Leo:
(rassegnato) quindi andiamo tutti a Strangerville. L'ultima volta che ci sono stato c'erano quattro case in croce, come pensano di fare?
Orion: abbiamo messo all'opera il ricompositore di materia, partendo dalle rocce della zona non è difficile produrre case di cemento a poco prezzo.
Fabio: il governo ha anche iniziato a far trasferire le poche famiglie umane che erano rimaste ancora in zona dopo l'incidente, la cittadina è praticamente vuota in questo momento.
Tra di noi regnava la tristezza e la frustrazione. Nessuno di noi voleva andarsene, ma non sembravano esserci via di fuga.
-----------------------------------------
Dal diario di Luke
Inesorabilmente, la legge arrivò alla sua approvazione nel giro di pochi mesi, nessuno parlava più di altro.
Tutti noi alieni avremmo dovuto spostarci nella regione di Strangerville al più presto, chi si fosse rifiutato sarebbe stato spostato là con la forza.
La regione sarebbe stata in tutto e per tutto parte integrante del Paese, e quindi soggetta alle stesse leggi e tasse, ma anche dotata degli stessi tipi di servizi e infrastrutture. A tutti sarebbe anche stata data la possibilità di occuparsi delle mansioni a loro più consone.
Buona parte dell'attività di ricerca della regione sarebbe stata concentrata sullo sviluppo delle tecnologie provenienti da Sixam. In fondo, neppure il signor T. poteva negare che il teletrasporto, il ricompositore di materia o la medicina super avanzata di Sixam fossero tecnologie strategiche di interesse nazionale.
Puntuale come solo le brutte notizie sanno essere, anche la nostra lettera di richiesta di trasferimento arrivò.
E io e Serena non potevamo più rimandare il discorso che avevamo evitato per tutti quei mesi...
Serena:
(triste) state per partire?
Luke: così pare.
Serena: ...
Luke: ...
Serena: quindi questo è un addio.
Luke: uhm.
Era la cosa più sensata da fare, lo sapevamo entrambi. Ma questo non lo rendeva meno doloroso.
Luke: ... in bocca al lupo, per tutto. Sei intelligente, te la caverai bene.
Serena: anche tu.
Lo aveva detto con un cenno di un sorriso, voleva sembrare incoraggiante ma la tristezza nei suoi occhi era evidente.
--------------------------------------
Dal diario di Leo
Siamo partiti in inverno, in mezzo alla neve, e mi ritrovo di nuovo a vivere in un deserto.
Siamo finiti in una grossa casa a pochi passi da quella in cui abitavano Orion e Fabio. Non avrei mai detto che saremmo mai potuti diventare vicini di casa.
Ci è stata assegnata una casa del genere, invece dei piccoli prefabbricati che sono toccati alla maggior parte degli altri, principalmente grazie alla posizione di Chiara. Nonostante tutto, la comunità aliena le riconosceva tutti gli sforzi che aveva fatto per cercare di aiutarli...