 dicembre 2033, ed era stata il regalo più bello che potessero mai ricevere.

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Julia: che carina, ha le stesse orecchie di Handir!
Sig.ra Harris: quindi è un elfo anche lei?

Se per la madre di Isabelle e Julia era già stato difficile accettare che le sue figlie fossero streghe, capacitarsi che la nipote potesse essere un elfo poteva essere ancora più complicato.
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#528

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Isabelle: probabilmente sarà un po’ un elfo, e un po’ una strega.
Julia: forte!


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Settembre 2039

Isabelle: è pronta la cena!

Poco dopo sentì un forte fruscio tra le fronde di un albero poco lontano, per poi vedere Holly appendersi al ramo più basso e saltare giù, dove Handir era pronto a prenderla al volo.

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Lui sosteneva che i piccoli elfi erano soliti fare di molto peggio, ma Isabelle aveva comunque avuto bisogno di un po’ di tempo per abituarcisi.

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Holly: (allegra) oggi abbiamo visto una farfalla grandissima!
Handir: anch’io non ne avevo mai viste di così belle.
Holly: domani torniamo a cercarla?
Isabelle: domani hai il tuo primo giorno a scuola, non sei contenta?

Avevano pensato molto a quale fosse la cosa migliore per Holly.

In quegli anni Isabelle aveva dovuto continuare a lavorare a tempo pieno nel reparto pozioni del San Mungo, anche perché il suo era l’unico stipendio vero e proprio che avessero.
A Isabelle dispiaceva non poter passare più tempo con Holly, ma non poteva negare che Handir se la stesse cavando alla grande. Lui e la piccola trascorrevano insieme molto tempo nella Foresta, divertendosi sempre un mondo.
Handir in quegli ultimi anni si era fatto vedere poco a Hogwarts, dove formalmente era ancora il custode, ma il Preside era sempre stato estremamente comprensivo su questo fronte.

Trascorrendo tutto quel tempo nella Foresta, Holly aveva imparato a conoscere le piante e gli animali che ci vivevano, proprio come facevano i piccoli elfi.
Ma lei non era solo un elfo, era anche una strega. Avrebbe anche dovuto imparare a leggere, scrivere e far di conto. E doveva anche imparare a stare insieme ai maghi e le streghe della sua età. Per questo avevano deciso di iscriverla alle scuole elementari aperte dal Ministero della magia, le stesse che stavano frequentato i figli di Scarlett e William.

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Isabelle: (incoraggiante) tranquilla tesoro, sono sicura che ti divertirai un sacco!
Holly: … uhm.

Holly però non sembrava per nulla entusiasta a quell’idea. A lei non piaceva stare al chiuso, né restare ferma seduta su una sedia. Che poteva esserci di divertente nella scuola?


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Così Holly si ritrovò con i suoi genitori di fronte alla scuola, tutta in ghingheri come gli altri bambini tutt’intorno a loro.

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Handir: mi raccomando, divertiti un sacco oggi!
Holly: …
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#529

Isabelle e Handir stavano dando il loro meglio per cercare di incoraggiarla, ma Holly sembrava ancora insicura e impaurita. Stranamente, stava anche facendo di tutto per coprirsi le orecchie.

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Isabelle: che succede, Holly?
Holly: … mi guardano strano.

Isabelle si guardò attorno, cercando di capire a che cosa si stesse riferendo sua figlia. Gli altri bambini stavano semplicemente salutando i loro genitori, non le sembrava che nessuno stesse facendo particolare attenzione ad loro. Un po’ confusa, provò a chiedere ad Handir:

Isabelle: (sottovoce) tu senti qualcosa?
Handir: (sottovoce) alcuni sono un po’... diffidenti. Si vede che lo percepisce anche lei.

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Isabelle: non preoccuparti, andrà tutto bene! Guarda, sta arrivando la maestra!

In quel momento arrivò la maestra della prima elementare, per salutare i suoi nuovi studenti e portarli in classe per la prima volta.

???: (allegra) ciao a tutti! Siete pronti per un anno divertentissimo?

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Holly la fissò a occhi spalancati per qualche istante prima di riconoscerla. Poco lontano, Isabelle e Handir non poterono evitare di lasciarsi sfuggire un sorriso sollevato. Tra i motivi che li avevano spinti ad iscrivere Holly a quella classe c’era proprio la maestra, che tutti loro conoscevano molto, ma molto bene.

Holly: zia Julia!
Maestra Julia: ciao Holly! Allora, andiamo?


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Holly: in classe oggi ci hanno fatto vedere un asticello grandissimo! E poi…

La piccola quella sera trasudava contentezza da tutti i pori, era talmente distratta da non accorgersi che stava facendo svolazzare il suo tovagliolo per tutta la stanza.
Julia era proprio una brava maestra, le avrebbero dovuto fare i complimenti.

Holly: gli altri bambini parlano di Hogwarts tutto il tempo, dicono che ci vanno tutti i maghi e le streghe!
Isabelle: sì, è vero.

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Holly: ma ci posso andare anch’io, a Hogwarts?

Ma a questa domanda, né Isabelle né Handir sapevano dare una risposta certa.
Holly aveva ereditato sia un po’ di magia da elfi, che le permetteva di percepire quello che provavano le altre persone intorno a lei, che un po’ di magia da strega, che al momento si manifestava come piccoli incantesimi accidentali, come quei piccoli oggetti che a volte svolazzavano attorno a lei.
Ma nessuno sapeva se Holly fosse strega a sufficienza da poter ricevere una bacchetta magica ed entrare a Hogwarts.

Il dubbio rimase tale fino a quando la piccola non fu vicina al compimento dei suoi 11 anni, età a cui i piccoli maghi e streghe sono ammessi a Hogwarts.
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#530

Estate 2044

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Handir: allora, com’è andato l’ultimo giorno di scuola?
Holly: beh, ecco…

???: posso intromettermi?

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Prima che Holly potesse rispondere, furono interrotti da un anziano signore, che si stava affacciando sul loro cortile. La piccola non lo conosceva, mentre i suoi genitori si alzarono immediatamente per salutarlo.

Handir: (allegro) Preside Powell, buona sera!
Preside Powell: buonasera!

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Preside Powell: e tu devi essere la piccola Holly! Piacere di conoscerti!
Holly: … piacere mio.
Preside Powell: io sono il Professor Powell, preside di Hogwarts.

Holly lo fissò per qualche istante a occhi spalancati: suo padre parlava di lui in continuazione, ma non l’aveva mai incontrato di persona. Sembrava buono e gentile, proprio come le aveveno sempre detto.

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Preside Powell: suppongo che abbiate già immaginato la ragione per cui sono venuto qui, quindi bando agli indugi: Holly, questa è per te.

Dicendo questo, aveva preso una busta di pergamena da una delle tasche della sua veste, una busta con un sigillo ufficiale in ceralacca e con poche parole scritte con larghi svolazzi di inchiostro verde sul retro.

Preside Powell: con la presente, sei ufficialmente ammessa a Hogwarts. Troverete le indicazioni con tutto il necessario all’interno della busta.

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Isabelle: quindi anche lei può frequentare?
Preside Powell: non ho mai lasciato nessun mago né strega fuori dal castello, sono certo che Holly sarà un’ottima studentessa.

Holly non stava più nella pelle: dopo tutte le storie che aveva sentito dai suoi genitori e dai compagni di scuola, non vedeva l’ora di andare anche lei a Hogwarts!
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