Capitolo 38.5:
Patroni
I giorni successivi passarono in modo sospettosamente normale per gli standard di Hogwarts. Gli esami si avvicinavano, quindi i ragazzi approfittarono di quella inconsueta tranquillità per passare un po’ ti tempo in biblioteca a studiare. O almeno questo era il loro piano iniziale, alla fine finivano sempre con il parlare molto e studiare poco.
Isabelle: … e questo invece come posso tradurlo?
Randall:
(pensieroso) fa’ vedere… potrebbe essere un: “e infine il vecchio mago colse l’opportunità per…”
Scarlett: non ho ancora capito come mai voi due avete scelto antiche rune. Sembrano una noia pazzesca!
Isabelle: non è tanto male invece. Certo, dipende dal testo su cui devi lavorare.
Randall: e poi la biblioteca è piena di libri ancora scritti in antiche rune, sarebbe un peccato non poterli leggere, no?
Scarlett: se lo dici tu…
Isabelle: invece tu cosa stai studiando?
Scarlett: aritmazia.
Isabelle: neanche quella sembra facile.
Scarlett:
(fa spallucce) basta ragionarci un po’.
Randall: quello che non capisco è perché Will continui a studiare divinazione. A che ti serve?
William:
(annoiato) a passare l’esame, ovviamente.
Randall: però…
William: ti confido un segreto: tutto quello che ci fanno studiare a lezione, dalle foglie di tè agli oroscopi, sono solo stupidaggini. Con quelle non ci Prevedo niente neanche io ma, visto che all’esame ci chiederanno quello, mi tocca studiarle. Chiaro?
Randall: chiarissimo… certo che è sempre bello scoprire di studiare una materia completamente inutile. Ma non si salva proprio niente?
William: uhm, forse le sfere di cristallo. Un pelino.
Randall: eppure io non ci ho mai visto niente…
William: neanche la nostra prof, stanne certo.
Bibliotecaria: shh! Questa è una biblioteca!
I ragazzi riportarono gli occhi sui libri che stavano studiando. O almeno ci provarono.
Scarlett: basta, mi sono stufata. Will…
William: lasciami almeno finire il paragrafo.
Scarlett: ma…
William:
(un po’ scocciato) e va bene, andiamo.
Era da più di una settimana che lavoravano su il nuovo incantesimo che William aveva proposto come alternativa agli schiantesimi, con il preciso intento di tenere Scarlett occupata. L’incantesimo che aveva scelto era volutamente molto complesso, tanto che spesso dava molti grattacapi anche a maghi adulti ormai diplomati da tempo. Ma ormai erano certi di aver colto l’essenza di quell’incantesimo, quindi credevano che sarebbero riusciti a completarlo con successo in breve tempo.
Scarlett: qua fuori si sta molto meglio che in quella vecchia biblioteca polverosa, è proprio una bella giornata.
William:
(fa spallucce)
Scarlett: perfetto, possiamo riprendere da dove eravamo rimasti. Sono proprio curiosa di vedere il mio Patronus!
L’incantesimo su cui si stavano allenando si chiamava “
incanto patronus”, un incantesimo indubbiamente complesso ma anche estremamente utile. Se l’incantesimo riesce, infatti, permette di evocare un Patronus, ovvero una forma di luce e energia in grado di difendere il mago da creature pericolose quali i dissennatori. Alcuni maghi sono anche in grado di usare i propri Patroni come messaggeri e, come ciliegina sulla torta, l’incantesimo faceva anche sempre fare un’ottima figura agli studenti che riuscivano a mostrarlo agli esaminatori durante i GUFO. Per riuscire a completare l’incantesimo però è essenziale concentrarsi su dei ricordi felici, cosa tutto meno che facile, soprattutto nelle situazioni di vero pericolo.
