Cosciente del potere e dei favori delle alte sfere di cui Gingetsu godeva, la speranza di Nava era, grazie all'appoggio del suo ex commilitone, di riuscire a mettere in piedi una operazione dedicata al ritrovamento dei ragazzi, adducendo la connessione con la sparizione di un militare: in questo modo le ricerche sarebbero state senz'altro più approfondite.
L'intuito di Nava le diceva che il presunto rapimento di Loth e l'improvvisa irreperibilità di Ryu era solo l'epilogo di qualcosa di premeditato e organizzato, e non sarebbe stato facile trovare degli indizi, come non sarebbe stato facile ottenere aiuto da Gingetsu, il quale poteva nutrire ancora del risentimento verso di lei per vicissitudini del passato, e rifiutarsi di aiutarla: era infatti disposta anche a sopportare qualche compromesso e ammettere la sconfitta, pur di ritrovare il figlio e Loth.
Nava spiegò la situazione al generale, raccontando gli avvenimenti immediatamente precedenti alla sparizione di Loth e Cano e l'irreperibilità di Ryu, cercando di nascondere il più possibile, ma non potendo omettere, i particolari sul ritrovamento di Loth e sulle sue particolari capacità percettive, chiedendo infine di poter usufruire di uomini addestrati per approfondire le ricerche.
Il generale restò ad ascoltarla in silenzio, finchè la donna non ebbe finito, poi si alzò dalla poltrona e, dando le spalle a Nava, fissò un punto all'orizzonte al di là del vetro del suo ufficio, raccogliendo le idee.
Per Nava quell'istante fu interminabile, era la prima volta che la vita dei suoi figli poteva dipendere dalle decisioni di una persona della quale non si fidava e non aveva alcuna stima, e doveva prepararsi a controbattere in qualsiasi modo a un eventuale responso negativo, non poteva permettersi di ricevere rifiuti.
gen. Hisoku: Assumerò io il comando dell'operazione, e ti terrò informata sugli sviluppi. Ritengo che sia poco prudente assegnarti degli uomini per scopi diciamo personali, mentre io, potendo godere di una maggiore libertà, potrò agire senza destare clamori indesiderati.
A queste parole, un brivido di adrenalina attraversò il corpo di Nava: era stato così facile ottenere quello che voleva? Non c'erano compromessi, sotterfugi, accordi da rispettare? Il generale si sentiva così sicuro della sua posizione e dei suoi mezzi da potersi permettere di impiegare uomini a suo piacimento? Il viso di Hisoku era tranquillo, e ostentava una calma innaturale, non aveva posto alcuna domanda precisa e aveva solo aggiunto che il tenente Kazuhiko era stato richiamato fuori città urgentemente per un progetto rimasto in sospeso. Così come aveva sentenziato poco prima, altrettanto sbrigativamente il generale Hisoku volle accomiatarsi da Nava. Mentre la donna, ancora incredula, si apprestava a lasciare l'ufficio, il generale, le rivolse un ultima frase per tranquillizzarla.
gen. Hisoku: Non preoccuparti Nava, andrò a fondo alla questione, ritroveremo quei 4 ragazzi.
Fu così che Nava ebbe la terribile certezza che anche Gingetsu fosse coinvolto nella faccenda, o almeno non avesse detto a Nava tutto ciò di cui era a conoscenza: nel narrare i fatti, non aveva infatti mai fatto menzione dei due fratelli, Sara e Setsuna, visti in compagnia di Loth e Cano il giorno del rapimento. Si rese conto quindi di dover operare da sola, scontrandosi prima o poi con l'ingombrante presenza del suo eterno rivale, il generale Hisoku.
continua...