[CONCLUSA] Per sempre

Raccontaci le tue storie di gioco!
Da quelle inventate alle sfide che hai intrapreso!
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archisim
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#61

Subito il maestro d’armi più anziano si mise a dare ordini e disposizioni,
facendo fretta ai suoi sottoposti perché impugnassero i forconi:
quello non era sito adatto per una fanciulla di alto rango,
era meglio coprire con un po’ di paglia tutto quel fango!

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In men che non si dica tutte le erbacce erano state fatte sparire
e due zelanti compari avevano già sparpagliato il fieno per dormire,
anche se nel disporre qua e là la paglia con abilità ed attenzione
avevano sussurrato tra sè e sè ben più di una maledizione.

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Quando finalmente tutto venne accuratamente ordinato a dovere
ci fu da questionare sul posto in cui ognuno avrebbe dovuto giacere:
il posto più asciutto doveva toccare alla gentil dama, quello più scomodo al garzone,
ma siccome quest’ultimo si lamentò, fu mandato a fare la guardia al portone.

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Mentre lo sventurato, fuori al freddo, ancora si crucciava del suo fato,
all’interno quasi tutto il gruppo era ormai addormentato:
l’unico ancora vigile era solo il cavaliere più esperto
che, per abitudine, era solito dormire con un occhio aperto.

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Ma la stanchezza accumulata era tanta, e conciliante il tepore
e tutti, chi prima, chi dopo, erano stati vinti dal senso di torpore.
Nel cuore della notte però qualcuno perse il sonno all’improvviso:
era la giovane fanciulla dai rosei capelli che le adornavano il bel viso.

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#62

Con passo leggero come solo una donna è in grado di fare
era scesa silenziosa come un ladro che tenta di scappare,
superato qualche ostacolo tra lei e la fuga ormai non c’era più nulla:
il giovane garzone, di guardia alla porta, dormiva come un bambino nella culla.

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Il desiderio notturno di una donna tanto inquieta quanto bella
era solo quello di una cavalcata verso il cielo, come a rincorrere una stella:
col firmamento riflesso negli occhi e i capelli scomposti per la brezza
l’amazzone a cavallo era una visione di incredibile bellezza.

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[RIGHT]Ma le Moire che filano lo stame della vita e lo tessono all’infinito
avevano già iniziato ad intrecciare il ricamo di un destino maledetto e proibito
quando, alle prime luci del mattino, cercando ristoro per il suo destriero fidato,
la principessa incontrò, disteso in un radura, colui che avrebbe per sempre amato.

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#63

...un bel giorno incontrò un principe e se ne innamorò...

Incuriosita dal fatale incontro, l’incosciente principessa si avvicinò allo straniero
ancora non sapeva che quel momento non avrebbe più abbandonato il suo pensiero:
ma se il destino rivelasse subito i mali a cui si va incontro senza motivo
il comportamento in quella circostanza non sarebbe stato così lascivo.

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Il giovane era bello, bionda la chioma e magnetico lo sguardo..
..Cupido tese la corda e dall’arco scoccò un dardo:
quando si tratta di clichè non è possibile evitare scene mielose
se ben si vogliono descrivere certe avventure amorose.

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Mentre i due sventurati facevano conoscenza e si scambiavano le cordialità
notarono che anche i due destrieri sembravano mostrare una certa affinità.
Rotto il ghiaccio, con la scusa dell’inciucio tra gli ignari cavalli
la principessa e il bel giovine presero a cavalcare insieme per le valli.

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Fianco a fianco, trottando di radura in radura,
dal fitto bosco si ritrovarono insieme su un’altura:
da lassù si poteva vedere persino il mare
ma i due avevano ben altro da ammirare.

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Con gli occhi negli occhi, nient’altro poteva distrarre la loro attenzione
e a chiunque sarebbe stata evidente la loro immediata infatuazione.
Ma ormai la Luna aveva fatto posto alla Sole del mattino
e il giorno è poco adatto ad un incontro clandestino.

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#64

Tornata controvoglia a palazzo con gli altri cavalieri che la cercavano da ore
Emeraude non faceva altro che pensare all’uomo che le aveva rubato il cuore:
di lui ben poche referenze aveva raccolto nell’arco di quella serata
ma a lei bastava sapere di esserne completamente innamorata.

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La notte successiva scelse con cura il suo abbigliamento:
doveva assolutamente tornare al luogo del loro primo appuntamento.
Uscendo di soppiatto da palazzo senza farsi vedere da anima alcuna
cavalcò col cuore in gola fino alla romantica laguna.

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Lì, come aveva ardentemente sperato,
vi trovò il suo bel giovane innamorato:
anche lui aveva passato una lunga insonne nottata
aspettando solo il momento per raggiungere la sua amata.

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Complice la notte con tutto il suo mistero
montati di nuovo in sella abbandonarono il sentiero
lanciandosi giocosi in un reciproco inseguimento
mentre in cielo ad osservarli c’era tutto il firmamento.

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Ammaliati dallo spettacolo che si svolgeva sopra le loro teste
fermarono i cavalli nel bel mezzo del paesaggio agreste
e l’uno accanto all’altra senza emettere alcun fiato
rivelarono alle stelle ciò che avrebbero desiderato.

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#65

Ai propri desideri bisogna sempre prestare attenzione
poiché potrebbero generare un’ambigua situazione:
galeotta fu la mano e intraprendente il possessore
ma proprio in quell’istante ebbe inizio il loro grande amore.

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Fu così che, sullo sfondo di una Luna complice e impertinente,
i due si abbandonarono a una sincera passione travolgente
senza conoscere l’un dell’altra nulla se non il nome
che da solo non avrebbe certo impedito la loro unione.
***
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Del bel giovane di cui abbiamo fin’ora piacevolmente parlato
un dettaglio interessante, però, non vi è stato rivelato:
Louis è il suo nome e fin qui nulla di sconveniente,
ma è dal casato della Pietra che lui discende direttamente.

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La rivalità tra Pietra e Fiori, questo il casato della donna per cui langue,
ormai da molte ere è causa di guerra e spargimenti di sangue:
il povero Louis seppur innamorato, questo ostacolo lo conosce bene
ma non può certo ripudiare la famiglia a cui appartiene.

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Del rischio che sta correndo lo mette in guardia anche la dolce sorellina
con la quale Louis si confida giocando a scacchi presto ogni mattina:
per quanto indifesa e innocente possa sembrare la tenera infante
nasconde in sé un oscuro maleficio che la rende assai inquietante.

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Il pensiero che una donna sconosciuta possa rubarle l’amato fratello
porta la bimba a concepire un terribile ed elaborato tranello:
se il cuore di Louis con una donna dovrà condividere
quale sarà la donna potrà essere solo lei stessa a decidere.
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#66

...ma non vissero mai felici e contenti.
Mentre l’infelice amore tra i due giovani innamorati bruciava inappagato
e la perfida sorella decideva il modo il cui lo avrebbe in ogni modo contrastato,
nelle terre di mezzo tra i due regni si consumava ancora una sanguinosa guerra
e dei due schieramenti molti valorosi soldati rimanevano uccisi a terra.

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La sorte di alcuni di loro poteva sembrare più fortunata
poiché una parte anziché essere uccisa veniva catturata
ma non così roseo era invece il loro avvenire
perché non conoscete le torture che avrebbero dovuto subire.

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Anche la bella Emeraude aveva perso in battaglia molti amici leali
ma era impossibile ormai interrompere le ostilità tra i due casati reali.
La causa della guerra molti l’avevano negli anni ormai dimenticata
ma si trattava sicuramente di qualche terra che era stata illegalmente conquistata.

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La saggia principessa che di lì a poco sarebbe diventata regina
si chiedeva cosa mai potesse mettere fine a quella carneficina:
cosa mai avrebbe potuto unire i due regni così saldamente
da poter regalare finalmente un’era di pace a tutta la sua gente?

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Nel suo ventre in realtà stava già crescendo la risposta al quesito:
un bambino di sangue misto poteva rendere tutto il popolo unito.
Ma della creatura che portava in grembo ella era ignara
e così rimase finché la gravidanza non fu del tutto chiara.

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#67

Se solo Emeraude avesse ascoltato il suo corpo più attentamente
e l’arrivo del piccolo erede fosse stato annunciato immediatamente
altri non avrebbero potuto approfittare in modo scorretto
di ciò che una potentissima indovina aveva molto prima predetto.

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Infatti nel casato rivale l’indovina aveva visto nel futuro un bambino
che avrebbe potuto riunire i due regni verso un comune destino:
si erano fatti molti progetti su come sfruttare quell’evento a proprio vantaggio,
ma alla fine tutti erano concordi nell’agire nel modo più saggio.

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Ma qualcuno vicino al principe non poteva sopportare di non essere più la favorita
e così la sorellina rivelò la sua recondita natura malvagia e incattivita:
in lei dimorava uno spirito potente dal carattere cupo e mietitore
e il solo guardarla negli occhi provocava a chiunque un brivido di terrore.

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Sotto mentite spoglie, sfruttando i suoi poteri soprannaturali
riuscì a introdursi con un manipolo di uomini nelle altrui stanze reali
rapendo la gestante regina ormai incapace di difendersi a causa del prominente pancione
e senza informare anima alcuna la rinchiuse nel proprio castello in prigione.

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La sorella gelosa pensava così di conservare l’amore del proprio fratello
preservando pura la stirpe uccidendo l’erede mezzo sangue nel proprio castello:
così facendo avrebbe tolto ogni speranza di pace tra i casati di Pietra e Fiore
ma la sua mente annebbiata dall’odio non vedeva soluzione migliore.

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#68

In una notte di Luna piena venne dato alla luce lo sfortunato bambino
che emesso il primo vagito venne strappato alla madre per un crudele destino.
Si compiva così il piano malvagio della bambina che voleva essere amata
precludendo ogni speranza alla fine di una guerra sconsiderata.

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La madre affranta venne lasciata agonizzante alle porte del palazzo reale
per poter raccontare di come fosse crudele il destino di chi sfidava la legge naturale.
Quella notte la regina Emeraude richiamò gli spiriti più malvagi e potenti,
e scagliò una tremenda maledizione per proteggere le sue genti.

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Da quel giorno qualunque figlio concepito tra le due stirpi rivali eterne
non sopravvive un giorno nemmeno se tenuto tra le braccia materne:
oltre ad essere interdetta per legge ogni romantica avventura
la nascita di un bambino di sangue misto è impedita dalla natura.

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Il gesto della regina fu impulsivo, la sua immensa pena tentava di lenire:
così facendo voleva forse risparmiare la stessa sofferenza alle madri a venire.
Il proprio figlio adorato non aveva potuto nemmeno per un minuto accarezzare
e con il cuore in pezzi, esausta, morì per l’incontenibile dolore.

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Così si conclude la leggenda della guerra di due regni, e il finale è triste,
ma molti restano i dubbi, e imperdonabili le sviste:
leggendo questo racconto chiunque si chiederà dove sia la neonata creatura
e se dei Fiori o della Pietra sia manifesta la sua natura.

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Può essere che colui che scrisse la storia attenendosi ai dichiarati eventi
avesse omesso dei passaggi che potevano essere noti solo ai presenti:
con un narratore onnisciente, ritenetevi voi lettori quindi molto fortunati
se ora qualcuno sarà in grado di dirvi come i fatti siano realmente andati.
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#69

Verità svelate

Come ben dovreste sapere, in ogni leggenda si trova un seme di verità, ma questa verità a volte è sepolta sotto uno spesso strato di menzogna, per cui anche per un occhio esperto sarebbe difficile notare la terra smossa: e questo è il caso della nostra storia.
Sebbene i nostri protagonisti, Emeraude, Louis, la diabolica sorellina e il neonato mezzosangue non abbiano comunque avuto un felice destino, è utile per la vostra comprensione che ora vi spieghi ciò che ha portato i destini di Luce, Sephiro e Lestat a intrecciarsi con le passate vicende dei loro genitori, quindi ora, ripartiamo dal principio.

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La bella Emeraude, principessa prossima al trono del Casato dei Fiori, era ben conosciuta per il suo carattere ribelle e per i suoi modi burrascosi, ebbene sì questo corrisponde a verità: ancora veritiera, e forse addirittura non sufficientemente decantata, era la sua formidabile bellezza, per cui è facile credere che il giovane incontrato sulle sponde del fiume non abbia dovuto fare sforzo di coscienza per intendersela con la fanciulla.
Evidentemente anche il fortunato - per ora - giovane doveva essere piuttosto belloccio, poiché Emeraude, abituata alla corte assillante di ogni genere di pretendente, non poteva certamente cedere a uno sconosciuto di dubbie qualità fisiche.
La leggenda narra che tra i due nacque subito un amore travolgente, e una notte dopo l'altra la coppia si incontrò al chiaro di Luna, perdendosi in romantiche passeggiate a cavallo o ammirando le stelle sfiorandosi timidamente le mani.

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Nulla di più falso: trovereste mai credibile una coppia di giovani, nel pieno della bellezza e della prestanza fisica, rischiando tutte le notti di essere diseredati dal rispettivo casato, che si incontra solo per compiacersi l'uno della seppur gradevole compagnia dell'altro?
Per i due innamorati, ogni radura buia, ogni capannuccia abbandonata, era buona per compiacersi l'uno dell'altra in maniera decisamente più terrena: l'epoca però non era ancora matura per i moderni anticoncezionali, e per quanto ci si arrangiasse egregiamente con metodi ‘alternativi’, le gravidanze inaspettate erano decisamente frequenti.

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Proprio questo capitò infatti alla coppia inesperta: un bel giorno Emeraude capì che le sue notti brave l'avrebbero resa di lì a poco mamma e, seppure piacevolmente turbata, decise per tempo di renderlo noto al padre del bambino, recandosi di persona, ben scortata dai più fedeli cavalieri, a portare la felice novella al suo Louis.
La felice novella arrivò come un pesante macigno (per restare in tema), poichè tralasciando il fatto già d per sè grave, che il nostro Louis apparteneva al casato della Pietra, da millenni ostile al Casato dei Fiori, Emeraude scoprì con condivisibile rammarico che il suo bell'amante era un membro della famiglia più importante del Casato, già promesso sposo ad un altra fanciulla, e con ella destinato a prendere le redini del Casato cui apparteneva.
Scoperta la tresca con una fanciulla di deprecabili origini, la madre del ragazzo andò su tutte le furie, e avrebbe maledetto sedutastante Emeraude, se ella non avesse saputo difendersi a dovere.

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Con la presenza di un erede illegittimo, la guerra per la supremazia tra i due casati di inasprì, e fu proprio in questo periodo che il terrore raggiunse l'apoteosi.
Ma il casato della Pietra non poteva permettere che un loro figlio crescesse in seno al nemico, e così una notte, un manipolo di uomini scelti e ben addestrati riuscì a introdursi nel castello nemico e prelevare la principessa in gravidanza ormai avanzata e rinchiuderla nelle segrete finchè non avesse partorito.
Purtroppo i dettagli più truci di questa storia corrispondono a verità, e la giovane principessa fu fatta partorire in una cella tra atroci sofferenze, seppur inferiori a quelle che provò quando il bambino appena avuto le fu strappato per sempre dal grembo.

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#70

Ella però non morì, la sua anima, seppur irrimediabilmente lacerata, era tenace, e una volta ritornata al castello, giurò tremenda vendetta verso coloro che avevano fatto l'imperdonabile sbaglio di lasciarla sopravvivere al figlio: raccogliendo tutte le sue forze, riuscì a scagliare una maledizione così potente da non poter essere spezzata se non con un estremo sacrificio, e da quel giorno tutti i figli concepiti in commistione di sangue, sarebbero nati morti, oppure vissuti per poche ore dalla nascita, in indicibili sofferenze.
Dopo aver consumato gran parte di ciò che restava della sua anima per questa maledizione, la principessa cadde in una profonda depressione, e si rese necessario il suo trasferimento in una zona sacra del regno, popolata da spiriti della Luce che avrebbero aiutato il suo recupero fisico, e forse, seppur difficilmente, quello mentale.

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Ma l'amore vero è capace di illuminare ogni cosa, e durante la sua permanenza nella terra della Luce, Emeraude conobbe colui che sarebbe stato l'amore della sua vita, e con il quale avrebbe messo successivamente al mondo due bellissime bambine, di nome Nova e Luce, che per un lungo periodo della loro esistenza vissero amate da entrambi i genitori in questo mondo idilliaco.

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Eletta per successione diretta Regina dei Fiori, Emeraude fu costretta a trasferirsi con le figlie lontano dal regno della Luce: la sua anima, che altrimenti sarebbe stata destinata a vivere per molti e molti anni ancora, iniziò rapidamente ed esaurirsi a causa della maledizione lanciata anni prima, e poco prima di morire, la Regina fu trasformata in un maestoso albero di ciliegio, immediatamente trapiantato in una sala del palazzo per vegliare, con la sua potente aura magica, sul futuro delle bambine.
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Mentre la dinastia dei Fiori riprendeva faticosamente in mano il suo destino, il Casato della Pietra già da tempo era tiranneggiato da una sovrana carismatica e potente, che in realtà fin dalla sua infanzia tirava celatamente le redini di tutto il casato: l'enigmatica sorellina di Louis infatti, dotata sin da piccola di una spaventosa forza spirituale, era riuscita con incantesimi e sotterfugi a piegare il destino al suo volere, anche grazie ad una serie di sfortunati quanto incredibili eventi che avevano colpito il casato.
Anni prima, intenzionata ad eliminare qualsiasi prova del tradimento del figlio verso il suo casato, la madre di Louis era decisa ad uccidere il bambino appena nato, ma il padre del piccolo, incapace di un atto tanto crudele, aveva implorato la madre di risparmiargli la vita.

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Ottenuta la grazia, il bambino rimase però vittima della maledizione invocata dalla sua stessa madre, e sarebbe perito tra atroci sofferenze se il padre, forse per espiare il suo peccato, non si fosse sacrificato donandogli la sua parte di anima rimanente, in modo da prolungare, seppur per un tempo indefinito, l'esistenza del piccolo.

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