Capitolo 1: Dietro il vetro
Una creatura dalle sembianze umane era venuta alla luce in circostanze misteriose, nessuno si era ancora accorto di lei, ma tutti avevano percepito gli effetti della sua presenza sulla Terra.
Disperata, attraverso il fitto bosco, la creatura riuscì ad individuare una debole luce, che filtrava attraverso l'intrico di rami e foglie che le si paravano davanti e le rendevano difficoltoso il cammino.
Con grande fatica, riuscì a districarsi tra le radici che le si annodavano alle caviglie e i bordi taglienti delle foglie che le segnavano il volto.
Finalmente si trovò davanti a una grande vetrata illuminata di una luce calda e trepidante, che la spinse ad avvicinarsi.
Al di là del vetro, poteva vedere chiaramente una donna dall'aspetto ordinato, che leggeva un libro seduta accanto a un camino acceso: quell'immagine le piacque talmente, che restò immobile a fissarla, e smise di sentire il gelo pungente e il fastidio della terra tra le dita.. e desiderò che la donna si accorgesse di lei.
Così fu: girando la pagina che aveva finito di leggere, la donna alzò lo sguardo verso la finestra e notò una figura esile proprio al di là del vetro.
Istintivamente senza pensarci, gettò il libro a terra e corse fuori nel buio, cercand con gli occhi quella stessa figura, che nel frattempo si era dileguata, addentrandosi ancora una volta tra gli alberi, e così fece anche la donna.
Improvvisamente sentì un fruscio, e riuscì ad individuare una figura bianca che si distingueva in mezzo al fogliame scuro..
Nava: chi va là? chi c'è?
Ragazza: ...
Nava: MA!? tu..tu chi sei? cosa fai qui nel bosco.. in questo stato?.. sei scappata di casa?
Ragazza: ...
Nava: sai parlare? capisci quello c-h-e t-i d-i-c-o? Accidenti e ora che faccio.. non.. non sai tornare a casa? sai dove abiti? d-a d-o-v-e v-i-e-n-i? ... niente da fare... questa non ci voleva... dai, vieni con me..
..e cosi dicendo Nava tese la mano verso la ragazza, cercando di assumere un'espressione il più rassicurante possibile.. cosa che non le riusciva granchè, poichè col suo lavoro, era abituata a suscitare ben altre "prime impressioni".. ma evidentemente la paura della ragazza di restare lì fuori, era più forte della paura di seguire quella donna dal viso così duro e solenne.
Una volta in casa, il calore del camino sembrò tranquillizzare la ragazza, Nava le porse dei panni soffici e la sospinse verso il bagno, trascinandola con difficoltà, senza capire se la ragazza opponesse resistenza volontaria oppure avesse una qualche difficoltà nel camminare.
Nava: Fai una doccia e indossa questi vestiti, dovrebbero essere della tua taglia.
Nava stava per chiudere la porta, ma vide la ragazza immobile in piedi in mezzo al bagno con aria interrogativa (anzi, "ebete" fu la parola che pensò Nava) che evidentemente non sapeva che fare.. Una bella seccatura, stare dietro a quell'imbranata..
Un po' scocciata rientrò nel bagno, le aprì l'acqua nella doccia, e la spinse sotto il getto.. finalmente la ragazza sembrò capire, e iniziò a strofinarsi, tremando ancora di freddo. Nava chiuse la porta sperando di non trovarsi il bagno allagato.
Sola in quel bagno appena riscaldato, la ragazza indugiò parecchio sotto il getto caldo della doccia.. era una sensazione così piacevole.. non come stare sotto alla pioggia fredda e pungente, la prima sensazione che ricordava di aver provato, e che non le era piaciuta affatto.
Uscita dalla doccia, esaminò quello che la donna aveva chiamato vestiti, ne indossò alcuni e li trovò alquanto scomodi, allora prese l'asciugamano, se lo avvolse intorno ai fianchi, e uscì dal bagno.
La donna era seduta sempre accanto al camino, e il suo volto era visibilmente stanco.
Nava: Bene ti sei ripulita. Ti ho preparato un letto dove puoi dormire per stasera, domani pensermo al resto. Il mio nome è Nava. Se ti va domani puoi dirmi il tuo. Buonanotte.
La ragazza, spiazzata (si era già preparata a una raffica di domande che non le avrebbero lasciato scampo) si sedette sul letto, e guardò intorno la sua stanza.. era spoglia, ma le pareti erano decorate con meravigliosi quadri con dipinti floreali, dai colori caldi e rassicuranti, e fissando quei quadri la ragazza si addormentò.
..Loth.. Loth.. non sei sola.. noi siamo li con te.. noi siamo la tua famiglia.. non avere paura..
Loth: ..non.. abbandonatemi..