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I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 26 lug 2019, 19:40
da §HermioneSims§
In un posto pieno di gente strana come Hogwarts ci metterebbero un po' a capire che è un elfo pure senza cappello e con il costume di foglie, mi sa :P

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 16:56
da §HermioneSims§
Capitolo 28.5:
In viaggio


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Hershel: Mi puoi passare il cacciavite?
Randall: …
Hershel: Randall? Ci sei?
Randall: … come? Oh, il cacciavite...

Non aveva avuto il coraggio di dire a suo fratello di aver visto Victoria a Hogsmeade, e che quindi la loro vecchia amica di infanzia era sostanzialmente diventata una criminale. Per fortuna Hershel non sospettava ancora niente.

Non riusciva proprio a capire cosa fosse passato per la testa di Victoria, e finché fosse rimasto bloccato lì al castello non poteva neanche andare a chiederglielo. Ma visto che sarebbe potuto tornare a casa solo per le vacanze natalizie, tanto valeva cercare di pensare a qualcos’altro. Come a quel loro prototipo di radio, che non voleva proprio saperne di funzionare.

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Randall: allora, lassù potremmo aggiungere un piccolo condensatore…
Hershel: va bene. E segniamoci anche per bene lo schema del circuito, così possiamo farlo vedere a papà a Natale.
Randall: giusto.

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Morgan: (sedendosi) Ciao ragazzi! Come procede la vostra… ehm, potreste ripetermi cos’è?
Hershel: una radio.
Morgan: certo, la radio.
Hershel: non funziona ancora, ma siamo fiduciosi. Piuttosto, avete letto il giornale questa mattina? Sembra che qualcuno abbia imbrattato mezza facciata del San Mungo con un grosso graffito.

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Morgan: saranno stati gli stessi brutti ceffi che continuano a rompere le scatole al Ministero. Ma sono sicura che li prenderanno presto, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Hershel: giusto. Randall, tutto bene?
Randall: sì, certo…

Aveva ragione Morgan, se Victoria e il suo gruppo avessero continuato a fare quello che stavano facendo rischiavano soltanto di farsi arrestare dal Ministero. Doveva convincerla a fermarsi, finché era in tempo.

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 16:57
da §HermioneSims§
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Scarlett: mentre quanto vuoi voltarti velocemente, ti conviene aiutarti anche con i talloni. È molto più facile.
Julia: va bene, alla prossima lezione ci provo.
Scarlett: e il prossimo anno ti voglio in squadra, intesi?
Julia: sul serio?
Scarlett: certo! Ti vedo benissimo come cacciatrice. Però magari non dirlo ancora a tua sorella...
Julia: … perché a lei non piace volare, ed è convinta che il quidditch sia pericolosissimo. Lo so. Senti, io adesso devo tornare al Dormitorio, devo fare i compiti di incantesimi.
Scarlett: va bene, ci vediamo a cena allora.

Lei invece aveva ancora parecchio da fare quel pomeriggio, visto che aveva promesso a Isabelle di aiutare Randall e Will

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Isabelle: ciao Scarlett! Ma quella era Julia?
Scarlett: sì, siamo appena andate al campo per le lezioni di volo.
Isabelle: oh. Preferisco non saperne niente, allora.
Scarlett: lo immaginavo.
Isabelle: ho provato a cercare Randall, ma non riesco proprio a trovarlo, non risponde neanche alla moneta!
Scarlett: probabilmente vuole starsene per conto suo, è comprensibile.
Isabelle: non so, sono comunque un po’ preoccupata… (sconsolata) però, finché se ne resta chiuso nel suo dormitorio, non possiamo fare granché per aiutarlo.

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Scarlett: ah, è arrivato anche quell’altro.
Isabelle: a te è venuta qualche idea per aiutarlo con le Premonizioni?
Scarlett: forse una mezza idea ce l’ho, sì.

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Scarlett e Isabelle: ciao Will.
William: (perplesso) oh, ciao Scarlett, Isabelle.
Scarlett: tutto bene?
William: (sospettoso) quindi adesso mi parlate di nuovo?
Scarlett: perché non dovremmo?

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William: (sospettoso) uhm, che avete in mente?
Isabelle: vogliamo darti una mano con le tue Premonizioni!
William: dillo ancora un po’ più forte, forse dalla torre di astronomia non ti hanno sentito! E poi che ve ne frega a voi?
Isabelle: siamo una squadra, no?
William: uhm.

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 16:58
da §HermioneSims§
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William: (scettico) e come pensavate di aiutarmi? Non è mica così facile, sapete?
Scarlett: (vaga) in effetti, ho in mente un esercizio che potrebbe aiutarti.

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William: ho già Visto dove vuoi andare a parare. Non se ne parla neanche!
Isabelle: in effetti come primo esercizio forse è un po’ troppo difficile…
Scarlett: sciocchezze. Quando riuscirai a giocare senza fare confusione tra le mosse dovresti essere a posto, no?
William: mi sta già venendo mal di testa…
Scarlett: e non fare il disfattista, almeno provaci, no?
William: ma sei così crudele anche con i giocatori della tua squadra?
Scarlett: (determinata) se fosse facile, che allenamento sarebbe?

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Scarlett: Isa, ma tu di solito a quest’ora non vai da Handy?
Isabelle: hai ragione, è tardissimo! Sarà già preoccupato!
Scarlett: se vuoi va’ pure, qui ce la possiamo cavare anche da soli. Tanto a scacchi si gioca in due.
Isabelle: va bene, buona partita allora!
William: come no…

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Scarlett: bene, pedone in D3. Tocca a te.
William: lo sai che questo esercizio è di una cattiveria inaudita, vero? Pedone in F6.
Scarlett: non ho chiesto il tuo parere. Pedone in C3.
William: accidenti…

Non avevano fatto ancora neanche due mosse, eppure vedeva già le immagini delle mosse successive sovrapporsi e confondersi nella sua testa. Quello era troppo difficile come primo esercizio, non c’era modo che potesse riuscire a concentrarsi in quelle condizioni.

Scarlett: concentrati, non è difficile.
William: per te forse…
Scarlett: non vorrai mica lasciarmi vincere anche la partita a scacchi?

Nonostante tutto Scarlett cercò di finire quella partita in fretta, si vedeva lontano un miglio che Will avesse le sue buone ragioni per lamentarsi.

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Scarlett: scacco matto.
William: (sfinito) hai finito di tormentarmi?
Scarlett: per oggi sì.

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 16:59
da §HermioneSims§
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Isabelle: ciao Handy! Ti ho portato qualcosa da mangiare dalle cucine. Oggi ho trovato anche qualche nocciola!
Handir: ah. Grazie.
Isabelle: tutto bene?
Handir: … sì, certo.
Isabelle: e allora cosa ci fai chiuso qui dentro?
Handir: non … non avevo molta voglia di uscire oggi.
Isabelle: ah. Senti, ti va se preparo un po’ di tè?
Handir: come vuoi.

Quel giorno Handir sembrava anche più giù di morale del solito, cosa poteva essergli successo?

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Isabelle: allora, cosa ti succede oggi? Sei come… spento.
Handir:… forse inizia a mancarmi un po’ la vita nella Foresta, sai? Cioè, qui sto bene, ma…

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Isabelle: ma non è la stessa cosa, vero?
Handir: … no.

Era comprensibile, lui aveva sempre vissuto in con gli altri elfi in completa armonia con la Foresta e le sue creature. Era normale che adesso si sentisse un po’ solo in quella piccola capanna.

Handir: e mi manca anche molto la mia famiglia.
Isabelle: quindi non è mai venuto nessuno a…
Handir: no, in pratica qui vieni quasi solo tu, e ogni tanto gli altri tuoi amici.

Povero Handir, doveva sentirsi così solo e abbattuto in quel momento… ma cosa poteva fare per aiutarlo?

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Isabelle: senti, sai cosa potremmo fare?
Handir: cosa?
Isabelle: quando il Preside ti ha dato questo posto, non ha mica detto che eri obbligato a startene qui dentro tutto il giorno. Puoi uscire, e andare dove ti pare!
Handir: ah.
Isabelle: per esempio, sei mai stato nel castello?
Handir: no, certo che no!

Lo aveva detto con voce scandalizzata, come se la sola idea fosse ridicola, irrealizzabile.

Isabelle: allora devo assolutamente portarti a vederlo. (Va verso la porta) È un posto bellissimo, sai?

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Handir: aspetta… dove stai andando?
Isabelle: te l’ho detto, al castello. E voglio che ci venga anche tu. (Incoraggiante) Su, andiamo!
Handir: c-cosa?

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 16:59
da §HermioneSims§
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Isabelle: mentre questo è il corridoio che porta alle aule delle lezioni.
Handir: per la grande quercia, ma quanto è alto quel soffitto?

Handir era molto intimorito e spaesato, dopotutto non era mai stato in un edificio più grande della sua capanna prima d’allora. Ma era anche impressionato dall’aria di maestosità e imponenza che emanavano le mura, e dalla bellezza degli arazzi e delle statue. Aveva sempre pensato che il castello sarebbe stato un posto opprimente per lui, ma in quel momento non aveva per niente quell’impressione.

Isabelle: laggiù c’è la Sala Grande. Se vuoi puoi andare là per mangiare con noi. Anzi, tu staresti addirittura al tavolo dei professori! C’è una sedia apposta per il custode là, sai?

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Handir: … è ...
Isabelle: è forte, vero?

Dire forte era poco. La stanza era semplicemente enorme, oltre che luminosissima grazie alle enormi finestre sul fondo della stanza. Per non parlare del soffitto, incantato per rispecchiare il cielo al di sopra del castello.

Isabelle: di sera è illuminata con tantissime candele, che…
Handir: è bellissimo!

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Isabelle: e questo è solo il castello. Fuori dalle mura è pieno di tantissime altre cose da vedere, e…
Handir: io potrei davvero uscire e andare a vederle di persona?
Isabelle: proprio così!

Isabelle gli aveva veramente aperto gli occhi quel pomeriggio. Era libero, poteva fare tutto quello che voleva! Era arrivato il momento di uscire dalla piccola Foresta in cui aveva vissuto tutta la vita, e vedere com’era il resto del mondo. In fondo, non era quello che aveva sempre voluto?

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Handir: grazie Isabelle!
Isabelle: (sorpresa) per… per cosa?
Handir: adesso ho capito cosa voglio!
Isabelle: bene!
Handir: voglio vedere il mondo, di persona intendo.

Detto questo si incamminò con passo deciso verso l’ingresso del castello, Isabelle era quasi costretta a correre per stargli dietro.

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Isabelle: (preoccupata) vuoi dire che vuoi partire?
Handir: sì!

Non era questo che aveva in mente quando aveva deciso di portare fuori dalla sua capanna. Come avrebbe fatto a cavarsela là fuori, tutto da solo? In quel momento, era Isabelle quella preoccupata.

Isabelle: ma…
Handir: non preoccuparti per me, tornerò presto.

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 28 lug 2019, 17:00
da §HermioneSims§
Detto questo questo salutò Isabelle con un sorriso e uscì definitivamente dal castello, senza più voltarsi indietro.

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I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 31 lug 2019, 22:44
da §HermioneSims§
Capitolo 29.5:
Di nuovo Natale (parte 1)


Era di nuovo arrivato dicembre e, come ogni anno, gli studenti poterono tornare a casa loro per le vacanze natalizie. Naturalmente anche i ragazzi approfittarono dell’occasione per rivedere la loro famiglia e i loro amici dopo i mesi passati a Hogwarts.

Casa Harris

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Sig.ra Harris: ragazze! Mi siete mancate un sacco!
Julia: ciao ma’!
Isabelle: ciao!
Sig. Harris: state bene, vero?
Julia: sì! È fichissimo lassù, sai?

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La loro mamma era contentissima di riavere finalmente le sue figlie a casa, dopo aver passato mesi a casa da sola preoccupandosi per quello che poteva succedere loro.

Sig. Harris: allora, raccontatemi tutto. Come state?
Julia: quest’anno non si fa più la sfida accademica! Uffa, io volevo partecipare, si facevano sempre cose divertenti!
Isabelle: c’era da lavorare parecchio, sai? E poi il Preside non ha avuto tutti i torti a cancellarla, l’anno scorso i tuoi compagni di casa hanno provato a introdurre un troll nella scuola come “complemento al progetto”.
Sig. Harris: (preoccupata) un troll?
Isabelle: non preoccuparti, non sono neanche riusciti a portarlo vicino alla scuola. I professori ci controllano molto bene.

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Julia: sai che ho imparato a volare sulle scope? Mi hanno detto che sono anche molto brava, e che se continuo così potrò entrare nella squadra di Quidditch!
Isabelle: cosa?
Julia: ah, già, forse questo non dovevo dirtelo…

Stavolta era Isabelle quella preoccupata: il quidditch continuava a sembrarle terribilmente pericoloso. Soprattutto i bolidi le erano sempre parsi un’inutile fonte di rischio per l’integrità delle ossa dei giocatori.

Sig. Harris: ehm, cosa sarebbe?
Julia: è lo sport che fanno i maghi! Ho visto un paio di partite a scuola, ed è fortissimo! In pratica tutti volano su manici di scopa, e ci sono 4 palle diverse, e…

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Isabelle: mi puoi passare il burro Julia?
Julia: sì, arrivo subito. Che stai preparando di preciso?
Isabelle: degli hamburger.

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Sig.ra Harris: ehi, ma chi è quel tipo nel cortile? Non mi sembra di averlo mai visto prima.
Isabelle: uhm? (Si affaccia anche lei) Ma che… che ci fa lui qui?
Julia: lo conosci?

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 31 lug 2019, 22:45
da §HermioneSims§
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L’aveva riconosciuto subito, era proprio Handir. Ma come mai si aggirava nel cortile di casa sua?

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Isabelle: Handy, sei tu?
Handir: (tremando per il freddo) I-Isabelle?
Isabelle: ehi, ma sei mezzo congelato! Vieni subito dentro, forza!

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Se qualche mese prima vederlo vestito da custode le era sembrata una cosa strana, adesso vederlo lì seduto al tavolo di casa sua era a dir poco assurdo. Come aveva fatto ad arrivare fino nel Kent da Hogwarts, che si trovava praticamente all’altro capo del Regno Unito?

Handir: grazie mille per il tè, è buonissimo.
Julia: ma chi è?
Isabelle: è…
Handir: sono il custode di Hogwarts. Mi chiamo Handy.
Sig. Harris: sembri un po’ giovane per essere già un custode.
Handir: infatti il Preside è stato molto generoso a concedermi questa opportunità.

Isabelle continuava a fissarlo allibita. Aveva un sacco di cose da chiedergli, ma finché sua madre e sua sorella fossero rimaste lì non avrebbe potuto farlo.

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Handir: ho già approfittato fin troppo della vostra ospitalità. Adesso devo ripartire.
Isabelle: cosa? Ma è notte, e là fuori si gela!
Handir: non preoccuparti, ci sono abituato.

Parlando si spostava verso la porta di casa. Sembrava proprio deciso ad andarsene immediatamente.

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Isabelle: ma Handy, aspetta!
Handir: non preoccuparti, sto bene.
Isabelle: ma come ci sei arrivato fin qui? Come hai fatto a trovarmi?

Rispondendo Handir stava già uscendo dalla porta, doveva proprio aver fretta di andarsene.

Handir: ecco, di preciso non lo so neanch’io, sai?

Poteva sembrare una risposta un po’ evasiva, ma era la pura verità. Handir era il primo a non ricordarsi come fosse arrivato là. Lo si poteva chiamare istinto.

I quattro colori di Hogwarts

Inviato: 31 lug 2019, 22:46
da §HermioneSims§
Handir: grazie mille per il tuo aiuto, come farei da solo?

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Isabelle: tornerai a Hogwarts, vero?
Handir: certo che sì. Ma prima ci sono un altro paio di posti che devo assolutamente vedere.

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Sig. Harris: ma sei proprio sicura che quello sia il custode?
Julia: non so, non l’ho mai visto prima…

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Casa Collins

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Hershel: ah, finalmente a casa! Al castello non si sta male, ma l’elettricità iniziava a mancarmi.
Randall: ah, a chi lo dici.

Finalmente Randall avrebbe potuto chiedere a Victoria cosa le stesse passando per la testa. Era da più di un mese che aspettava di poter tornare a casa.

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Hershel: ehi, ciao papà!
Randall: ciao!
Sig. Collins: ciao ragazzi!
Randall: sentite, io vado a salutare Vicky. Alla fine non le ho scritto niente da settembre e sarà incavolata nera con me.
Hershel: da settembre dici? Ahia … in bocca al lupo.

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Toc toc