I quattro colori di Hogwarts
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Amelie: ragazzi, dobbiamo vincere questa sfida, a tutti i costi! E per vincere dobbiamo fare meglio delle altre case!
???: a proposito, secondo voi che staranno facendo?
Noah: probabilmente i Grifondoro si staranno perdendo dietro a qualcosa di stupido, i Tassorosso staranno parlando di unicorni e i Corvonero saranno già sommersi in libroni polverosi scritti in antiche rune.
Nessuno aggiunse altro in proposito, la descrizione sembrava sufficientemente accurata.
Amelie: (pensierosa) ci serve qualcosa che faccia colpo…
Phoebe: potrebbe servire portare a termine qualche pozione o incantesimo difficile, di quelli che di solito non si fanno qui a scuola.
Amelie: qualcuno di voi sa fare qualcosa di utile?
???: io so fare l’incantesimo di camuffamento.
Amelie: sul serio Isaac?
Isaac: sì, me l’ha insegnato mio padre che lavora con gli Auror.
Gli Auror erano dipendenti del ministero della Magia occupati nella lotta contro il crimine, e in particolare contro i maghi oscuri. Dovevano seguire un addestramento molto duro e conoscevano incantesimi molto complessi. Esattamente quello di cui avevano bisogno in quel momento.
Amelie: facci vedere. Fa scomparire… quella poltrona.
Isaac: va bene. (Tira fuori la bacchetta) Desilludo!
La poltrona diventa praticamente invisibile. Poi Isaac fece un altro gesto complicato con la bacchetta, e quella ricomparì.
Amelie: per la barba di Merlino… in effetti potrebbe tornarci molto utile. Se non erro i mantelli dell’invisibilità sono fatti partendo da questo incantesimo.
Noah: riuscire a fare da soli un mantello dell’invisibilità farebbe sicuramente colpo.
I mantelli dell’invisibilità erano oggetti molto rari e ricercati, perché permettevano di rendere completamente invisibile chiunque li indossasse.
Amelie: (pensierosa) un incantesimo di camuffamento… potremmo lavorare su questo, sulle tecniche di camuffamento! Phoebe, tu sei brava con le pozioni, giusto?
Phoebe: giustissimo.
Amelie: credi di poter provare a fare una pozione polisucco?
(*La pozione polisucco è una pozione estremamente difficile da preparare che permetteva di assumere le sembianze di chiunque, purché si disponesse di una parte della persona di cui si voleva assumere le sembianze (solitamente si optava qualche capello).*)
Phoebe: non so… ho letto una volta il procedimento, e mi è sembrato abbastanza complicato. E anche recuperare tutti gli ingredienti non deve essere facile…
Amelie: se ti troviamo gli ingredienti, credi di poterci riuscire?
Phoebe: posso provarci, ma non vi assicuro niente.
Amelie: poi potremmo aggiungere anche sugli incantesimi illusori, ad esempio.
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Noah: per quelli nuovi che non possono ancora cimentarsi in incantesimi complicati propongo di aggiungere una parte del progetto legata agli eventi storici il cui esito è dipeso da illusioni o altri camufammenti.
Amelie: sembra sensato. Hai sentito William? Tu ti occuperai dell’aspetto storico.
William: se proprio devo…
A differenza di tutti gli altri non era per niente interessato al progetto. Probabilmente perché, in fondo, non gli importava molto di chi avrebbe vinto la coppa delle case. Ma se voleva continuare a convivere con i suoi compagni di casa doveva partecipare anche lui, per quanto poco gli importasse.
Amelie: sembra sensato. Hai sentito William? Tu ti occuperai dell’aspetto storico.
William: se proprio devo…
A differenza di tutti gli altri non era per niente interessato al progetto. Probabilmente perché, in fondo, non gli importava molto di chi avrebbe vinto la coppa delle case. Ma se voleva continuare a convivere con i suoi compagni di casa doveva partecipare anche lui, per quanto poco gli importasse.
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Off Topic
Commento:
In questo capitolo compaiono una marea di personaggi, ma non preoccupatevi troppo: per seguire basta inquadrare i protagonisti e i loro parenti stretti. Di tutti gli altri non mi ricordo bene i nomi neppure io
In questo capitolo compaiono una marea di personaggi, ma non preoccupatevi troppo: per seguire basta inquadrare i protagonisti e i loro parenti stretti. Di tutti gli altri non mi ricordo bene i nomi neppure io
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Wow che idea interessante quella del preside...non vedo l'ora di vedere come svilupperanno i vari temi le diverse case...sembrano tutti molto interessanti ** Chissà chi vincerà!
mmm difficile la scelta su chi tifare
Hanno tutti lo stesso aspetto...In questo mare di mediocrità....Posso essere qualsiasi cosa....Tutto ciò che voglio essere...
Io sono il Nemico
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Capitolo 8.1:
Sul Lago
Una volta definiti i compiti di ognuno nel progetto, tutti gli studenti si catapultarono in biblioteca per accaparrarsi i libri migliori. Per quanto il locale fosse spazioso, in quel momento definirlo affollato sarebbe stato un eufemismo.
Scarlett: ehi Isabelle! Hanno incastrato anche te allora!
Isabelle: oh, ciao Scarlett.
Scarlett: hanno chiesto anche a te di fare la parte più pallosa di tutto il progetto?
Isabelle: non ci ho capito molto, ma credo che dovrò aiutare Natalie con l’introduzione.
Scarlett: Natalie?
Isabelle: è una ragazza con gli occhiali, del secondo anno.
Scarlett: a me invece hanno appioppato l’unica parte noiosa di tutta la ricerca, tutti si divertiranno a provare i duelli mentre a me toccherà studiare la teoria su libri polverosi! Uhm, forse però non dovevo dirtelo… voi invece su cosa lavorate?
Isabelle: non sono sicura di potertelo dire…
In quel momento Randall sbucò da dietro uno scaffale, con sé portava un libro molto voluminoso che lasciò cadere platealmente sul tavolo più vicino.
Randall: che fatica… ehi, ciao ragazze!
Scarlett: ciao, Randall giusto?
Isabelle: ciao.
Morgan: Randall, puoi tenermi anche questo?
Randall: mettilo su quella pila sul tavolo.
Scarlett: ehi, ma volete prendervi tutta la biblioteca?
Randall: non lo escludo. E poi hai visto che razza di libri stanno prendendo? La maggior parte sono scritti in antiche rune, sarà una faticaccia capirci qualcosa.
Scarlett: fate sul serio, allora.
Randall: da quel che vedo non siamo i soli. Per esempio ci sono un paio di tassorosso nel reparto sulle creature magiche che hanno una pila di libri più alta della mia. Sapete per caso su cosa stanno lavorando?
Isabelle: non sono sicura di poterlo dire...
Randall: tanto non resterà segreto ancora a lungo. Per esempio, da quanto abbiamo potuto vedere, i serpeverde stanno lavorando agli incantesimi di illusione e i grifondoro a qualcosa che c’entra con i duelli. Noi invece stiamo lavorando sulla magia arcaica.
Scarlett: avete occhio.
Isabelle: uhm… sinceramente non ho capito molto bene di cosa vogliono parlare. C’entravano gli animali magici e gli ecosistemi, mi sembra.
Randall: wow, ma è geniale! Come abbiamo fatto a non pensarci noi?
Scarlett: basta, mi sto annoiando qui! Che ne dite di andare al lago? Potremmo esercitarci un altro po’ con il volo!
Isabelle: uhm, non saprei…
Randall: non ho molta voglia di volare, ma un giro al lago lo faccio volentieri.
Scarlett: cosa stiamo aspettando allora? Andiamo!
Isabelle: non so, non mi sembra una buona idea…
Sul Lago
Una volta definiti i compiti di ognuno nel progetto, tutti gli studenti si catapultarono in biblioteca per accaparrarsi i libri migliori. Per quanto il locale fosse spazioso, in quel momento definirlo affollato sarebbe stato un eufemismo.
Scarlett: ehi Isabelle! Hanno incastrato anche te allora!
Isabelle: oh, ciao Scarlett.
Scarlett: hanno chiesto anche a te di fare la parte più pallosa di tutto il progetto?
Isabelle: non ci ho capito molto, ma credo che dovrò aiutare Natalie con l’introduzione.
Scarlett: Natalie?
Isabelle: è una ragazza con gli occhiali, del secondo anno.
Scarlett: a me invece hanno appioppato l’unica parte noiosa di tutta la ricerca, tutti si divertiranno a provare i duelli mentre a me toccherà studiare la teoria su libri polverosi! Uhm, forse però non dovevo dirtelo… voi invece su cosa lavorate?
Isabelle: non sono sicura di potertelo dire…
In quel momento Randall sbucò da dietro uno scaffale, con sé portava un libro molto voluminoso che lasciò cadere platealmente sul tavolo più vicino.
Randall: che fatica… ehi, ciao ragazze!
Scarlett: ciao, Randall giusto?
Isabelle: ciao.
Morgan: Randall, puoi tenermi anche questo?
Randall: mettilo su quella pila sul tavolo.
Scarlett: ehi, ma volete prendervi tutta la biblioteca?
Randall: non lo escludo. E poi hai visto che razza di libri stanno prendendo? La maggior parte sono scritti in antiche rune, sarà una faticaccia capirci qualcosa.
Scarlett: fate sul serio, allora.
Randall: da quel che vedo non siamo i soli. Per esempio ci sono un paio di tassorosso nel reparto sulle creature magiche che hanno una pila di libri più alta della mia. Sapete per caso su cosa stanno lavorando?
Isabelle: non sono sicura di poterlo dire...
Randall: tanto non resterà segreto ancora a lungo. Per esempio, da quanto abbiamo potuto vedere, i serpeverde stanno lavorando agli incantesimi di illusione e i grifondoro a qualcosa che c’entra con i duelli. Noi invece stiamo lavorando sulla magia arcaica.
Scarlett: avete occhio.
Isabelle: uhm… sinceramente non ho capito molto bene di cosa vogliono parlare. C’entravano gli animali magici e gli ecosistemi, mi sembra.
Randall: wow, ma è geniale! Come abbiamo fatto a non pensarci noi?
Scarlett: basta, mi sto annoiando qui! Che ne dite di andare al lago? Potremmo esercitarci un altro po’ con il volo!
Isabelle: uhm, non saprei…
Randall: non ho molta voglia di volare, ma un giro al lago lo faccio volentieri.
Scarlett: cosa stiamo aspettando allora? Andiamo!
Isabelle: non so, non mi sembra una buona idea…
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Nel frattempo anche William non stava partecipando così attivamente al progetto, anche se preferiva starsene a un tavolo per conto suo piuttosto che buttarsi nella mischia e aiutare gli altri. A dirla tutta quella mattina aveva già avuto un paio di brutti giramenti di testa, quindi trovava più saggio starsene seduto tranquillo. Per passare il tempo stava sfogliando uno dei libri su cui avrebbe dovuto lavorare, che si stava rivelando sorprendentemente interessante. Era arrivato a un capitolo che raccontava di eventi storici il cui esito era stato ribaltato dall’utilizzo di illusioni.
“…La strega Desdemona non era certamente nota per la sua abilità nei duelli, anzi. Ma decise comunque di sfidare il famoso mago Chauncey in un pubblico duello. Chauncey accettò senza pensarci due volte.
Nessuno aveva dubbi sull’esito del duello, così che sul luogo prestabilito si radunò una folla numerosa per assistere all’evento. I contendenti erano l’uno di fronte all’altra, pronti a scagliare il primo incantesimo. Iniziò Chauncey con un potente schiantesimo, che colpì in pieno petto l’avversaria. Che si frantumò come se fosse fatta di vetro.
Tutti erano attoniti, nessuno schiantesimo aveva mai frantumato qualcuno. Tutti stavano ancora cercando di capire cosa fosse successo, quando Desdemona comparve dal nulla alle spalle dell’avversario, puntandogli la bacchetta alla testa. Aveva usato un mantello dell’invisibilità, e quella che avevano visto di fronte a Chauncey era solo un’illusione sorprendentemente realistica. Così Chauncey imparò a sue spese che non è sempre il mago più forte quello che vince, chiunque può essere messo con le spalle al muro.”
Randall: ehi, guardate, c’è anche Will!
Scarlett: oh no…
William: te l’ho già detto, mi chiamo William.
Randall: stiamo andando al lago, vuoi venire anche tu?
William: uhm… non saprei…
William poteva non aver notato Scarlett alle sue spalle che si sbracciava come per dire a Randall: “Ma che ti salta in mente?”, ma aveva visto fin troppo bene Noah che si dirigeva verso di lui portandosi dietro una pila pericolante di vecchi libri. Era tutto il mattino che gli portava libri noiosissimi per il progetto, e poi non avrebbe sopportato un altro dei suoi commenti sarcastici.
William: in effetti un po’ d’aria fresca non può farmi male.
Randall: perfetto! Allora possiamo anche andare, no?
Scarlett: (scocciata) bah…
Randall: Scarlett, avevi proprio ragione. Oggi qua fuori si sta benissimo!
Scarlett: e non è tutto! Guardate cosa ho trovato? (Mostra la scopa della scuola)
Isabelle: ma quando l’hai presa?
Scarlett: era appoggiata davanti al capanno del custode.
Randall: non credo che dovremmo volare…
Scarlett: e perché no? Cosa potrebbe succedere?
Randall: ti ricordo che l’ultima volta che ho volato sono finito faccia a terra e mi sono spaccato gli occhiali.
Scarlett: uffa, come siete noiosi. Fate come volete…
“…La strega Desdemona non era certamente nota per la sua abilità nei duelli, anzi. Ma decise comunque di sfidare il famoso mago Chauncey in un pubblico duello. Chauncey accettò senza pensarci due volte.
Nessuno aveva dubbi sull’esito del duello, così che sul luogo prestabilito si radunò una folla numerosa per assistere all’evento. I contendenti erano l’uno di fronte all’altra, pronti a scagliare il primo incantesimo. Iniziò Chauncey con un potente schiantesimo, che colpì in pieno petto l’avversaria. Che si frantumò come se fosse fatta di vetro.
Tutti erano attoniti, nessuno schiantesimo aveva mai frantumato qualcuno. Tutti stavano ancora cercando di capire cosa fosse successo, quando Desdemona comparve dal nulla alle spalle dell’avversario, puntandogli la bacchetta alla testa. Aveva usato un mantello dell’invisibilità, e quella che avevano visto di fronte a Chauncey era solo un’illusione sorprendentemente realistica. Così Chauncey imparò a sue spese che non è sempre il mago più forte quello che vince, chiunque può essere messo con le spalle al muro.”
Randall: ehi, guardate, c’è anche Will!
Scarlett: oh no…
William: te l’ho già detto, mi chiamo William.
Randall: stiamo andando al lago, vuoi venire anche tu?
William: uhm… non saprei…
William poteva non aver notato Scarlett alle sue spalle che si sbracciava come per dire a Randall: “Ma che ti salta in mente?”, ma aveva visto fin troppo bene Noah che si dirigeva verso di lui portandosi dietro una pila pericolante di vecchi libri. Era tutto il mattino che gli portava libri noiosissimi per il progetto, e poi non avrebbe sopportato un altro dei suoi commenti sarcastici.
William: in effetti un po’ d’aria fresca non può farmi male.
Randall: perfetto! Allora possiamo anche andare, no?
Scarlett: (scocciata) bah…
Randall: Scarlett, avevi proprio ragione. Oggi qua fuori si sta benissimo!
Scarlett: e non è tutto! Guardate cosa ho trovato? (Mostra la scopa della scuola)
Isabelle: ma quando l’hai presa?
Scarlett: era appoggiata davanti al capanno del custode.
Randall: non credo che dovremmo volare…
Scarlett: e perché no? Cosa potrebbe succedere?
Randall: ti ricordo che l’ultima volta che ho volato sono finito faccia a terra e mi sono spaccato gli occhiali.
Scarlett: uffa, come siete noiosi. Fate come volete…
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E salì in sella alla scopa. Come al solito le bastava librarsi per pochi secondi per aria per sentirsi completamente libera da ogni preoccupazione.
Isabelle: uhm… secondo voi dovremmo tirarla giù?
Randall: nah, non credo che si possa far male. E poi hai visto quanto si diverte?
Isabelle: sarà…
Scese un silenzio imbarazzato, che Randall tentò di colmare facendo conversazione.
Randall: ci credete che siamo qui a Hogwarts già da più di un mese?
Isabelle: non farmici pensare, per me è ancora tutto così strano! E poi non ero mai stata tanto lontana da casa…
Randall: ma non è stato così terribile, no? Sono sicuro che in un paio di settimane prenderai il ritmo.
Isabelle: sarà… per il momento quella che si diverte di più è la mia sorella. Da quanto ha scritto, le è piaciuto molto il gufo che le porta le mie lettere.
Randall: ah ah! Anche a me i gufi piacciono un sacco. Ehi Will, invece a te come vanno le cose?
William: come ti ho già detto almeno tre volte, devi chiamarmi William.
Randall: e va bene. Allora William, come va?
William: niente di che.
In realtà non si sentiva per niente bene, stranamente l’aria fresca lo aveva fatto stare addirittura peggio. Si sentiva anche inspiegabilmente nervoso, nonostante non stesse succedendo nulla di preoccupante. C’era qualcosa che non andava, anche se non riusciva ancora a capire cosa.
Randall: ma non sei contento di essere qui a Hogwarts?
William: ahm, la cosa non mi interessa eccessivamente. Comunque, credo che ci abbiano visto.
In effetti un vecchietto stava correndo loro incontro, urlando e sbracciandosi.
Randall: ahi, credo che quello sia il custode.
Custode: per la barba di Merlino, dove avete preso quella scopa? SCENDI SUBITO GIÙ, gli studenti non possono volare se non sorvegliati!
Scarlett atterrò scocciata, e il custode le strappò la scopa di mano.
Custode: ma sei impazzita? Potevi farti molto male! E poi perché non siete nel castello? Tornate subito dentro, o sarò costretto a chiamare un professore!
Scarlett: veramente io non…
Randall: (interrompendola) ma noi stavamo già tornando al castello, vero ragazzi?
Custode: uhm. Per stavolta passi, ma sbrigatevi a tornare dentro!
Isabelle: uhm… secondo voi dovremmo tirarla giù?
Randall: nah, non credo che si possa far male. E poi hai visto quanto si diverte?
Isabelle: sarà…
Scese un silenzio imbarazzato, che Randall tentò di colmare facendo conversazione.
Randall: ci credete che siamo qui a Hogwarts già da più di un mese?
Isabelle: non farmici pensare, per me è ancora tutto così strano! E poi non ero mai stata tanto lontana da casa…
Randall: ma non è stato così terribile, no? Sono sicuro che in un paio di settimane prenderai il ritmo.
Isabelle: sarà… per il momento quella che si diverte di più è la mia sorella. Da quanto ha scritto, le è piaciuto molto il gufo che le porta le mie lettere.
Randall: ah ah! Anche a me i gufi piacciono un sacco. Ehi Will, invece a te come vanno le cose?
William: come ti ho già detto almeno tre volte, devi chiamarmi William.
Randall: e va bene. Allora William, come va?
William: niente di che.
In realtà non si sentiva per niente bene, stranamente l’aria fresca lo aveva fatto stare addirittura peggio. Si sentiva anche inspiegabilmente nervoso, nonostante non stesse succedendo nulla di preoccupante. C’era qualcosa che non andava, anche se non riusciva ancora a capire cosa.
Randall: ma non sei contento di essere qui a Hogwarts?
William: ahm, la cosa non mi interessa eccessivamente. Comunque, credo che ci abbiano visto.
In effetti un vecchietto stava correndo loro incontro, urlando e sbracciandosi.
Randall: ahi, credo che quello sia il custode.
Custode: per la barba di Merlino, dove avete preso quella scopa? SCENDI SUBITO GIÙ, gli studenti non possono volare se non sorvegliati!
Scarlett atterrò scocciata, e il custode le strappò la scopa di mano.
Custode: ma sei impazzita? Potevi farti molto male! E poi perché non siete nel castello? Tornate subito dentro, o sarò costretto a chiamare un professore!
Scarlett: veramente io non…
Randall: (interrompendola) ma noi stavamo già tornando al castello, vero ragazzi?
Custode: uhm. Per stavolta passi, ma sbrigatevi a tornare dentro!
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Nessuno dei quattro aveva intenzione di mettersi nei guai per un giro sulle sponde del lago, quindi tornarono al castello senza farselo ripetere di nuovo.
Isabelle: lo sapevo, lo sapevo, lo…
Randall: capisco che si sia arrabbiato per la scopa, ma non mi sembrava che fosse vietato andare sulle sponde del lago di sabato mattina.
Scarlett: infatti non lo è. Chissà che si era fumato il custode.
Nel frattempo William, che era rimasto indietro di parecchi passi, si era fermato in mezzo al corridoio con aria pensierosa.
Randall: tutto bene Will?
William: cosa? Oh sì, certo…
Randall: se non ti arrabbi neanche quando ti chiamo Will deve essere qualcosa di grave invece.
William: non… non è niente di che. Adesso però devo tornare al mio dormitorio.
E si allontanò senza neanche salutare.
Scarlett: certo che è proprio strano.
Isabelle: chissà che cos’ha…
Avevano ragione gli altri, c’era qualcosa di molto strano. Ma come faceva a spiegargli che sentiva con insistenza che quel vecchietto doveva nascondere qualcosa di grosso, quando era evidente anche a un bambino che fosse la persona più normale nel raggio di miglia? La logica gli diceva che non era nulla di cui preoccuparsi, ma lo sfarfallio insistente in fondo al suo stomaco era di ben altro parere.
Isabelle: lo sapevo, lo sapevo, lo…
Randall: capisco che si sia arrabbiato per la scopa, ma non mi sembrava che fosse vietato andare sulle sponde del lago di sabato mattina.
Scarlett: infatti non lo è. Chissà che si era fumato il custode.
Nel frattempo William, che era rimasto indietro di parecchi passi, si era fermato in mezzo al corridoio con aria pensierosa.
Randall: tutto bene Will?
William: cosa? Oh sì, certo…
Randall: se non ti arrabbi neanche quando ti chiamo Will deve essere qualcosa di grave invece.
William: non… non è niente di che. Adesso però devo tornare al mio dormitorio.
E si allontanò senza neanche salutare.
Scarlett: certo che è proprio strano.
Isabelle: chissà che cos’ha…
Avevano ragione gli altri, c’era qualcosa di molto strano. Ma come faceva a spiegargli che sentiva con insistenza che quel vecchietto doveva nascondere qualcosa di grosso, quando era evidente anche a un bambino che fosse la persona più normale nel raggio di miglia? La logica gli diceva che non era nulla di cui preoccuparsi, ma lo sfarfallio insistente in fondo al suo stomaco era di ben altro parere.
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Capitolo 9.1:
Il Sogno
William continuava a sentirsi poco bene, quindi nonostante fosse ancora pomeriggio decise di mettersi a letto. Stranamente si addormentò immediatamente, senza nessuna difficoltà.
Phoebe: AH! Prendetela, prendetela!
???: l’ho vista! Un secondo e la prendo!
Amelie: qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?
Phoebe: c’è una schifosissima rana nella sala comune! Guarda, è laggiù!
In effetti in quel momento una grossa rana passò saltellando proprio davanti a William. Lui provò a prenderla, ma stranamente quella gli passò attraverso, come se lui non fosse veramente lì. Guardandosi meglio attorno notò anche che nessuno sembrava aver fatto caso a lui, come se non potessero neppure vederlo. Non capiva cosa stesse succedendo, ma nulla di tutto ciò sembrava normale.
Isaac: quante storie, è solo una rana! (Tira fuori la bacchetta) Petrificus Totalus!
La rana cadde pesantemente a terra, pietrificata nel bel mezzo di un salto.
Isaac: guardate quanto è grande, probabilmente è scappata dallo studio del prof Nicholson. Chissà che stava combinando… Vabbè, meglio che vada a restituirgliela.
Il Sogno
William continuava a sentirsi poco bene, quindi nonostante fosse ancora pomeriggio decise di mettersi a letto. Stranamente si addormentò immediatamente, senza nessuna difficoltà.
Phoebe: AH! Prendetela, prendetela!
???: l’ho vista! Un secondo e la prendo!
Amelie: qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo?
Phoebe: c’è una schifosissima rana nella sala comune! Guarda, è laggiù!
In effetti in quel momento una grossa rana passò saltellando proprio davanti a William. Lui provò a prenderla, ma stranamente quella gli passò attraverso, come se lui non fosse veramente lì. Guardandosi meglio attorno notò anche che nessuno sembrava aver fatto caso a lui, come se non potessero neppure vederlo. Non capiva cosa stesse succedendo, ma nulla di tutto ciò sembrava normale.
Isaac: quante storie, è solo una rana! (Tira fuori la bacchetta) Petrificus Totalus!
La rana cadde pesantemente a terra, pietrificata nel bel mezzo di un salto.
Isaac: guardate quanto è grande, probabilmente è scappata dallo studio del prof Nicholson. Chissà che stava combinando… Vabbè, meglio che vada a restituirgliela.