[CONCLUSA] Terra

Raccontaci le tue storie di gioco!
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archisim
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#71

Dopo un lungo e angoscioso viaggio, i ragazzi si accorsero che il camion rallentava la corsa.
Cogliendo un attimo di distrazione della guardia, Cano salì di scatto sopra una cassa di legno stipata sul fondo del camion, e riuscì a intravedere fuori dal finestrino l'uomo biondo, che sembrava il capo, mentre dava nuove direttive ai suoi uomini per lo sbarco dei prigionieri.

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Come previsto infatti le porte posteriori del camion si spalancarono, e i 4 ragazzi furono fatti rapidamente scendere e introdotti in una piccola costruzione all'interno della quale si trovava un oscuro vano occupato da una serie di scale che scendevano parecchi piani sotto terra.
Dopo l'estenuante discesa, le rampe si concludevano in un umido stanzino.

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Sul muro dirimpetto alle scale era stata attrezzata una scrivania con un computer, e sulla destra un cancello arrugginito precludeva l'accesso ad un area evidentemente sottoposta al controllo militare.
Ma ciò che turbò Loth più di ogni altra cosa, fu l'uomo di spalle che li attendeva al centro della stanza.
Indossava spessi guanti di plastica verde e un candido camice da laboratorio, i capelli biondi erano scompigliati, ma aveva una corporatura e una gestualità purtroppo famigliari.

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Non appena scesero le scale, l'uomo si voltò verso i quattro ragazzi, rivelando sul volto anche un grosso paio di occhiali che ne mascheravano gli occhi, che però non erano sufficienti a celarne l'identità: si trattava infatti del dott. Mellyn, colui che proprio pochi giorni prima, sotto la supervisione di Ryu, aveva eseguito diversi esami su Loth riuscendo probabilmente anche'egli a scoprire ciò che Ryu aveva deciso di rivelare alla ragazza.

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#72

Capitolo 15: "Tre complici"


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L'ultima cosa che i ragazzi ricordarono degli istanti seguenti all'incontro con il dottor Mellyn, fu l'ingresso in un lungo corridoio che conduceva alla porta di un ascensore.
Dopo che il generale Hisoku ebbe premuto il pulsante -3, i ricordi di Loth e i suoi amici diventarono vaghi.

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Ancora stordita e coi sensi annichiliti, il risveglio di Loth avvenne in una tetra piccola stanzetta decadente, all'interno della quale erano messi a disposizione della prigioniera un letto logoro e una latrina orrendamente sporca.
Riprese le forze, non appena gli occhi riuscirono ad individuare i contorni del locale nella luce fioca, la ragazza cercò di alzarsi barcollando, ma per riuscire a mantenere una posizione eretta dovette sorreggersi anaspando sulle pareti luride della stanza.
Appoggiatasi ad una di esse, guardandosi intorno Loth si accorse di essere completamente sola.

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Il silenzio era rotto solo dal rumore flebile dell'acqua che scorreva lentamente nella tazza della latrina, e Loth si gettò contro le sbarre che sigillavano un lato della stanza per cercare di scorgere al di fuori il segno di una qualche presenza.
Non percependone alcuna, arretrando di qualche passo, d'istinto non potè fare altro che gridare con tutto il fiato che aveva in gola.

Loth: AIUTO!! Vi prego aiutatemi! C'è qualcuno che può sentirmi?

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Il grido di Loth risvegliò dal torpore gli altri ragazzi, che erano tenuti prigionieri in due piccole celle adiacenti, ma che a causa delle sbarre non potevano essere viste se non dall'esterno della cella.
Cercando di sincerarsi delle rispettive condizioni, Loth, Cano e Setsuna si accorsero che Sara non rispondeva ai loro richiami, e pensarono non si fosse ancora risvegliata dopo lo shock subito.

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archisim
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#73

Le loro speranze furono disilluse quando il generale Hisoku entrò nel corridoio che collegava le tre celle per prelevare i ragazzi: una volta oltrepassate le sbarre, guardandosi l'un l'altro realizzarono con orrore che Sara non era tra loro, e non lo era mai stata poichè le celle erano solamente tre, attrezzate per tre persone solamente.
Malgrado ognuno di loro non desiderasse altro che conoscere la sorte toccata a Sara, nessuno dei tre osò rivolgere la parola al generale, il quale bruscamente li fece mettere in fila e scrutandoli da dietro i grossi occhiali scuri, li condusse attraverso un altro lungo corridoio verso una porta metallica completamente divorata dalla ruggine.

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Oltre la porta, si apriva una grande stanza invasa su ogni parete da strani macchinari, anch'essi notevolmente degradati, ma tutti apparentemente in funzione: tutto l'ambiente era intriso di un fumo pesante e caldo, e si udiva un forte scroscio di acqua che ribolliva.
Ad armeggiare tra le numerose macchine vi era come sempre il dottor Mellyn, che si diresse immediatamente verso il generale per comunicargli importanti aggiornamenti.

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Non appena il generale fu distratto dallo scienziato, Loth, incuriosita, con molta cautela fece per avvicinarsi al parapetto che delimitava la vasca dalla quale proveniva il caldo vapore.
All'interno della vasca, sul fondo, ribollivano quattro grossi pozzi pieni di un denso liquido verde acceso, dai quali si diramavano diversi tubi che poi venivano convogliati in un buco circolare al centro della vasca, del quale non si poteva vedere il fondo.
Sopra la vasca era sospesa una passerella dalla quale probabilmente era possibile guardare direttamente all'interno della fossa centrale.

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Tutto lo stabile era decisamente pericolante, e anche la tenuta dei tubi non era ottimale, poichè in diversi punti della stanza del liquido denso e maleodorante si riversava sul pavimento, inoltre diverse macerie erano accumulate contro il muro, e la passerella metallica che correva lungo il perimetro della vasca sembrava aver ceduto in diversi punti.
Loth stava ancora analizzando il laboratorio, quando il cigolare della porta alle sue spalle fece voltare tutti in direzione dell'ingresso.

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#74

Capitolo 16: "Legami"


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Nava camminava nervosamente nel suo studio: era rimasta attaccata al telefono tutta la giornata, fin da quando, preoccupata, aveva provato a reperire Cano e Loth, i quali non erano rientrati a casa e dei quali non aveva notizia ormai da molte ore, troppe per pensare a un semplice ritardo.
Il telefono del figlio non aveva campo, allora aveva provato a chiamare anche Ryu nel caso fosse con loro, ma anche il cellulare del militare risultava spento, cosa alquanto sospetta vista la condotta solitamente impeccabile di Kazuhiko.
Avendo intuito la gravità della situazione, Nava aveva mandato Atarie e Beren alla ricerca del fratello, confidando nel loro legame "speciale", e nel frattempo aveva avvertito i superiori della irreperibilità di Ryu, così come imposto dalla procedura.

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Proprio in quel momento Atarie e Beren rientrarono in casa, e Nava si precipitò da loro per avere notizie.
Atarie aveva perlustrato tutta la zona intorno alla scuola, ma non aveva trovato traccia dei due scomparsi. Stesso risultato aveva ottenuto Beren, che aveva interrogato altri studenti frequentanti l'istituto: le tracce dei ragazzi si perdevano proprio all'uscita dopo la fine delle lezioni. Beren era riuscito però a sapere che insieme a Loth e Cano dovevano trovarsi anche Sara e Setsuna, ma nemmeno loro erano rientrati a casa, quindi era successo sicuramente qualcosa di grave ai ragazzi.

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Nava supplicò i suoi figli di concentrarsi per riuscire a localizzare Cano, ma Beren spiegò che non riusciva più ad avvertire la sua presenza: probabilmente Cano si trovava in un luogo troppo lontano, o qualcosa ostacolava il loro legame mentale, e certamente lo stato di agitazione in cui si trovavano i fratelli non facilitava la cosa.

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Nel tentativo di stabilire un contatto col fratello, Atarie e Beren decisero così di concentrarsi insieme, nella loro stanza, dove erano appesi i surreali quadri dipinti da Cano, forse anch'essi potevano avere un significato.

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Akuiyumi
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#75

:sohno: :sohno:
Tutta questa storia non mi piace per niente. Ho solo domande in testa e nessuna risposta :shock: :shock:
Spero solo che Nava la trovi in fretta e la salvi da... qualunque cosa vogliano farle, anche se fosse una cosa buona. >.<
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#76

:sohno:
E mo?
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#77

Akuiyumi ha scritto: :sohno: :sohno:
Tutta questa storia non mi piace per niente. Ho solo domande in testa e nessuna risposta :shock: :shock:
Spero solo che Nava la trovi in fretta e la salvi da... qualunque cosa vogliano farle, anche se fosse una cosa buona. >.<
Non credo siano cose buone u_u
:sgrr:
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#78

Capitolo 17: "Mente criminale"


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Quei capelli corvini e quella bocca rossa e carnosa, Loth li conosceva bene.. le avevano subito riportato alla mente la terribile serata in cui le sue speranze verso Ryu erano definitivamente state disilluse, quando era stata additata come ospite indesiderato, sotto gli occhi di tutti, e scacciata in malo modo dalla festa... la terribile serata in cui aveva potuto osservare lo sguardo innamorato di Ryu verso la sua bellissima fidanzata, capendo che una scialba ragazzina come invece era lei, non avrebbe mai potuto conquistare un uomo brillante come lui.

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La donna che si trovava lì davanti ai ragazzi, era proprio Oluha e, dal suo atteggiamento, era evidente che non era lì per aiutarli, mentre invece sembrava completamente a suo agio nel laboratorio. Se Loth non l’avesse conosciuta di persona pochi giorni prima, non avrebbe potuto credere che la delicata fanciulla, avvolta in quell'elegantissimo vestito, potesse essere la stessa persona che si trovava ora davanti, inguainata da un'aderentissima tutina di pelle nera e borchie, con i capelli sciolti disordinatamente sulle spalle, e uno sguardo tutt'altro che cordiale.

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Non appena la donna fece qualche passo per avvicinarsi ai ragazzi, Loth le si scagliò contro, piena di rabbia e risentimento come mai non si era sentita:

Loth: Tu! Sei stata tu a fare tutto questo? Ma come hai potuto!? Ci sei tu dietro all'incidente di Ryu? E' per colpa tua che Ryu è stato ferito! Lui ti ama, e tu gli stai facendo tutto questo! E' me che vuoi? Prenditela con me! Ryu e gli altri non c'entrano! E tra me e il tuo fidanzato non c'è mai stato niente di niente.. lui.. ama te, purtroppo.. non posso credere che tu stia facendo tutto questo per..

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Oluha: Ragazzina.. ti sembro una persona così sprovveduta, da dannarsi l'anima perchè una insignificante sciacquetta pelle e ossa gira intorno al mio fidanzato? Oh sì.. sei proprio tu quella che voglio.. ma non hai minimamente capito quello che ho in mente per te


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Liquidata la ragazza, Oluha si scostò da Loth, la quale restò pietrificata dalla risposta della donna, e con aria estatica si rivolse verso il generale Hisoku e il dott.Mellyn.

Oluha: Richard, Gingetsu.. è un piacere rivedervi entrambi qui.. finalmente abbiamo trovato quello che abbiamo a lungo tempo cercato.. ora non abbiamo più ostacoli per portare a termine le nostre ricerche.. il segreto della vita eterna è qui, nelle nostre mani, dopo tanti sforzi, dopo tante battaglie perse e progetti abbandonati..
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#79

Nell'udire le deliranti parole di Oluha, i ragazzi si guardarono l'un l'altro, consapevoli a questo punto che la loro sorte era nelle mani di una persona crudele, che avrebbe potuto fare di loro ciò che voleva, poichè ormai erano entrati a fare parte di un misterioso piano criminale concepito dalla mente perversa di quella donna. Improvvisamente Setsuna, che fino a quel momento era rimasto in disparte, non potè più trattenere l'angoscia e, vincendo la paura, si rivolse ad Oluha, con fare deciso: voleva sapere dove fosse stata portata l’amata sorella, che era stata sequestrata insieme a loro, ma che non era stata rinchiusa nelle celle dove si erano risvegliati i tre ragazzi, per affrontare da sola chissà quale terribile sorte.

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La donna, stupita dall'intraprendenza del ragazzo, socchiuse gli occhi e accennò un ghigno soddisfatto, poi, avvicinandosi al dott. Mellyn chiese delucidazioni sull'andamento delle ricerche.

Oluha: Richard, come procedono le sperimentazioni sulla cavia?
Richard: Ehm.. ecco.. non abbiamo ancora ottenuto i risultati sperati, come hai potuto tu stessa constatare poco fa, ma siamo riusciti a sintetizzare il prodotto.. ora che siamo finalmente in possesso dell'elemento chiave, possiamo procedere..
Oluha: Perfetto.. e dato che i ragazzi sono così ansiosi di rivedere la loro amica, direi che possiamo accontentarli..


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Oluha scambiò uno sguardo d'intesa con Hisoku e lo scienziato, facendo cenno a Mellyn di fare strada e indicando invece al generale di tenere d'occhio i ragazzi, che vennero spintonati bruscamente al seguito del dottore, verso il luogo dove era tenuta prigioniera Sara.
Prima di uscire da laboratorio, Oluha si voltò verso Loth, e con espressione di sfida, apostrofò la ragazza:

Oluha: Sei sicura di voler vedere con i tuoi occhi quanto dolore ha causato la tua stessa esistenza?

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#80

Sì sì! Ti prego tizia dal nome ehm.... particolare..... mostrale! Mostraci! Sempre troppo corti questi aggiornamenti!
Comunque non me l'aspettavo proprio che ci fosse lei dietro! :-o :-o
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