La normalissima famiglia Miller
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E qui ce una nuova sorpresa: i bambini sono due gemelli, tutti e due assomigliano un sacco a Enrico. Li abbiamo chiamati Leo e Orion.
Dovrò fare due chiacchiere con il tecnico delle ecografie, per capire come mai non mi avessero detto niente prima. Bah...
Intanto anche la pancia di Enrico cresce e brilla sempre di più, lui inizia a essere davvero provato dalla situazione.
Luna: fammi controllare, non sia mai che anche per te non si siano accorti che in realtà sono due...
Enrico: (preoccupato) che?
Luna: no, mi sembra uno solo. Ed è un altro maschietto!
Vedi quante cose utili si imparano facendo il medico?
Dover badare ai gemelli era la cosa più faticosa che avessimo mai fatto, ogni sera crollavamo sfiniti a letto...
Ma non era ancora finita.
Enrico: Luna? Mi sa che ci siamo!
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Luna: buonasera Dr. Bianchi! Seguirà lei mio marito?
Enrico: Luna, potresti darmi una mano invece che salutare i colleghi?
Così è nato anche Aster, anche lui una copia spiccicata di Enrico.
La nostra famiglia è indubbiamente cresciuta molto più in fretta di quanto chiunque potesse mai pensare, sarà una vera sfida essere dei buoni genitori per i nostri tre piccoli figlioletti blu...
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Off Topic
Annotazione: i tre pargoli erano tutti e tre calvi e della stessa sfumatura di azzurro, in pratica così uguali che pure io faticavo a distinguerli. Quindi ho deciso di cambiare manualmente il colore di due dei piccoli, adesso Orion è rimasto azzurro, Leo è diventato verde come Luna e Aster è dello stesso azzurro chiaro/grigio (non capisco mai che colore sia) dell'aliena che compare come sua madre nell'albero genealogico.
Capitolo 33.2:
Tre piccoli alieni
Orion e Leo sono cresciuti in fretta, ormai riescono a camminare in giro per casa anche da soli. Quando sono nati ero convinta che fossero proprio uguali, ma più passano i giorni più Leo mi sembra verde come me... Uhm, sarà colpa della luce.
I due sono davvero vispi, tra pappe, nanne, giochi e pannolini ci lasciano davvero poco tempo per poter riposare quel tanto che basta per arrivare a fine giornata.
Leo: mamma!
Orion è un bambino curioso, si diverte a giocare con tutto quello che gli capita sotto tiro. Leo invece è più coccolone, gli piace stare in braccio a me e Enrico e farsi raccontare le favole.
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Enrico trascorre volentieri con i bambini tutto il tempo libero che ha, una volta mi ha perfino accennato che se potessimo permettercelo preferirebbe lasciare il lavoro per stare con loro.
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In tutto questo tempo Aster è rimasto soprattutto nella sua culla, ma più i giorni passano più vuole esplorare e giocare insieme ai fratelli. Non è passato molto prima che anche lui imparasse a stare in piedi e a barcollare per casa insieme a Orion e Leo.
Anche lui mi sembra meno azzurro di quando è nato, bah... deve esserci qualche ragione medica, ma non credo che sia nulla di preoccupante.
Assomiglia molto a Enrico, ma la forma delle orecchie, il colore della pelle e degli occhi sono un po' diversi da quelle di tutti noi. Tecnicamente sappiamo che sua "madre", se così possiamo chiamarla, è l'impollinatrice che ha prestato il suo DNA per il funzionamento della navetta impollinatrice, ma in pratica non posso fare a meno di considerarlo come un altro dei miei bambini.
Il piccolo Aster, forse proprio perché il più giovane dei tre, è anche il più viziatello, ma come facciamo a dire di no a un faccino così?
Intanto, la casa sta raggiungendo livelli di disordine allarmanti. Avere due gatte pelose in giro per casa non aiuta, probabilmente...
Più passano i giorni più, volenti o nolenti, arriviamo sfiniti a fine giornata. Tre bambini così piccoli non sono facili da crescere...
Anche lui mi sembra meno azzurro di quando è nato, bah... deve esserci qualche ragione medica, ma non credo che sia nulla di preoccupante.
Assomiglia molto a Enrico, ma la forma delle orecchie, il colore della pelle e degli occhi sono un po' diversi da quelle di tutti noi. Tecnicamente sappiamo che sua "madre", se così possiamo chiamarla, è l'impollinatrice che ha prestato il suo DNA per il funzionamento della navetta impollinatrice, ma in pratica non posso fare a meno di considerarlo come un altro dei miei bambini.
Il piccolo Aster, forse proprio perché il più giovane dei tre, è anche il più viziatello, ma come facciamo a dire di no a un faccino così?
Intanto, la casa sta raggiungendo livelli di disordine allarmanti. Avere due gatte pelose in giro per casa non aiuta, probabilmente...
Più passano i giorni più, volenti o nolenti, arriviamo sfiniti a fine giornata. Tre bambini così piccoli non sono facili da crescere...
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E ci si mette pure Papaia, che si ammala obbligandoci a portarla di corsa dal veterinario (per una volta che tutti e tre i pargoli stavano dormendo assieme, sigh...)
In tutto questo, sia io che Enrico abbiamo continuato a lavorare. I turni in ospedale non mi sono mai sembrati così stancanti...
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Ho cercato di terminare le mie mansioni più in fretta che potevo, poi sono crollata su uno dei divani dell'ospedale. Non deve essere stata una vista molto promettente per i nostri pazienti...
Tornata a casa, mi ritrovo di fronte a Enrico svenuto a terra per lo sfinimento.
È ora di prendere in mano la situazione, ci serve una mano: dobbiamo chiamare il servizio di baby sitting.
Ehi, ma è Antonio, lo stesso baby sitter che avevamo io e Milo da piccoli! Ma non invecchia mai questo signore?
Uhm, non mi pare che neanche lui riesca a cavarsela poi tanto bene... Infatti, dal giorno successivo l'agenzia ci ha mandato ben due baby sitter.
Tornata a casa, mi ritrovo di fronte a Enrico svenuto a terra per lo sfinimento.
È ora di prendere in mano la situazione, ci serve una mano: dobbiamo chiamare il servizio di baby sitting.
Ehi, ma è Antonio, lo stesso baby sitter che avevamo io e Milo da piccoli! Ma non invecchia mai questo signore?
Uhm, non mi pare che neanche lui riesca a cavarsela poi tanto bene... Infatti, dal giorno successivo l'agenzia ci ha mandato ben due baby sitter.
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In tutto questo, è anche arrivato il compleanno di Enrico. Non è più un ragazzino... certo che il tempo vola.
Abbiamo invitato solo Milo, Noemi e Celine. La piccola sta crescendo un sacco, assomiglia sempre di più a mio fratello, ma ha un'eleganza invidiabile che non so di preciso da chi abbia preso...
Passata la festa, abbiamo lasciato che i baby sitter si occupassero dei piccoli e siamo finalmente sprofondati a letto. Sono troppo stanca per scrivere altro, quindi buonanotte, diario.
Abbiamo invitato solo Milo, Noemi e Celine. La piccola sta crescendo un sacco, assomiglia sempre di più a mio fratello, ma ha un'eleganza invidiabile che non so di preciso da chi abbia preso...
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Capitolo 34.2:
Compleanni, tanti compleanni
Non credo di averlo ancora scritto, ma in tutto questo pandemonio sono riuscita ad ottenere una promozione a medico generico. Questo per me significa avere ancora più responsabilità di prima sui pazienti, e anche occuparmi di persona anche delle cure più complesse.
Luna: questo è un chiaro caso di plumbob pruriginoso, temo che dovremo procedere con un'operazione chirurgica d'urgenza.
Paziente: (preoccupato) che?
Paziente: quanta altra gente avrebbe già operato lei?
Luna: in realtà lei è il primo. Ma non si preoccupi, ho tutto sotto controllo.
Paziente: (per niente rassicurato) fantastico...
Non preoccuparti, caro diario, alla fine il paziente è tornato a casa sua sano come un pesce, dopo una degenza post operatoria in ospedale di appena mezza giornata.
Stavo per tornare a casa quando vengo chiamata per un'urgenza. Stavo già pregustando il cuscino e le coperte, ero a dir poco distrutta, che poteva essere successo?
All'ingresso mi accorgo che uno dei pazienti è svenuto a terra e richiede un intervento d'urgenza! A guardarlo meglio sembra proprio...
Luna: (preoccupata) Milo, mi senti?
Compleanni, tanti compleanni
Non credo di averlo ancora scritto, ma in tutto questo pandemonio sono riuscita ad ottenere una promozione a medico generico. Questo per me significa avere ancora più responsabilità di prima sui pazienti, e anche occuparmi di persona anche delle cure più complesse.
Luna: questo è un chiaro caso di plumbob pruriginoso, temo che dovremo procedere con un'operazione chirurgica d'urgenza.
Paziente: (preoccupato) che?
Paziente: quanta altra gente avrebbe già operato lei?
Luna: in realtà lei è il primo. Ma non si preoccupi, ho tutto sotto controllo.
Paziente: (per niente rassicurato) fantastico...
Non preoccuparti, caro diario, alla fine il paziente è tornato a casa sua sano come un pesce, dopo una degenza post operatoria in ospedale di appena mezza giornata.
Stavo per tornare a casa quando vengo chiamata per un'urgenza. Stavo già pregustando il cuscino e le coperte, ero a dir poco distrutta, che poteva essere successo?
All'ingresso mi accorgo che uno dei pazienti è svenuto a terra e richiede un intervento d'urgenza! A guardarlo meglio sembra proprio...
Luna: (preoccupata) Milo, mi senti?
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Appendicite lampo, ci ha fatto prendere un tale spavento... ma ora anche lui sta meglio e si sta riprendendo in fretta.
Intanto a casa le cose vanno come sempre. I piccoli crescono e pian piano imparano a fare alcune cose da soli (come usare il vasino, evviva!), ma sia io che Enrico continuiamo ad avere un sacco da fare a stargli dietro.
Luna: Aster, perché non vai a nanna anche tu?
Aster: (piagnucoloso) coso brutto sul letto!
Che avrà visto stavolta? Bah, per lo meno sta mangiando qualcosa...
(*A Nacho non piace essere chiamato "coso brutto"*)
Forse in effetti qualcosa di strano c'è, anche se non capisco cosa...
(*A questo punto Nacho se ne va, offeso e indignato*)
E così siamo miracolosamente riusciti a farli dormire tutti e tre insieme per almeno qualche ora...